Caso SMS Spezia-Parma, Gazzetta dello Sport: “Il Parma rischia. Deferimenti in arrivo”

1

gianni barone(Gianni Barone, da www.stadiotardini.it) – Nel Cattivo Cittadino di stanotte auspicavamo che oggi arrivasse la parola fine per quella che fino ad ora avevamo ritenuto essere solo una telenovela di infimo livello, cioè il caso SMS o meglio WhatsApp pre Spezia-Parma: la Gazzetta dello Sport, infatti, nei giorni scorsi aveva riferito che per oggi era calendarizzata una riunione della Procura Federale, dalla quale pensavamo uscisse il verdetto più logico, lo stesso anticipato giusto una settimana fa dalla Repubblica, cioè l’archiviazione. La Rosea, però, stamani in un articolo da Roma a firma di Alessandro Catapano, di spalla al pezzo portante dello stesso autore sull’altro caso aperto, cioè il ricorso del Palermo sulla finale Play Off, ha gelato tutti coloro che portano Parma nel cuore, escludendo categoricamente la possibilità della archiviazione e lasciando aperta quella ben più pericolosa del deferimento, non solo per i calciatori autori degli shorts message, ma, per responsabilità oggettiva (viene esclusa quella diretta) anche per il Parma Calcio, aprendo la possibilità a una ridda di situazioni che spaziano tra l’incredibile e il grottesco. Prima di ricopiare qui sotto le frasi principali GAZ SPORT FROSINONE PALERMOdell’articolo della Gazzetta dello Sport ricordiamo solo come proprio il più diffuso quotidiano sportivo italiano avesse scritto per primo di questa vicenda, dopo una evidente soffiata da parte, è facile pensare, degli stessi inquirenti. Il fatto che proprio il giornale rosa oggi escluda la possibilità dell’archiviazione, tenendo a mente il particolare di cui sopra, oltre al fatto che da sempre la GazSport è la voce del Palazzo, è preoccupante. Non solo: se – incredibilmente! – la Procura Federale, davvero, si fosse orientata per dar corso al processo sportivo (dopo il deferimento seguirà il processo, sempre sportivo, con due gradi di giudizio, processo nel quale possono esser completamente ribaltate le richieste del “pubblico ministero” che in questo caso è appunto l’ufficio inchieste della Procura Federale) è più facile ipotizzare che possano optare per la più pesante delle situazioni cioè il tentato illecito, che non la semplice slealtà. Poi, però, che i Giudici la pensino come “i pubblici ministeri” sarà tutto da dimostrare. Ma la stessa impaginazione della Gazzetta dello Sport di oggi inquadra come il caso Spezia-Parma rientri in un più ampio discorso volto a riscrivere fuori dal campo quelli che sono i verdetti del campo. Come già detto prima, infatti, l’articolo è incastonato a fianco dell’altro, più ampio, riportante le dichiarazioni di ieri di Zamparini a Radio Anch’io su Frosinone-Palermo. Proprio ieri sera, durante l’edizione del lunedì sera di Palla in Tribuna su Tv Parma, l’amministratore delegato del Parma Calcio 1913 Luca Carra aveva ribadito la tranquillità della Società Crociata, insomma: piena fiducia che tutto potesse finire in una bolla di sapone. Poi stamani questo gelido risveglio…

