Parma è la capitale della cultura italiana 2020 (il VIDEO spot)

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Parma è la capitale italiana della cultura 2020.

Dopo Mantova (2016), Pistoia(2017) e Palermo (2018) è la volta di Parma.

Il prestigioso titolo, da quest’anno diventato biennale, e’ stato assegnato questa mattina presso il Ministero dei Beni Culturali a Roma.

“La cultura batte il tempo” il dossier presentato dall’assessorato alla cultura per la candidatura di Parma a capitale italiana della cultura 2020 ha battuto tutti. Il progetto che punta a valorizzare la contemporaneità e storicità cittadina, con 25 istituzioni culturali coinvolte, 32 progetti specifici dedicati all’arte, alla letteratura, alla storia e alla musica, voluto da Michele Guerra ha vinto contro altre 9 città ammesse nella short list lo scorso gennaio: Agrigento, Bitonto, Casale Monferrato, Macerata, Merano, Nuoro, Piacenza e Reggio Emilia.

Sara’ Parma, quindi, a rappresentare la cultura italiana nel mondo per tutto il 2020 con una serie di iniziative, mostre, dibattiti, concerti e performance distribuiti sul territorio con al centro il tema del tempo con la volontà di valorizzare un’identità culturale forte della nostra città carica di passato ma fortemente proiettata verso il futuro.

La commissione ha ringraziato tutte le città candidate. “I programmi presentati raccontano di resilienza, desiderio di riscatto da disastri ambientali o finanziari, come per Parma. Abbiamo visto capacità di alleanza nelle Regioni, tra pubblico e privato, coesione sociale e associazionismo. Abbiamo visto capacità di produzione culturale e attrattività sostenibile con la storia e l’ambiente. Voglia di cambiare, non ideologica, nella fede della cultura dell’educazione e del fare umanità. Vogliamo politiche a base culturale”.

Le motivazioni di Parma 2020– Il ministro Franceschini ha illustrato le motivazioni che hanno portato Parma vincitrice della carica di capitale della cultura 2020: “E’ stato esempio virtuoso con una capacità di coordinazione tra tantissimi soggetti privati, imprese, università, welfare. Capacità di riqualificazione urbana e culturale. Ottimo livello di offerta culturale. Una storica tradizione musicale. Ottima capacità di gestione dell’accoglienza e modello di sostenibilità”.

Le parole del sindaco Federico Pizzarotti, che nel frattempo si è dimenticato la fascia di sindaco: “Sono più emozionato oggi che per le elezioni. Questa carica ci da grandi possibilità. Aver creato un dossier con una idea di città, e averci già provato nel 2016, ha fatto sì che ci fossero molti soggetti seduti intorno a un tavolo per lavorare insieme. Felice che abbiamo vinto tra tutti questi programmi così belli. Mi avete lasciato senza parole, grazie a tutti”. E sulla fascia? “Fascia è per le cerimonie formali. Non avevo percepito che era occasione per portarla”.

L’assessore alla Cultura Michele Guerra insieme al sindaco a Roma: “Oggi comincia un percorso decisivo per la nostra città, una scommessa di trasformazione culturale che poggia sulla condivisione di un progetto trasversale e partecipato. Parma 2020 non è un’etichetta o un premio da esibire, è una responsabilità enorme che ci pone sotto gli occhi di tutto il Paese e non solo. Abbiamo la forza e le capacità per compiere questo percorso e per non deludere le aspettative di chi ha visto in Parma il progetto più forte e il modello su cui investire”.

LE REAZIONI – E’ euforia a Parma per la vittoria di Parma capitale della cultura per il 2020. In Comune si è scesi in piazza per festeggiare: assessori, dirigenti e impiegati hanno brindato al successo che porterà ad un nuovo percorso del panorama culturale parmigiano.

Il vicesindaco Marco Bosi ha espresso grande soddisfazione: “Questo per noi è l’apice di un percorso amministrativo e politico che ha visto crescere noi e la città con noi. Come detto dalla commissione è stata premiata la capacità di saper coinvolgere il mondo sociale e dell’impresa. E’ una vittoria che coinvolge tutti i parmigiani e darà maggiore visibilità anche fuori dal territorio. Ma questo è un punto di partenza e non un punto di arrivo, verso quel 2020 che può segnare un punto di svolta definitivo, in un percorso che porti Parma ad essere quel modello di città europea a misura d’uomo che, ogni giorno, cerchiamo di costruire”.

