Lo “strano caso” di Rosa, invalida cui l’Inps toglie la pensione: “E ora come vivo?”

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Rosa Fagone, 56 anni, di Parma, madre casalinga di due figlie, operata nel 2010 per un grave carcinoma al pancreas, si è vista riconoscere nello stesso anno dall’INPS una percentuale di invalidità pari al 100% anche in ragione delle chemioterapia.

L’Istituto Previdenziale le ha accordato, pertanto, donna una pensione di invalidità di poco meno di 300,00 euro al mese.

L’intervento chirurgico di asportazione del carcinoma è andato bene ma la donna, per tutta la vita, dovrà sottoporsi a continui controlli ed esami diagnostici “invasivi”.

Ma qualche giorno fa le è arrivata  una comunicazione INPS che sanciva la riduzione della invalidità dal 100% al 67% con conseguente abrogazione dell’assegno di invalidità di 297,00 euro (per giunta unica fonte di reddito della donna).

Rosa, disperata, si è rivolta ad Agitalia, associazione di tutela dei cittadini, che avverso il provvedimento dell’INPS proporrà un procedimento davanti al Tribunale di Parma affinché perizie medico legali dimostrino la maggiore invalidità della donna, la sua impossibilità a lavorare, garantendole una minima sussistenza.

Intanto, la donna è disperata. E la domanda è sempre quella: “Lo stato civile dove è quando succedono queste cose?”.

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