GAZ SPORT DETTAGLIO“…Alla riunione di oggi il Procuratore Federale Giuseppe Pecoraro arriva con una certezza; l’indagine sui messaggi WhatsApp non sarà archiviata. I deferimenti scatteranno sicuramente, probabilmente belle prossime 48 ore. La riunione di oggi servirà a stabilire il capo d’imputazione: se la semplice slealtà sportiva (art. 1 bis del Codice) o il gravissimo illecito sportivo (art. 7). Solo tentato, perché Filippo De Col e Alberto Masi, i giocatori dello Spezia destinatari dei messaggini di Emanuele Calaiò (due) e Fabio Ceravolo (uno), li hanno prontamente mostrati ai propri dirigenti, che hanno avvisato la Procura. Ma il codice non fa differenza tra un illecito consumato e un illecito solo tentato, ergo: se passerà la linea più colpevolista, i due giocatori e il Parma, coinvolto per responsabilità oggettiva, dovranno difendersi da un’accusa che potrebbe costare una lunga squalifica agli atleti e la A al club. Qualora i giudici del Tfn accogliessero le richieste dell’accusa (il principio richiede che la pena sia afflittiva), l’eventuale penalizzazione ricadrebbe sulla classifica del campionato 2017-18, che il Parma ha concluso con un punto in più del Palermo, a questo punto il club interessato all’esito di questa inchiesta (non a caso ha già chiesto gli atti alla Procura), ma a pari punti con il Frosinone. La società di Stirpe ha conquistato la Serie A sul campo, al termine dei playoff, ma un’eventuale penalizzazione di un punto del Parma la promuoverebbe al secondo posto, piazzamento che le avrebbe dato la promozione diretta. Con emiliani e rosanero appaiati al 3° posto, pur con gli scontri diretti favorevoli ai primi, chi avrebbe diritto ad andare in A? Un bel caos, non c’è che dire. Se la Procura opterà per l’illecito, dipenderà dalla valutazione che l’ufficio inquirente farà dei due messaggi di Calaiò, a tutti gli effetti documenti probatori: il primo a invitare di levare la gamba, il secondo a sottolineare che scherzava. E forse il secondo è più compromettente del primo”. (sintesi da articolo della Gazzetta dello Sport del 19.06.2018)

SMS STADIOIl caso è trattato anche dal Corriere dello Sport Stadio in un servizio a firma di Tullio Calzone (del quale nei giorno scorsi avevamo letto altri pezzi più da falco che da colomba…), di cui vi trascriviamo le frase salienti, rimarcando come faccia il nome di un terzo calciatore spezzino audito, di una eventuale penalizzazione superiore (2 punti anziché 1) rispetto a quanto ipotizzato dalla Gazzetta dello Sport magari anche da scontarsi la stagione successiva, e comunque meno categorico circa la certezza della non archiviazione:

“Dovrebbe arrivare entro il fine settimana (venerdì chiusura delle indagini), la decisione del Procuratore Federale Giuseppe Pecoraro sul deferimento o sull’archiviazione del Parma dopo l’inchiesta aperta dalla Procura per i tre messaggini… Auditi i due attaccanti crociati, gli spezzini Masi e De Col, oltre all’ad ligure Micheli e al dirigente Pinto, la settimana scorsa la Procura ha ascoltato il difensore degli aquilotti Claudio Terzi. Il Parma rischia un deferimento per responsabilità oggettiva: art 1. Codice di Giustizia Sportiva (slealtà) o art. 7 (tentato illecito). Esclusa la responsabilità diretta perché nessun dirigente del Parma è coinvolto. In caso di condanna per illecito sportivo a titolo di responsabilità oggettiva, i 2 punti di penalizzazione potrebbero creare uno sconquasso a play off giocati e col Palermo che annuncia battaglia, confidando di poter ribaltare il risultato del campo. Zamparini, infatti, ha annunciato di chiedere l’acquisizione degli atti dell’inchiesta della procura federale “al fine di tutelare i propri interessi in tutte le sedi, anche penali”. Peccato che chieda atti di un’indagine in pieno svolgimento che potrebbe risolversi con un’archiviazione. Ma qualora si decidesse per un deferimento e venisse inflitta una condanna con penalizzazione al club, non è escluso che la stessa possa essere scontata nella prossima stagione in A, mantenendo la propria afflittività. Diversamente il Parma avrebbe diritto di disputare gli spareggi per la A giocati dal Frosinone. Una situazione inverosimile!”.

1 commento

  1. NOI, per un cazzeggio della “rosea” (come la continuate a chiamare voi, attribuendo a tal prosivendolo quotidiano “sportivo” un’aura di autorevolezza e di imparzialità che non ha più dal 1934) dodici anni fa,, in quindici giorni di giudizio sommario ispirato al… sentimento popolare (ma dimmi un po’ che minchia di motivazione giuridica…), ci amiamo rimesso onorabilità, vittorie oggettive e una paccata di milioni (di euro). VOI mettetevi in fila con le vostre lagnuzze da provinciali fallite e risalite. Oppure cominciamo ad applicare a tutti lo stesso metro.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here