Lucarelli: “Il derby lunedì un’offesa per i tifosi, passa la voglia di giocarlo”. Apolloni: “Avanti per la nostra strada”

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Il sorriso di Saporetti, al debutto, il commento di Lucarelli sul derby con la Reggiana lunedì alle 14,30 “è un’offesa per i tifosi”, la soddisfazione di Apolloni che a chi lo voleva esonerato risponde “andiamo avanti per la nostra strada”.

Ecco le parole del post Parma – Gubbio.

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Gigi Apolloni: “Alcune giocate vengono, altre no. Dobbiamo, però, essere meno frenetici. Ci facciamo condizionare dalla pressione degli avversari. Al di là di alcuni errori in appoggio o in uscita, abbiamo dato impressione di essere presenti, ma dobbiamo limitare gli errori e sfruttare le nostre qualità. Giorgino ha qualità straordinarie nel rubare palla e nel contrasto. Abbiamo avuto un po’ di frenesia, potevamo gestire meglio la palla. Siamo una squadra che carbura in ritardo. Sembriamo padroni del campo, ma poi manchiamo nelle giocate decisive. Ho visto, però, cose positive quando siamo entrati in maniera propositiva. E’ un aspetto che mi aiuta per inserire anche altri giocatori. Nocciolini è molto generoso in entrambe le fasi. A volte a discapito della lucidità. Oggi ha fatto una grande partita come gli altri. Si è sacrificato, ha recuperato e ha sbagliato Il suo atteggiamento è quello giusto. Non ho mai parlato di sindrome Tardini. Ho solo detto che probabilmente la squadra vuole rispondere all’affetto del pubblico, ma spesso non ci riesce bene attraverso il gioco. Dobbiamo essere più sereni nel giocare la palla, non forzare le situazioni. Rispondo alla società, non a chi mi critica. Andiamo avanti per la nostra strada. Abbiamo avuto critiche anche l’anno scorso senza perdere una partita, figuriamoci. I ragazzi hanno la consapevolezza di poter fare di più. Stanno lavorando per questo. Non sempre ci riescono, ma riscontro tanto impegno da parte loro. E’ la cosa più importante, perchè vorrei che si potessero esaltare le loro qualità. L’errore di Canini sul gol ci può stare, come quando commettono errori gli altri. Michele forse non è ancora al top non avendo fatto la preparazione, ma è un giocatore importante sul quale contiamo”.

Alessandro Lucarelli: “Stasera non eravamo partiti male, ma alla prima loro occasione siamo andati sotto. La partita si era messa nel miglior modo possibile per una squadra brava nelle ripartenze come il Gubbio. Cercando il pari, rischiavamo di aprirci e subire il contropiede. Siamo stati bravi, invece, a tener botta nel momento di difficoltà. Trovando il pari in maniera anche fortunosa. A inizio ripresa abbiamo chiuso la partita con un uno-due, mentre nel finale abbiamo gestito il risultato senza soffrire troppo. Si dice sempre che non giochiamo bene. Posso essere anche d’accordo, però in questo momento siamo molto efficaci. Sappiamo che abbiamo dei limiti, ma stiamo lavorando per cercare di migliorare. Per ora siamo primi. Si vede che qualcosa di buono questa squadra ce l’ha. C’è la possibilità di fare un bel campionato, anche se la Lega Pro è difficile. In questo campionato bisogna usare la spada, non il fioretto. Noi siamo una squadra fisica, esperta e solida. In base a queste caratteristiche dobbiamo cercare di migliorare. I fischi con il Mantova erano un falso problema. Con il Mantova abbiamo giocato male e abbiamo preso i nostri fischi. Eravamo noi i primi a non essere contenti nonostante la vittoria. La pensavamo esattamente come i tifosi. Pure stasera abbiamo preso i fischi alla fine del primo tempo. Non è un problema. Non ci condiziona. Dobbiamo cercare noi di trasformare i fischi in applausi. La sindrome del Tardini non c’è assolutamente. Quando giochiamo in casa, c’è solo la frenesia di vincere. Questa squadra dimostra di aver fame. Quando va sotto, recupera le partite. Siamo sempre sul pezzo. Le vittorie danno fiducia e sicurezza. Sono sicuro che, se tra un mese saremo ancora in vetta, nessuno si ricorderà di come abbiamo giocato con Mantova e Forlì. Alla fine sono i punti che contano. In ogni caso, non dobbiamo accontentarci di giocar male e vincere. Dobbiamo provare a conciliare entrambe le cose. E’ normale che senta più degli altri le responsabilità quando le cose non vanno bene. Tuttavia, anche se non parlo, come è capitato in queste settimane, lavoro dietro le quinte accanto alla società, facendo sentire il mio pensiero. Sempre in modo costruttivo. Non mi va di andare davanti ai giornalisti e dire bugie. Ci saranno battute d’arresto, ma la Lega Pro è così. Questo è un campionato sporco, duro e difficile. E’ una corsa a tappe e ogni tappa bisogna cercare di dare il massimo. Quando ci sarà lo sprint finale, vedremo dove saremo.

SUL DERBY – Giocare il derby con la Reggiana di lunedì pomeriggio è un insulto per le due tifoserie e per la loro passione. Questa partita i tifosi l’aspettano da circa venti anni. Se si può fare ancora qualcosa, mi auguro che venga fatta, perché questa partita merita di essere giocata davanti a un pubblico importante. Io sento parlare da diversi anni di questo derby. Fortunatamente avrò la possibilità di giocarlo, ma se devo farlo in uno stadio mezzo vuoto, mi passa anche la voglia di disputarlo. Un difetto che abbiamo è di non riuscire a partir forte. Quella di stasera era la partita peggiore da poter ribaltare, considerate le caratteristiche del Gubbio”.

Lorenzo Saporetti: “Aspettavo questo momento dall’inizio del campionato. Sono contento per l’esordio in Lega Pro, ma soprattutto per la prestazione della squadra. Le critiche nel calcio ci sono sempre. Oggi ho visto un Parma rabbioso e cattivo, come dovrebbe essere sempre in casa per incutere timore all’avversario. Il mio ingresso è stato po’ una sorpresa. Sinceramente non me l’aspettavo. Sapevamo che per noi Under sarebbe stato un anno difficile, che la società puntava maggiormente su giocatori esperti. Il mister, però, ci vede in settimana e ci valuta. Rispetto alla Serie D in Lega Pro c’è innanzitutto la cattiveria agonistica e l’organizzazione delle squadre. Non nascondo che i fischi col Mantova ci hanno segnato. Abbiamo dato una risposta sul campo. Quest’anno, con la difesa a tre, ho la possibilità di giocare nel ruolo di centrale che mi si addice”.

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