Scandalo Pasimafi: le nomine dell’ex rettore Borghi, chiesto il rinvio a giudizio

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La Procura di Parma chiede il rinvio a giudizio per il caso Pasimafi dell’ex rettore dell’Università di Parma, Loris Borghi. Il reato contesto è quello di abuso di ufficio.

Sotto indagine infatti la nomina nel 2014 di Tiziana Meschi a guida del reparto di Medicina Interna e Lungodegenza critica, poi nominata alla guida del dipartimento medico geriatrico riabilitativo. La Meschi tuttavia è la compagna e convivente di Borghi e secondo il Pm Ausiello il rettore non avrebbe dovuto proferir parola sulle due nomine.

Archiviate invece le posizioni della stessa Tiziana Meschi e collega Leonida Grisendi. Il reato contestato era di abuso d’ufficio.

L’udienza preliminare verrà fissata nelle prossime settimane, sarà il giudice ora a decidere se archiviare le due posizioni di Meschi e Grisendi. Mancherebbero infatti delle prove, testimonianze della effettiva compartecipazione della compagna di Borghi alle nomine.

Il giudice dovrà esprimersi anche per le accuse del reato di abuso di ufficio nei confronti di Loris Borghi. Il rettore avrebbe, secondo la Procura, manipolato il concorso che ha portato al trasferimento presso l’ospedale di Parma, nella 2a anestesia, di Massimo Allegri, pupillo di Guido Fanelli, il boss della terapia del dolore che i Nas dei Carabinieri di Parma hanno scoperto speculare sui pazienti a suon di mazzette dalle imprese farmaceutiche. Pagine di verbali delle intercettazioni tra Borghi e Fanelli testimonierebbero che i due hanno studiato a tavolino il bando di concorso per far vincere il loro favorito.

Borghi: “..mi è venuta voglia di fare un blitz, il blitz si chiama Massimo Allegri”.

 

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