Mauro del Rio – I complimenti social arrivano sulla pagina Facebook dell’assessore alla Cultura Michele Guerra. Il primo, in tempo quasi reale con la nomina, arrivano da Mauro del Rio, imprenditore della comunicazione, fondatore di Buongiorno.it e Docomo.

Anche Nicola Cesari, sindaco di Sorbolo, in tempo quasi reale, si complimenta con il sindaco Federico Pizzarotti. Ecco le sue parole: “PARMA CAPITALE DELLE CULTURA 2020!!
Complimenti al Sindaco Federico Pizzarotti a tutta la giunta a tutti i tecnici e professionisti che hanno lavorato al progetto!
Un tassello in più che porterà valore a tutto il territorio di Parma!!!”

Simone Verde, direttore del complesso monumentale della Pilotta: “A breve una nuova mostra”

PARMA IO CI STO! LE PAROLE DI ALESSANDRO CHIESI- “Parma, io ci sto!” ha sostenuto la candidatura di Parma a Capitale Italiana della cultura 2020 presentata dal Comune di Parma.

L’Associazione di imprenditori e imprese del territorio di Parma, ha fin da subito creduto nella sfida e nel progetto ed ha contribuito con idee, stimoli e un sostegno economico per far partire la candidatura.

Siamo felici e profondamente orgogliosi di questa vittoria – afferma Alessandro Chiesi, presidente dell’Associazione -. Fin dalla candidatura ufficiale la città ha potuto contare sul sostegno di  “Parma, io ci sto!”. Abbiamo lavorato moltissimo negli ultimi due anni come Associazione e come città, dando vita ad un vero e proprio lavoro di team che oggi ha dato  i risultati sperati e meritati.
Oggi come non  mai siamo fieri di essere parmigiani e non vediamo l’ora di partire con questa nuova importantissima occasione per tutti
“.

La presidentessa di Lenz Fondazione, Maria Federica Maestri:

Il Gruppo consiliare Effetto Parma: “Orgogliosi di Parma, proclamata all’unanimità Capitale italiana della Cultura 2020”

È un orgoglio da condividere con tutti i cittadini e con chi ci ha creduto fin dall’inizio di questo percorso: Parma è la Capitale italiana della Cultura 2020, come designato all’unanimità dalla giuria che oggi, 16 febbraio 2018, nella sede del Mibact a Roma, ha comunicato ufficialmente la città vincitrice tra le 10 selezionate nella short list. 

È un riconoscimento di prestigio e dell’ “ottimo livello” del progetto presentato, come dichiarato dal Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini durante la cerimonia, che ci rende fieri della nostra Parma per le capacità di cui ha dato prova. Capacità di fare alleanza con una sinergia d’intenti tra pubblico e privato per una collaborazione virtuosa, di fare della creatività della produzione artistica una base per rilanciare l’attrattività della città, coniugando umanesimo, la nostra storia sociale, gli obiettivi di sviluppo sostenibile all’interno di una politica del fare che infonde una nuova visione moderna di città a partire dalla cultura e dai suoi luoghi.

Tra le motivazioni della vittoria, Parma è stata riconosciuta come “esempio virtuoso” di una elevata capacità di progettazione che ha saputo mettere insieme, attorno a un obiettivo comune, un sistema complesso di soggetti: il tessuto privato e le imprese, il mondo dell’università e della ricerca, il sistema del welfare cittadino, i distretti socio-culturali della nostra città, coinvolgendo il mondo giovanile in un progetto complessivo che attraversa le varie forme artistiche, a partire dall’importante tradizione musicale di Parma. Non ultima la capacità di gestione dell’accoglienza di visitatori e turisti. 

Attorno allo slogan del dossier “La cultura batte il tempo”, il progetto di Parma2020 vede 25 istituzioni culturali coinvolte, 32 progetti specifici dedicati all’arte, alla letteratura, alla storia e alla musica, facendo della cultura una forza nevralgica ma anche diffusa per penetrare in ogni quartiere e nei distretti socio-culturali di cui è già ricca la nostra città. Per questo eccellente lavoro svolto ringraziamo l’assessore Guerra e tutta la sua squadra.

Con orgoglio e il massimo impegno da parte di Effetto Parma, auguriamo a tutta la città buon lavoro per l’entusiasmante percorso che vivrà nei prossimi due anni.
Parma Capitale della Cultura 2020 non è un arrivo ma un inizio.

