Criminalità e spaccio, Mirabile: “Sarà scontro tra mafia nera e mafia gialla?”

0

Roberto Mirabile, presidente dell’associazione Caramella Buona torna sull’argomento criminalità. (leggi: Criminalità-Mirabile (La Caramella Buona): “Ecco cosa accadrà a Parma, lotte tra bande africane e cinesi?”)

Quale il futuro? Si vede, anche a Parma, l’aumento dei casi di cronaca di arresti per spaccio soprattutto di persone di origine africana. Ma recenti sono anche gli episodi che vedono coinvolti asiatici, in particolare cinesi. Che questi stiano subentrando ai nigeriani nel mercato dello spaccio? Si parla di questo con toni seriosi, siamo di fronte a una mafia? Mafia per lo meno sembra, con divisioni del territorio ben marcate e quasi monopolio del mercato dello spaccio a uno o all’altro, in una zona o nell’altra. E recenti casi finiti sulle pagine dei quotidiani locali lo confermano. Il quartiere San Leonardo e zona stazione sembrano infatti in mano a quella che potrebbe definirsi “la mafia nigeriana”. Ora, con l’arrivo dei cinesi, beccati quest’estate anche a Fornovo,oltre che nel Reggiano, per una piantagione importante di marijuana creerà scontri tra clan? Mafia nera contro mafia gialla?

Questa la riflessione di Roberto Mirabile: 

“Nelle settimane scorse mi sono permesso di dare una lettura personale sul fenomeno crescente e molto evidente della criminalità nigeriana in Emilia e delle risse fra neri a Parma.

L’intervento, ripreso e approfondito dalla RAI e da testate regionali, ha anticipato una forte presa di posizione del Capo della Polizia Gabrielli e le parole durissime, del tutto nuove sull’argomento, del procuratore capo nazionale antimafia Roberti : la mafia nera in Italia è radicata e pericolosissima, quanto quella italiana.

Premesso quanto sopra, solo per diritto di cronaca e avvalorare alcune mie dichiarazioni, ora mi permetto di ragionare su un’altra organizzazione criminale, ancora poco studiata e conosciuta da noi, quella “gialla”.

Riconoscere e catalogare le mafie per colore, pare quasi un gioco : esistono infatti mafie di vario colore, quella nera che usa il machete, quella gialla che fa sparire i propri defunti.

D’altronde, la “nostra”  non usava la lupara bianca per dimenticare corpi scomodi di morti ammazzati  cementati nelle fondamenta di qualche palazzo in costruzione ?

I giornali hanno giustamente dato molto spazio alla notizia di un cinese arrestato per (presunto) spaccio e detenzione di eroina, traffico illecito di cui si occuperebbe da sette mesi, a Reggio.

Che i cinesi, buoni buoni zitti zitti, incomincino ad occuparsi di droga pesante, ci suona nuova e non fa piacere a nessuno. Proviamo a capirne qualcosa di più, senza pretendere di fare un saggio sulla criminalità organizzata.

L’occupazione criminale preferita dai cinesi è sempre stata quella dei clandestini : fare arrivare propri concittadini nelle nostre città, dietro il pagamento di forti somme. Se non paghi, qualche passeggero si perde per la strada, praticamente come capita adesso con alcuni sventurati sui barconi in mare. Cambia il colore. Me ne occupai in una inchiesta pubblicata dall’Indipendente a metà anni novanta. La risposta di un alto rappresentante delle istituzioni ? Finché questi cinesi se la vedono fra loro e non danno fastidio a noi italiani, che ce ne importa…

I clandestini andavano (e ancora oggi vanno) ad infoltire i laboratori tessili e i ristoranti asiatici, i primi abbattendo l’economia locale, i secondi diffondendo qualche preoccupazione nelle autorità sanitarie.

Di conseguenza, ecco l’occupazione del territorio : dai locali e dagli appartamenti affittati nei pressi delle stazioni ferroviarie, si passa alle attività commerciali italiane e agli appartamenti comprati nei centri storici.

Occupare un territorio, lo sanno bene gli strateghi militari, è la base per impadronirsi pian piano di tutto, o quasi.

Arrivata la grande crisi perdurante da anni, pure gli affari delle organizzazioni criminali si sono visti ridurre gli introiti e, quindi, di logica, bisogna guardarsi  intorno per sopravvivere e diversificare.

Che possono fare le povere donne cinesi vecchiette, ovvero – per la mentalità di quel popolo – dai trent’anni in su ? Il mestiere più antico del mondo. Ecco l’invasione in zona Stazione e i call center telefonici gestiti dalle organizzazioni criminali per prendere gli appuntamenti con i clienti e le ragazze.

Ma pure qui l’implacabile legge inflazionistica si fa presente e le ragazze nere, giovani e disinibite, fanno crollare prezzi e business.

Non ci resta che la polvere bianca. Proviamoci quindi con questa, mercato redditizio in città, anche fra professionisti, rischi comunque relativi, dato il buonismo distruttivo del nostro sistema politico-giudiziario.

Per tenerla corta, ecco adesso la mia umile previsione : prossimamente, assisteremo in città a risse fra neri e cinesi, per sistemare qualche conto. Ci scommettiamo una cena con involtini primavera?”

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here