Case popolari: sbloccati 7 milioni dallo Stato, 47 nuovi alloggi a Vicofertile ed ex Althea. “Rinasce” la partecipata Parmabitare

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Dal Ministero delle Infrastrutture arriveranno 7,234 milioni di euro per l’edilizia popolare. A breve inizieranno quindi i lavori per realizzare due nuove palazzine Erp: si tratta di due progetti – che rientravano in un più ampio piano di case popolari o case a tasso agevolato- nati nel 2003 ma che a causa delle difficoltà del settore edilizio non sono riusciti a essere portati a termine.

Verranno quindi costruite due palazzine ERP nelle aree definite Vicofertile Nord ed Ex Althea a cui il Comune di Parma aveva deciso di rinunciare nel 2013 a causa dell’incertezza sull’arrivo dei finanziamenti statali.

Ora i lavori sono affidati, con delibera comunale del 29-12-2017 alla partecipata comunale Parmabitare. A Vicofertile Nord, a cui andranno 2.780.000 euro, si avranno 25 nuove unità abitative, mentre nell’ex Althea, in strada Budellungo, a cui andranno 3.250.000, saranno 22. I finanziamenti verranno spalmati tra il 2017 e 2020. L’inizio materiale dei lavori invece potrebbe richiedere non più di qualche mese.

Le palazzine di Vicofertile Sud e via Ferrarini, che erano incomplete al 40%, sono state invece ultimate tra il 2014 e il 2016 grazie allo stanziamento di fondi comunali. Gli altri due progetti che ora riceveranno i fondi statali, invece, sarebbero stati troppo gravosi per le sole casse dell’ente.

I restanti 1.204.000 euro verranno invece destinati alla manutenzione degli alloggi già esistenti. Gli interventi quindi “non comportano ulteriori oneri a carico del Bilancio
comunale e non produrranno maggiori oneri di manutenzione e gestione a carico
dell’Ente in quanto gli immobili realizzati saranno acquisiti al patrimonio di edilizia
residenziale pubblica e saranno gestiti da ACER Parma”.

Dopo anni di stallo, i finanziamenti sono stati sbloccati grazie a una lunga trattativa (iniziata nel 2014) tra il Comune di Parma e il Governo (grazie  al lavoro dell’assessore al sociale Laura Rossi, all’edilizia pubblica Michele Alinovi, i dirigenti comunali Folli e Bertolini). Il Ministero ha deciso di far decadere il diritto a ricevere i finanziamenti ai privati designati. Chi sono questi privati? Le aziende costruttrici che hanno siglato il patto con l’amministrazione di Ubaldi nel 2003, e che sono state selezionate da Acer. Questo ha permesso di creare la società Parmabitare Scrl: tra i soci minoritari (2% ciascuno) si leggono le aziende costruttrici Pizzarotti, Allodi, Emini, cooperativa edile artigiana, cooperativa Buozzi, Buia Nereo oltre all’istituto di credito Banca Monte Parma. Il 51% della società è di Acer, di controllo regionale, e il 18% del Comune di Parma.

ParmAbitare è una società di scopo (ai sensi dell’art. 41 – L.R. 8 agosto 2001, n. 24) per lo
svolgimento di attività inerenti alle politiche abitative degli Enti Locali e per l’esercizio
dei compiti che seguono, fermo restando il perseguimento delle finalità sociali. Ai sensi dei Patti parasociali e dello statuto, i soci costruttori si sono infatti impegnati a realizzare, con un sistema di rotazione, gli interventi edilizi programmati nell’ambito del Progetto ParmAbitare.

Tra il 2015 e il 2016 sono state quindi portate avanti dall’amministrazione Pizzarotti e dal consiglio una serie di procedure e delibere per per la riattivazione dei progetti di Parmabitare. Ma nel 2015, un altro “progetto” dell’amministrazione era quello di sciogliere le quote del Comune di Parma nella società partecipata e venderle ad ACER, piano confermato anche dall’ultimo parere della Corte dei Conti sulle partecipate comunali che sottolinea infatti come il piano sia nel “provvedimento di ricognizione straordinaria” che prevede, il passaggio ad amministratore unico e poi liquidazione. Parmabitare, in vista di questa delibera, quindi, non verrà “venduta”. L’assessore alle partecipate Marco Ferretti conferma infatti che in vista dello sblocco delle risorse da parte del Ministero delle Infrastrutture si è deciso di tenere le quote di Parmabitare mantenendo gli stessi soci e le stesse convenzioni siglate con l’amministrazione Ubaldi. Come chiarisce anche l’assessore alle politiche sociali Laura Rossi: “Pensavamo che ormai quei soldi non sarebbero arrivati, avevamo deciso di sospendere i progetti nel 2013 ma ci siamo tenuti comunque una porta aperta per l’eventualità. E’ stata una trattativa lunga ma alla fine i finanziamenti per le case popolari sono arrivati e si è riattivato tutto”.

 

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