Il commento di Fabrizio Pezzuto, Parma Unita Centristi –  “Parma capitale della cultura nel 2020 è indubbiamente una bellissima notizia che riempie di orgoglio tutti noi che, pur con ruoli diversi, siamo al servizio di questa città.
Va dato merito all’Amministrazione Comunale e, all’Assessore Guerra in particolare, di aver perseguito con successo questo obiettivo credendoci fino in fondo.
Dal mio punto di vista si apre adesso una fase stimolante e cruciale nel corso della quale mettere Parma al passo con questo importante riconoscimento. Essere capitale della cultura significa non solo avere emergenze artistiche di primissimo piano e un piano di eventi all’altezza, ma anche avere una città in ordine in ogni suo aspetto; inizia un percorso nel quale dobbiamo affrontare i problemi irrisolti di Parma, dalla sicurezza al decoro urbano, dal commercio alla mobilità e all’ambiente.
In questo senso il 2020 sia l’occasione per un rilancio complessivo di una città che ambisce ad essere capitale della cultura non solo per un anno, ma sempre, come merita.
Noi saremo a disposizione per dare il nostro contributo per vincere questa sfida”.

Laura Cavandoli, Lega Nord – PARMA 2020: UN SUCCESSO DI TUTTA LA CITTA’ E DEL SUO TERRITORIO – “Crescere come comunità e diventare meta culturale per turismo mondiale” . Sin dalla presentazione del progetto, la Lega ha sostenuto la candidatura della nostra città a Capitale della Cultura 2020.
Lo abbiamo fatto perché Parma è più importante delle differenze tra maggioranza e opposizione.

La vittoria è un successo di tutta la città e del suo territorio: dall’Amministrazione per arrivare al capillare sistema culturale e associativo dei parmigiani.
Questa volta bisogna fare i complimenti a tutti, esperti e apassionati, per aver saputo costruire una proposta credibile e stimolante.

Parma 2020 è una grande occasione che non possiamo permetterci di non capitalizzare al massimo.
Nel 2016, Verona ha visto 16 milioni di presenze turistiche, davvero Parma non può ambire a un risultato del genere?
Ogni giorno da oggi fino deve essere un passo in avanti verso un obiettivo che è sempre stato alla nostra portata, ma che non abbiamo mai veramente raggiunto: diventare una meta culturale unica per i turisti di tutto il mondo.

Parma 2020 deve essere capace di raccontare al mondo il passato, presente e futuro culturale della nostra città.

Ma non solo, abbiamo l’occasione di coinvolgere in un grande progetto culturale tutta la città: dal Centro storico ai quartieri e al territorio, dalle Istituzioni pubbliche a quelle private e associative.
Un progetto rivolto al mondo, ma anche una possibilità di crescita e arricchimento per i parmigiani.

On. Paglia (LeU): Grande gioia per Parma Capitale Italiana Cultura – Esprimo grande gioia e soddisfazione per la scelta di designare Parma come Capitale Italiana della Cultura per l’anno 2020.
Si tratta di un riconoscimento significativo che calamiterà risorse e attenzioni, da gestire con cura e inventiva.
Fedeli all’articolo 9 della Costituzione, occorre che tale opportunità sia colta per valorizzare il nostro patrimonio paesaggistico e culturale, per consolidare e reinventare il turismo, per creare lavoro di qualità, specie per i giovani.
Per questo serve la volontà della politica, e contiamo che il Comune di Parma e gli enti locali, che già hanno ben lavorato in fase di presentazione della candidatura, proseguano in questa direzione.

Lo afferma l’On. Giovanni Paglia, capolista per Liberi e Uguali al collegio plurinominale della Camera per il parmense.

Fabio Fecci, Presidente ANCI Emilia-Romagna e Sindaco di Noceto –All’annuncio da parte della commissione di selezione che sarà Parma la capitale italiana della cultura 2020, Fabio Fecci, Presidente ANCI Emilia-Romagna e Sindaco di Noceto (PR) si congratula con la Città di Parma, con il Sindaco Pizzarotti e la comunità parmense che l’hanno portata avanti e con le altre città emiliano-romagnole per la qualità dei progetti presentati:

“Da presidente regionale dell’Associazione Comuni Italiani, le mie più sentite congratulazioni per questo grande risultato, che esprime la qualità progettuale e la capacità relazionale di Parma, che ha saputo coinvolgere un sistema complesso e articolato di soggetti tra privati e imprese, ricerca, cultura e welfare attorno a un’idea di città. Ma – come ha sottolineato il sindaco di Parma – è un grande risultato anche per tutto il sistema delle nostre città, che hanno saputo esprimere la capacità di lavorare insieme, raccontando la capacità creativa e di visione del nostro territorio, di relazione con l’associazionismo, di integrazione e accoglienza verso visitatori e cittadini di tutto il mondo.

