Diffamazione a Carla Mantelli, assolto Giovanni Paolo Bernini

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Assolto perché il fatto non costituisce reato: le frasi pronunciate da Giovanni Paolo Bernini nei confronti di Carla Mantelli, ritenute dall’ all’epoca consigliere PD offensive e diffamatorie, e pubblicate dal quotidiano la “Sera di Parma”, finiscono così in archivio con la piena assoluzione. 

Bernini aveva dunque “criticato” l’avversario politico, non la persona.

I FATTI – I fatti risalgono al 2011 quando una ragazzina disabile venne bocciata in prima superiore all’Albertina San Vitale, scelta che scosse la famiglia della giovane. Bernini, assessore ai Servizi per l’Infanzia, commentò la presenza in quella scuola della Mantelli, insegnante di religione, con un “Non mi stupisce la presenza di Carla Mantelli, sapevo della sue freddezza e della totale incapacità di comprendere le persone con disabilità (…)”.

Ne seguì querela ad opera della Mantelli, nel 2015 il rinvio a giudizio: l’accusa chiedeva la condanna a quattro mesi di reclusione e 3mila euro di multa. 

Lunedì, l’assoluzione piena, commentata dall’ex capogruppo Pdl in consiglio comunale con una nota.  “La fiducia nella giustizia non è mai venuta meno in questi anni, nonostante un paradossale accanimento nei miei confronti. Ho difeso, quando fui assessore alle politiche per disabili, una alunna disabile ingiustamente bocciata in un liceo di Parma solo perché non si accorsero della Sua disabilità.

Dopo aver preso ogni possibile informazione su quanto accadde, non ebbi tentennamenti nel denunciare l’accaduto e lo rifarei di nuovo, perché stare dalla parte dei deboli era e rimane per me una regola di vita.

Mio malgrado mi sono trovato accusato io di diffamazione da un insegnante di religione nonché consigliere comunale ed esponente del Partito democratico.

L’importanteè poi che la ragazza ha finito la scuola superiore e sia stata sempre promossa, ma ha perso un anno di vita per la grave disattenzione di alcuni insegnanti tra cui la Mantelli che ha pensato di denunciarmi solo perché ho detto la verità.

Spero che questa triste vicenda che ha tolto un anno di vita alla ragazza e a me ha costretto a difendermi a mie spese in un processo, insegni qualcosa a molti”

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