Lavagetto, Eramo e Pezzuto: “CCV in scadenze, le nostre proposte per aumentare partecipazione”

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I Gruppi consiliari del Partito Democratico, Parma Protagonista e Parma Unita tornano sul tema “partecipazione”. Sono infatti in scadenza i mandati dei consiglieri cittadini volontari di quartiere, CCV. I tre partiti d’opposizione e i loro capigruppo Lorenzo Lavagetto, Fabrizio Pezzuto e Pier Paolo Eramo, lanciano all’amministrazione delle proposte per migliorare lo strumento di partecipazione cittadina:

“Tutti siamo consapevoli che nel voto delle recenti comunali in città “ha vinto l’astensione”: il fenomeno (anche nazionale), preoccupa. Ci sembra quindi che lavorare con rinnovato sguardo ed attenzione alle esperienze che promuovono la partecipazione attiva dei cittadini e il ruolo democratico sia non solo un dovere ma un’ urgenza del momento storico/politico.

I Consigli dei cittadini Volontari sono scaduti e si dovrà andare al loro rinnovo.

E’ noto che la creazione di tali organismi, così concepiti, non ha avuto il nostro consenso, al di là dell’impegno che è stato poi portato avanti dai singoli Consiglieri volontari, che in alcuni casi è stato significativo

Con spirito costruttivo, avanziamo alcune proposte migliorative.

Partiamo da alcuni dati di fatto.
(a) alla prima elezione dei Ccv, nel 2015, partecipò solo l’1,95% degli aventi diritto

(b) in alcuni quartieri non si trovarono candidati in numero sufficiente per costituirli; le votazioni per il bilancio partecipativo – strumento che pure riteniamo abbia delle potenzialità – hanno visto la partecipazione di 6.186 cittadini;

(c) in merito all’esperienza fin qui condotta sui Ccv , dalle informazioni che abbiamo ci pare che la situazione sia “a macchia di leopardo”, con realtà che hanno visto livelli di maggiore partecipazione/attività e altre che si sono dimostrate meno efficienti.

LE NOSTRE PROPOSTE

Abolizione del sorteggio
Proponiamo che sia abolita la quota dei componenti dei Ccv (pari al 50% dei componenti) scelta con sorteggio, per almeno quattro ragioni:
diversi consiglieri sorteggiati hanno rinunciato a favore di altri, a dimostrazione che senza una reale motivazione il meccanismo non funziona;
l’esperienza di alcuni Consigli dimostra che alcuni che accettano poi tendono a non partecipare attivamente;
il sorteggio, per il solo fatto di essere previsto, indebolisce la già flebile legittimità dei Ccv, trasmettendo l’idea – al di là delle intenzioni – che siano degli organismi più o meno pletorici;
non è rispettoso per chi si è candidato ed è stato eletto, anche se con pochi voti, essere in sostanza “parificato” a un consigliere sorteggiato a caso.

Modalità di voto: seggi fisici e schede
Proponiamo di tornare a un sistema tradizionale di voto (postazioni fisiche e scheda cartacea) non perché non crediamo alle potenzialità delle nuove tecnologie, ma perché, molto più semplicemente, abbiamo constatato che il voto telematico non favorisce la partecipazione, avendo peraltro un costo di gestione comunque rilevante.
Le elezioni nazionali, quasi certamente a marzo, sarebbero l’occasione giusta – seppure non si possano utilizzare gli stessi seggi – per allestire anche postazioni di voto per i Ccv. Non entriamo qui nei particolari organizzativi, che possono essere affrontati e risolti se c’è la volontà di farlo. Riteniamo che l’associare i due appuntamenti potrebbe stimolare la partecipazione.

Numero minimo candidati: rivederlo, sulla base dell’esperienza
Proponiamo sia effettuata una valutazione, sulla base dell’esperienza del 2015, sull’opportunità di un abbassamento del numero minimo di candidati necessario alla costituzione dei Ccv.

Più relazione col territorio e capacità di elaborazione condivisa
Se i Ccv devono essere, come crediamo, “sentinelle del territorio”, dovranno svolgere pienamente la loro funzione di luoghi di costruzione di relazioni ed ascolto con i cittadini del territorio e di elaborazione di proposte condivise dalla cittadinanza con adeguata ampiezza.
I Ccv devono farsi carico, in modo sistematico e non estemporaneo, del coinvolgimento delle associazioni presenti nei diversi quartieri e anche, a seconda dei temi affrontati, di quelle a dimensione cittadina.

Comunicazione e informazione
Occorre migliorare le forme di comunicazione ai cittadini in merito alla convocazione dei CCV, ai loro lavori e agli esiti delle sedute.

Gestione delle sedute e delle attività
Ci sono stati segnalati in alcune situazioni difficoltà nella gestione delle riunioni: a tale proposito, sarebbe utile fornire ai Coordinatori indicazioni di base e/o organizzare incontri ad hoc dedicati al metodo di conduzione delle sedute e, in generale, delle attività.

 

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