Ghiretti scrive a Prefetto e Procuratore: “Pizzarotti e suoi non rispondono alle interrogazioni. La ‘democrazia’ a Parma”. Comune: “Risposto al 90%”

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Il consigliere Roberto Ghiretti di Parma Unita ha deciso di scrivere una lettera direttamente al Prefetto e al Procuratore per lamentare le mancanze dell’amministrazione in merito alle sue interrogazioni. Da

“Un mese fa, esattamente il 15 febbraio, – scrive Ghiretti – ho inoltrato al Prefetto e al Procuratore capo della Repubblica, i dottori Giuseppe Forlani e Salvatore Rustico, le righe che riporto in coda. Con esse ho inteso denunciare, pubblicamente e con la massima forza, il modo illeberale e non democratico con cui si svolge il Consiglio Comunale. Mi sono determinato a condividere con la cittadinanza il mio sdegno poiché ad oggi tutto è rimasto immutato. E’ mio dovere, oltre che mia prerogativa costituzionale, porre domande e pretendere risposte, e però gli attuali amministratori si prendono la libertà di non rendere conto, soprattutto sui temi più imbarazzanti e scottanti. Ho notato che anche il collega Mauro Nuzzo ha lamentato la stessa mancanza di osservanza delle regole, la cui violazione quindi ritengo si possa considerare parte di un disegno generale.

Nelle mie vesti di Consigliere ho chiesto conto dei costi della cena al Ponte Nord, senza ottenere da ottobre alcuna risposta. Stessa sorte hanno subito le mie domande su galleria Polidoro, che precedono noti fatti di cronaca, e che la cui risposta magari sarebbe servita per anticipare gli accadimenti ed evitarli. Della querela ventilata dal signor Sindaco in risposta alle mie domande sulle nuove assunzioni nell’Ufficio Stampa non si è avuto più notizia, anche a fronte della mia sollecitazione a farla. L’interrogazione scritta sulla regolarità dell’assegnazione degli spazi per il beach volley a Moletolo non ha previsto alcuna chiarezza, e anche in questo caso ho in più occasioni invitato l’assessore Giovanni Marani a fare il proprio dovere. Che democrazia è quella in cui chi non ha preso i voti dei cittadini si permette di non dare risposte a chi quei voti li ha presi? Quale messaggio lasciamo ai nostri figli rispetto ai concetti di legalità e di obbedienza delle regole civili?

Spero chi legge condivida con me indignazione e sconcerto, e che assieme a me decida di dire basta. La democrazia è il patto fondamentale dei cittadini, essa prevede una discussione e dei meccanismi di verifica e controllo: chi non rispetta le regole o si ritiene al di sopra di esse non dovrebbe ricoprire ruoli nei suoi organismi istituzionali”.

L’amministrazione comunale replica: 

In tema di tempi ed efficacia dell’attività svolta in consiglio comunale, con particolare riferimento alle risposte alle interrogazioni presentate, si rende noto che, contrariamente a quanto sostenuto dal consigliere Ghirertti, la risposta è stata fornita per oltre il 90 % delle interrogazioni presentate durante il mandato 2012 – 2016.

Su oltre 500 interrogazioni presentate dai consiglieri comunali in questo mandato elettorale, infatti, è stata fornita una risposta alla quasi totalità se si pensa che quelle inevase sono solo 27, il numero comprende anche quelle a cui sarà fornita riposta nel consiglio comunale previsto per martedì 14 marzo.

Nell’ottobre 2011, per avere un termine di paragone, le interrogazioni a cui non era ancora stata fornita risposta erano ben 96 ed alcune giacevano da oltre due anni.

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