Agricoltura in Emilia Romagna – Crescita record nel 2017

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Agricoltura con grandi numeri in Emilia-Romagna, dove per il terzo anno consecutivo il settore fa registrare una crescita del valore della produzione, che supera quota 4,8 miliardi (+6,6%), nuovo record per il comparto agricolo. Di segno positivo anche l’occupazione nei campi, che sfiora le 80.000 unità (+5%), sotto la spinta della crescita della componente femminile (+12,6%), del lavoro dipendente (+8%) e con un “ritorno alla terra” dei giovani (+2,8% le imprese). Bene anche l’industria alimentare, con un aumento del fatturato del 2,9%, e l’export agroalimentare, con le vendite oltreconfine che a fine anno hanno superato 6,2 miliardi di euro (+5,1%), mentre continua il boom del biologico (+13% la superficie complessiva e +10% le aziende).

E’ un quadro decisamente positivo quello che emerge dal Rapporto 2017 sul sistema agroalimentare dell’Emilia-Romagna, la più completa e aggiornata fotografia del settore, frutto, per il 25esimo anno, della collaborazione tra Regione e Unioncamere Emilia-Romagna.

Per quanto riguarda l’export alimentare, la provincia di Parma vede un aumento del 3% rispetto al 2016, a 1 miliardo 644 milioni di euro. L’import alimentare ammonta a 969 milioni (+13% rispetto al 2016).

«L’agroalimentare – ha detto il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, alla presentazione del Rapporto 2017 a Bologna – è uno dei motori dell’economia regionale, fonte di reddito e occupazione per imprese e lavoratori. Veniamo da un 2017 che ha confermato le potenzialità del comparto anche come volano di crescita dell’export. Stiamo lavorando per allargare ancora di più gli spazi per le nostre eccellenze sui mercati esteri, come testimoniano anche i risultati della missione istituzionale organizzata nel novembre scorso in Cina, che sta aprendo ai nostri prodotti un mercato dalle potenzialità enormi, oltre a poter difendere la nostra qualità. Non solo: abbiamo accelerato sul fronte degli investimenti del Programma regionale di sviluppo rurale, con oltre 90 nuovi bandi emanati nel 2017 che hanno fatto salire il totale a quota 170, per uno stanziamento complessivo di quasi 950 milioni di euro di fondi europei a favore delle imprese, oltre l’80% della dotazione finanziaria complessiva del Psr 2014-2020. Crediamo fermamente nell’agricoltura come leva di sviluppo e per questo ci batteremo in tutte le sedi competenti per difendere l’attuale livello dei fondi europei destinati alla Pac (Politica agricola comunitaria) e le politiche di coesione contro i tagli contenuti nella proposta della Commissione Ue per il prossimo periodo di programmazione, e per riaffermare il ruolo di regioni e territori, fondamentali per un’Europa che sappia davvero guardare alle esigenze e ai bisogni dei cittadini».

Per l’assessore regionale all’Agricoltura, Simona Caselli, «nell’attuale situazione di incertezza e volatilità dei mercati il 2017 si chiude con un bilancio più che positivo, un risultato non scontato e di grande valore visto che l’annata è stata segnata da avversità atmosferiche estreme, che dimostra l’efficacia delle politiche regionali messe in campo: la gestione dell’emergenza idrica, l’efficienza nell’attribuzione e nel pagamento dei fondi comunitari alle imprese, la promozione di accordi di filiera per sottrarsi alla logica delle commodity, la promozione internazionale. In soli tre anni la Plv ha compiuto un balzo in avanti di quasi il 20%, facendo segnare il nuovo record storico.

In particolare, si evidenziano segnali di ripresa nel settore zootecnico, con indubbi benefici anche per le quotazioni del Parmigiano Reggiano.  Permangono invece alcune criticità per due tra i settori più esposti alla concorrenza globale: i cereali e la frutta estiva, quest’ultima oggetto di una nostra azione straordinaria nell’estate scorsa che ha portato ad ottenere dalla Ue l’aumento dei ritiri dal mercato per dare sollievo ai produttori». L’Emilia-Romagna – ha aggiunto Caselli – è «la Regione leader in Italia e in Europa nel sostegno alla ricerca e innovazione in campo agricolo, con uno stanziamento di 50 milioni, il 5,3% dell’intera dotazione del Psr 2014-2020, di cui quasi 20 milioni già assegnati, che hanno portato alla nascita di ben 93 partnership tra imprese agricole ed enti di ricerca, i cosiddetti Goi (Gruppi operativi per l’innovazione) che ci permetteranno grandi avanzamenti nelle tecniche agricole e nella competitività delle nostre imprese nei prossimi anni».

Il vicepresidente di Unioncamere Emilia-Romagna, Andrea Zanlari, ha ricordato che il traguardo dei 25 anni del Rapporto rappresenta «un compleanno importante che conferma il valore della ricerca, che dà un rilevante contributo alla conoscenza di un settore fondamentale e strategico per l’economia regionale. Una guida per le politiche e per gli interventi degli enti locali e un utile strumento per gli operatori».

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