Contributi Sport- Sei assegni da 3,9 mila euro rubati, Comune sporge denuncia. Bosi replica a Lega: “Polemica per bambini stranieri? Tutti in campo, senza distinzioni”

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Dopo l’interrogazione dei consiglieri di Lega Parma e Parma Unita, il vicesindaco e assessore allo Sport, Marco Bosi, replica alle accuse sulla scomparsa degli assegni per i contributi per lo sport alle famiglie in difficoltà economica.

I consiglieri Lega e Fabrizio Pezzuto di Parma Unita avevano chiesto delucidazioni sul furto di alcuni assegni e il mancato recapito di altri alle famiglie che si sono viste accettare la domanda per il progetto “Tutti in Campo“. Un progetto che ha lo scopo di avvicinare i ragazzi, provenienti da famiglie che si trovano in difficoltà economica (con Isee inferiore a 12mila euro), allo Sport, credendo nel suo valore sociale ed educativo.

“Alcuni assegni, non certo 200 come detto da Lega, non sono stati recapitati. – risponde il vicesindaco Bosi- Ma il Comune ha seguito la procedura nel modo correto. La Tesoreria ha affidato la consegna alle Poste Italiane che, come può capitare, possono non aver portato a buon fine la consegna, ma il Comune non ha perso un euro e questi assegni sono stati tutti ri-emessi e consegnati“.

“Il Comune ha sporto poi denuncia nei confronti di una persona che ha incassato 6 di questi assegni senza averne diritto. Il responsabile risponderà nelle sedi opportune ma il Comune di Parma non ci ha rimesso soldi. Questa persona è riuscita a venire in possesso dei 6 assegni con importo più alto, ha manomesso e sbianchettato i dati incassando 3,9 mila euro“. Saranno le indagini poi a determinare anche le eventuali responsabilità di Poste Italiane e della Banca che ha accettato l’assegno contraffatto.

Lega ha chiesto nel testo dell’interrogazione anche quanti sono i ragazzi di origine straniera che hanno potuto godere di questo contributo allo sport. Vorrei ricordare che il progetto si chiama “Tutti in Campo” e non “In campo solo qualcuno”. Ricordo anche che per fare domanda si devono rispettare alcuni requisiti quali la residenza nel Comune di Parma e l’Isee. Sono tutti, anche se stranieri, ragazzini regolari sul territorio che hanno diritto ad avere un’infanzia felice come gli altri. E come è sempre avvenuto, dove non arriva il Comune, ad aiutare i ragazzi ci sono sempre state le associazioni sportive, proprio nella convinzione che lo sport abbia un valore educativo importante e che si debba dare a tutti la possibilità di praticarlo”.

“Il fatto che Lega abbia inviato un comunicato stampa con pesanti giudizi nei confronti del Comune subito dopo la consegna dell’interrogazione comunale mi fa solo sorgere un’altra domanda, a cosa serve allora lo strumento dell’interrogazione alla Giunta?” conclude il vicesindaco.

Il comunicato stampa di Lega inviato dopo l’interrogazione in Comune:

“E voi sareste gli amministratori attenti e concreti? La notizia che 200 assegni per il diritto allo sport dei giovani parmigiani siano spariti per essere incassati fraudolentemente da qualcuno, non è tra quelle che sindaco e giunta raccontano volentieri nei loro spot su una Parma che esiste solo nella loro propaganda. Eppure è successo, stando alle denunce delle famiglie e di un dirigente comunale di cui si è appreso in questi giorni”, dicono i consiglieri comunali della Lega, nel presentare un’interrogazione al sindaco di Parma per chiedere lumi su una vicenda che ha dello scandaloso.

Il Comune di Parma dal 2006 sostiene il Diritto allo sport erogando contributi alle famiglie economicamente disagiate per sostenere e incentivare la pratica sportiva dei figli tra 7 e 17 anni con un bando annuale che dal 2017 poteva anche essere erogato direttamente alle società sportive ove i giovani svolgono l’attività.

“Qualcosa deve essere andato storto – aggiungono i consiglieri leghisti – se le famiglie assegnatarie denunciano di non avere ricevuto nulla, eppure al Comune risulta che gli assegni sono stati comunque incassati. Nell’interrogazione chiediamo di sapere a quanto ammonta il danno economico per le famiglie e per le casse del Comune, qual è stata la disastrosa procedura che ha permesso la sparizione dei soldi, che si intende fare con le famiglie rimaste senza contributo”.

“Ci chiediamo inoltre – proseguono i leghisti – come sia possibile che nel 2018 il Comune spedisca assegni invece di fare direttamente bonifici su conto corrente. Se non si trattasse di soldi dei cittadini ci sarebbe da ridere nel pensare a sindaco e vicesindaco che vanno in giro per l’Italia a raccontare che c’è un nuovo partito fatto di concreti amministratori locali. Che poi sono quelli che si fanno fregare sotto il naso gli assegni, che si dimenticano di informare i cittadini quando un dipendente infedele fa sparire oltre mezzo milione di euro da una partecipata, che hanno abbandonato interi quartieri della città all’incuria, alla delinquenza e al degrado, che taglieggiano i cittadini con le tasse al massimo. Salvo poi spiegare agli altri come si governa…”

Emiliano Occhi Capogruppo, Maurizio Campari, Laura Cavandoli, Carlotta Marù

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