Effetto Parma: “La nostra proposta per la cultura. Due nuovi musei, una Parma card e tanto altro”

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“La cultura è plurale. Eterogenea nelle forme e nei generi, diffusa tutto l’anno e in tutto il territorio, accessibile a ogni cittadino. Che affonda le sue radici nella tradizione e le rivitalizza”.

Il movimento Effetto Parma per Federico Pizzarotti sindaco lancia la sua proposta elettorale per la cultura.

“Partendo da questa visione, saranno tre i cardini attraverso i quali si snoderà il nuovo progetto culturale per Parma articolato nel programma di Effetto Parma: gli interventi sui luoghi della cultura, l’ampliamento dell’offerta culturale, gli strumenti per rendere la cultura condivisa e accessibile, ai cittadini come ai visitatori in città.

Musei, teatri, biblioteche e luoghi simbolo non saranno solo spazi, ma patrimonio vivo della città. Da quelli già esistenti ai nuovi. Come la Fabbrica della Produzione artistico-teatrale, un nuovo centro che, mettendo in sinergia le professionalità dei Teatri di Parma, sarà punto di riferimento e di attrazione del sistema di produzione dello spettacolo dal vivo e delle arti visive a livello regionale e nazionale. Il progetto darà vita a un distretto dove s’incontreranno la produzione di scenografie e costumi e la formazione di giovani a cui tramandare il patrimonio di conoscenze tecnico-artistiche; in un unico polo, capace di attirare commesse e produzioni dall’esterno e generare nuove opportunità lavorative sul territorio. 

Ma ad essere valorizzata sarà anche la cultura dello sport, grazie a un nuovo Museo permanente con sale multimediali e proiezioni interattive, per celebrare i grandi personaggi e le discipline in cui Parma si è contraddistinta. Lo stesso farà il secondo nuovo museo che sarà realizzato: quello della Gastronomia italiana, nuovo fattore di attrazione anche turistica e simbolo della ruolo di Parma come Città Creativa della Gastronomia UNESCO.
Intendiamo valorizzare anche i luoghi della cultura quotidiana: le biblioteche, da implementare nei quartieri che ancora ne sono sprovvisti, partendo dal Pablo, con la collocazione della Biblioteca di Alice.


La rigenerazione culturale della città passerà anche attraverso il recupero di luoghi simbolo come il complesso di San Paolo che rinascerà come Distretto della Cultura Agroalimentare con funzioni di Agenzia di Promozione del Territorio, Polo museale integrato, Open lab tematico sull’eccellenza agroalimentare, cultura e innovazione, Polo bibliotecario integrato con le biblioteche Guanda e Alpi. Lo stesso avverrà per l’Ospedale Vecchio, la “cattedrale civica dell’Oltretorrente” che diventerà il Distretto della Memoria Sociale, Civile e Popolare e accoglierà una galleria multimediale della cultura urbana, il Museo dei Burattini e l’Area Mercato, la Biblioteca Civica, il Polo delle associazioni e l’InformaGiovani, l’Archivio di Stato, l’Archivio Bertolucci, l’Istituto Storico della Resistenza, le Associazioni Partigiane e la nuova sede della Consulta dei Popoli.

A ciò si aggiungerà una programmazione strutturata e sostenibile del Palazzo del Governatore come polo culturale ad attrattività internazionale e sede di grandi eventi e mostre.

Il secondo ramo d’interventi sarà volto a consolidare e ampliare l’offerta culturale cittadina, a partire dalla vocazione di Parma nell’ambito musicale. In questo contesto, proseguiremo il rilancio del Teatro Regio e il suo accreditamento a livello internazionale grazie alla continua crescita del Festival Verdi. Oggi, la ritrovata stabilità economica, che occorrerà tutelare tramite una garanzia dei contributi, apre nuove concrete possibilità di coproduzioni con i grandi teatri a beneficio di tutto il sistema culturale cittadino, continuando, al contempo, a fare rete con le realtà culturali del territorio a partire dall’Orchestra Regionale dell’Emilia Romagna. Nella stessa ottica, verrà ulteriormente promossa la collaborazione dell’amministrazione con gli altri teatri cittadini come il Teatro Due e il Teatro al Parco.
Ma non c’è solo il teatro: dal cinema all’arte contemporanea punteremo su nuove proposte e iniziative già avviate che hanno contribuito ad allargare il ventaglio dell’offerta culturale cittadina. 

Per andare nella direzione di una cultura condivisa e accessibile, crediamo nel progetto di un welfare culturale che renda fruibile l’accesso alle fasce deboli attraverso una sinergia tra le associazioni culturali, il circuito dei cinema e dei teatri, le sale civiche e i soggetti privati.
Promuoviamo, inoltre al lancio di una Parma Card che offra un sistema integrato di ingressi, agevolazioni e promozioni per usufruire dei beni culturali, comunali e non, inglobando la molteplicità del sistema artistico cittadino.


Un sistema che si rigenera anche grazie alle nuove occasioni di fruizione che i giovani sanno costruire. Per questo vogliamo rendere più agevole la realizzazione di eventi culturali indipendenti promossi dai giovani semplificando la concessione di spazi per attività artistiche, culturali, sportive, sociali.


Fermarsi qui? No, perché l’orizzonte della cultura è sconfinato e ha sempre bisogno di nuovi stimoli. Ma vogliamo scegliere insieme ai cittadini da che parte andare, attraverso un’indagine per conoscere aspettative, desideri e necessità culturali del territorio e del pubblico, di oggi e di domani”.

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