Ius Soli, torna lo sciopero della fame per approvare la legge. Freddi: “Non è mai troppo tardi…per essere tutti uguali”

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“Il provvedimento sullo “Ius Soli”, dichiarato definitivamente archiviato per opinione unanime, è tornato prepotentemente al centro della discussione pubblica”.

I Radicali e cittadini ri-lanciano l’niziativa nonviolenta di sciopero della fame a staffetta “Non è mai troppo tardi”. Ad aderire anche Marco Maria Freddi, consigliere comunale di Parma, radicale in Comune con Effetto Parma. Lo scorso sciopero è stato appoggiato anche da altri partiti e politici come il Pd.

“Il 3 ottobre scorso (giornata nazionale in ricordo delle vittime dell’immigrazione) oltre 900 insegnanti hanno digiunato per un giorno, spiegando ai loro alunni che lo facevano per sostenere l’approvazione della legge sullo “Ius Soli” – spiega il consigliere Freddi – Un piccolo episodio motivato con la più ragionevole delle ragioni “questa legge riguarda soprattutto noi, insegnanti e alunni di una scuola dove tutti devono essere uguali”, rimasto sconosciuto ai più.

E tuttavia da lì è partito uno sciopero della fame a staffetta, promosso da un pugno di parlamentari che in pochi giorni è stato capace di cambiare l’agenda politica e riportare lo “Ius Soli” al centro del dibattito e del calendario parlamentare.

A partire dal 5 ottobre, lo sciopero è andato avanti per 15 giorni cui hanno aderito oltre 1400 persone.

Ai primi parlamentari se ne sono aggiunti oltre cento e poi tanti cittadini di tutti gli orientamenti culturali e di tutte le condizioni sociali.

Lo scorso 30 ottobre, si è concluso lo sciopero della fame a staffetta per rilanciare l’iniziativa con ancora maggiore forza nel corso del periodo che risulterà decisivo per l’approvazione della legge, appunto, quello degli ultimi dieci giorni di novembre.

Credo che questa legislatura, con l’opposizione all’“Ius Soli”, stia mettendo in crisi, in discussione la nostra identità, ed è per questo che bisogna capovolgere i discorsi sull’identità culturale.

Sentiamo da anni, ripetere che i migranti attentano alla nostra cultura ma chi attenta alla nostra cultura, ai nostri valori sono coloro che si oppongono alla condivisione della cittadinanza, opponendo una falsa cristianità, una falsa identità razzista e xenofoba, di chi teme l’incontro con le differenze e su queste specula – cosciente delle conseguenze – in chiave elettorale.

Dobbiamo essere consapevoli che il rischio che stiamo correndo, è che tutti i nostri principi di uguaglianza, di dignità della persona e dei diritti fondamentali, nel tempo possano diventare impronunciabili, cioè possono diventare una semplice lustra ideologica non più credibile, e che la nostra identità possa essere appiattita sulla loro negazione.

Ma il rischio più grande che corrono le nostre democrazie è la pace, perché la pace si fonda sulla convivenza degli opposti, dei differenti, dei disuguali.

Ed è proprio sulla base del rispetto dell’uguale valore che viene attribuito a tutte le differenze, che fanno di ciascuna persona un individuo differente dagli altri, ma anche di ciascun individuo una persona uguale alle altre, che si creano condizioni per la pace.

Per questo chiedo a tutti voi di partecipare alla campagna “Non è mai troppo tardi“, aderendo allo sciopero della fame a staffetta che riprende oggi 20 novembre (segnalandolo a questo link: http://www.radicali.it/sciopero-per-iussoli/ ) promossa da Riccardo Magi, segretario di Radicali italiani, dal Sen. Luigi Manconi, coordinatore della campagna “Non è mai troppo tardi” e da Franco Lorenzoni ed Eraldo Affinati, della Rete degli insegnanti per la cittadinanza.

Spero siano molti i cittadini che vorranno aderire”.

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