Parma capitale italiana della cultura 2020 sarà l’occasione per valorizzare l’attrattività del sistema urbano regionale, come è avvenuto nel 2015 con Ravenna, e per far conoscere anche le altre nostre città che in un prossimo futuro possono legittimamente aspirare ad ottenere questo riconoscimento e che oggi figurano tra le finaliste”.

Bruno Agnetti, Pier Paolo Eramo, Paolo Scarpa (Gruppo consigliare Parma Protagonista)- Parma “Capitale italiana della cultura 2020” è il riconoscimento dovuto, finalmente, a una città che, da sempre, esprime una potenzialità unica sul piano culturale e una articolazione di proposta e di produzione, che attende solo di essere messa a sistema.

Parma 2020 è il successo di un progetto credibile, ma è soprattutto il successo di una intera città, che dovrà cogliere questa occasione per impegnarsi a valorizzare sé stessa, superando le proprie antiche inerzie e una tendenza purtroppo consolidata ad agire per compartimenti chiusi.

Da Parma 2020 ci attendiamo quindi un cambio di passo, necessario da tempo, che permetta alla città di esprimere una visione unitaria delle sue eccellenze culturali, materiali ed immateriali, mettendo contestualmente a valore l’originalità di una cultura diffusa, non solo accademica, che la caratterizza. Infatti, se Parma è la città della Palatina, di Correggio e Parmigianino, di Verdi, dei Bertolucci, dei teatri, della sua Università, l’identità profonda della nostra città è anche nella sintesi tra una cultura “alta” e una popolare, libera, a volte anche ribelle, che rifiuta stereotipi, va oltre le differenze sociali.

Abbiamo da recuperare ritardi importanti, a partire da una valorizzazione dei nostri straordinari complessi museali e religiosi, una politica di rispetto del tessuto storico urbano, una relazione fertile tra tradizione e arte contemporanea, una educazione musicale per i giovani, sino alla creazione di un calendario unico degli eventi culturali, a un coordinamento tra scuola, università, territorio, allo sviluppo delle biblioteche e molto altro.

Ci piace pensare che l’occasione di Parma 2020 andrà oltre una sommatoria di eventi spettacolari e di iniziative, ma saprà creare i presupposti per un salto di qualità che lasci tracce nel tempo.

E non potrà dimenticare la cultura dei diritti, anch’essa profondamente radicata in questa città: senza equità sociale, che cultura sarebbe?

Siamo infine convinti che dobbiamo imparare dagli errori del passato, quando all’enfasi di una “Parma capitale” (come fu Parma Capitale della musica), dopo un trionfo iniziale, seguirono anni oscuri, perché i presupposti su cui si era costruito quel progetto si dimostrarono autoreferenziali e strumentali. La Parma del 2020 vorremmo che fosse espressione di una cultura per la città, per il suo futuro, di tutti, per tutti.

Cristiano Casa, assessore a Sicurezza Commercio e Turismo – “Adesso lo posso dire!
Qualcosa lo avevo capito guardando gli sguardi ammirati dei componenti della commissione per Capitale della Cultura 2020 mentre scorrevano le immagini di questo video. Non potete immaginare quanto mi sia sentito orgoglioso di essere Parmigiano in quel momento e mi sono “immagonato”!  Stavamo rappresentando una città meravigliosa, una squadra straordinaria composta da tutte le forze imprenditoriali, culturali, commerciali, sociali per una nuova grande sfida consapevoli di avere un progetto molto forte.
Ancora una volta ha vinto Parma perchè, come spiegato dal presidente della commissione, ha saputo rappresentare un modello innovativo per l’intero Paese che vede inevitabilmente il rapporto pubblico-privato come punto di riferimento dello sviluppo strategico.
Per concludere è doveroso dare grande merito al mio collega Michele Guerra per lo straordinario lavoro di progettazione e di tessitura di rapporti. In pochi mesi è riuscito a trasformare un sogno in realtà”.

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