Sembra scontro aperto tra i sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, e il consigliere regionale Lega, Fabio Rainieri.
Dopo il successo di Lega alle politiche 2018 e la possibilità che sia il centrodestra a prendere le redini del governo italiano, Mattarella permettendo, il consigliere Rainieri si è lasciato a diverse dichiarazioni sulla stampa in cui, tra gli entusiasmi dei risultati, al nome Pizzarotti ha risposto chiaramente: “Sarà la Lega a decidere con chi parlare”.
Il leghista Rainieri ha poi continuato specificando che il sindaco di Parma “in tutti questi anni si è sempre pavoneggiato, con l’appoggio del Pd” mentre su Lega “ha sempre avuto parole di scherno”. Il dialogo Rainieri lo promette con tutti, “tutti sindaci di tutti i colori avranno la nostra collaborazione. Ma chi ha fatto il furbo con Lega avrà un trattamento diverso“.
A rispondere subito il sindaco Pizzarotti che alle parole dell’esponente del carroccio ribatte sui social: “Il leghista Rainieri? Un personaggio che fomenta odio sia all’interno della Lega che nel contesto politico locale. Di certo non è lui un interlocutore per Parma e per me. Spero che il senso istituzionale dei parlamentari eletti non sia quello di questo personaggio, e che si possa lavorare per Parma e non per altro. In questi mesi abbiamo sempre lavorato bene con i consiglieri comunali della Lega, ora parlamentari, pur nelle differenze di vedute su molti temi. Parma non ha bisogno di spacconi. Ma di gente seria”.
Intanto sull’argomento il capogruppo di Effetto Parma, Salzano, interpella i parlamentari neoeletti a Parma della Lega nonchè consiglieri comunali, Laura Cavandoli e Maurizio Campari. Da loro arriva chiara la presa di distanze dalle parole del cosigliere regionale Rainieri “non vogliamo alimentare le polemiche“, dichiarandosi poi estranei alla discussione.
Ma Rainieri non ferma lo scontro e l’indomani sulla Gazzetta di Parma rassicura che a Parma non volterà le spalle ma il sindaco Pizzarotti “dovrebbe avere più rispetto per i suoi elettori”, “andare sui giornali e affrontare i dibattiti pubblici”, non comunicare solo “attraverso Facebook”. Un poco implicito invito al confronto diretto?
