Holacheck colpisce ancora: multato ragazzino down. Il racconto della mamma – Seta gli regala abbonamento

0

Qualche giorno fa, questa volta a Reggio, gli operatori della Holacheck hanno colpito ancora. La ditta esterna assunta anche dalla Tep per il controllo dei titoli di viaggio sui bus era apparsa sulla cronaca locale per i metodi un po’ irruenti con cui i suoi operatori trattavano i viaggiatori non in regola. Anziani, donne incinta e ragazzini a Parma non sono stati risparmiati dalle salate multe nonostante l’evidente disguido: bus affollati, la coda per obliterare, all’improvviso sale il controllore che li becca impreparati.

A Reggio Emilia la stessa ditta, gli stessi operatori – che prendono una percentuale sul totale delle multe emesse – sono stati accusati dalla madre di un ragazzino con la sindrome di Down di aver vanificato anni di lavoro della famiglia per insegnargli l’autonomia e la fiducia in sé stesso.

Questo il racconto pubblicato con un post su Facebook della mamma Alessandra che ha ricevuto migliaia di messaggi di solidarietà:

Oggi al ritorno da scuola, Mikkel è stato multato sul mezzo di trasporto pubblico, ovvero il tram che va da Reggio Emilia ad Albinea. Nulla di strano, se non fosse che:
Mikkel aveva il biglietto, anzi il titolo di viaggio, ma il rivenditore non avendo evidentemente capito bene la sua richiesta, gliene ha erroneamente venduto uno valido soltanto fino a Canali, e non fino ad Albinea, sua destinazione finale. Per gli amici non della zona, si tratta di ben 5 km in eccedenza.
Mikkel aveva anche timbrato il suddetto titolo di viaggio, cosa che, come sa chi abitualmente usufruisce del mezzo di trasporto, non risulta essere semplice, visto il sovraffollamento del tram a quell’ora.
Mikkel ha la Sindrome di Down. Abbiamo e stiamo lavorando molto sulla sua autonomia, ed i mezzi di trasporto pubblici, sono fondamentali in questo. A seguito di un episodio molto spiacevole accaduto a Maggio 2015, mio figlio non voleva più prendere il tram. Abbiamo riprovato quest’anno, e le cose stavano andando bene.
In effetti Mikkel ha fatto tutto con ordine e perizia, rendendoci orgogliosi, esibendo il suo biglietto al controllare, che ha però deciso multarlo.
E’ giusto e doveroso che mio figlio venga trattato come tutti, anzi, è il nostro obiettivo, ma credo gli si potesse chiedere di acquistare un altro biglietto per differenza, o anche intero, visto che ha cercato di spiegargli che glielo avevano venduto così. Il signore ha invece preferito mortificalo multandolo, e facendogli firmare il verbale, cosa che vi assicuro non è semplice per Mikkel, specialmente su un mezzo in movimento.
Ora, Mikkel è rientrato a casa balbettando, faticando a spiegarmi l’accaduto perché agitato, e chiedendomi di non fargli più prendere il tram. Ha già ripetuto circa una decina di volte, che non sa fare niente perché a la Sindrome di Down, che non può prendere la patente e neanche il tram perché non sa comprare il biglietto corretto.
Ci tenevo a congratularmi con il controllore per avere rimpinguato le casse di Seta con i 66 e rotti euro della nostra famiglia, per avere vanificato il lavoro di anni sulla autonomia, e per avere reso la giornata di mio figlio molto triste. Mi auguro che mostri la stessa solerzia non tutti gli utenti, in particolare non chi quotidianamente sale sul tram senza titolo di viaggio.
Nonostante gli entusiasmi per le vittorie olimpiche, i grandi proclami, le giornate mondiali e nazionali, le foto ed i video più o meno commoventi, è sempre molto avvilente constatare come la diversa abilità esca sconfitta dal confronto con la quotidianità. Dimentichiamo spesso che ognuno dei nostri ragazzi ha un nome ed un cognome, è figlio o figlia, marito, moglie, fratello o sorella con una storia e tanta sensibilità e tenacia nel vivere una vita di grandi sfide a scuola, nello sport, sul lavoro.
Mio figlio si chiama Mikkel Mathiesen,ed oggi io mi scuso con lui per non essere stata in grado, ancora una volta, di tutelare il suo diritto alla dignità di giovane uomo“.

Dopo l’episodio il sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi, e quello di Albinea, Nico Giberti, si sono scusati con la madre in nome dell’ente Seta. L’assessore alla Mobilità, Mirko Tutino, è intervenuto e con i vertici dell’azienda di trasporti hanno disposto la cancellazione della multa. Come spiega lo stesso Tutino tramite post su Facebook: “Il controllore – che lavora per una società esterna che svolge l’attività di controllo (Holacheck) – verrà presto convocato e saranno fatti gli interventi necessari. Questa attività deve confrontarsi con alcuni limiti quali la capacità di spiegare, non solo di sanzionare, e la costruzione di un rapporto umano“.

Oggi, 8 ottobre il direttore di Seta, Roberto Badalotti, ha incontrato Mikkel e la mamma Alessandra. Ha fatto loro visitare il deposito scusandosi ufficialmente per lo spiacevole accaduto. Nella speranza di far tornare la fiducia in se stesso al ragazzo e farlo tornare a prendere l’autobus in autonomia ha anche regalato un abbonamento annuale valido sulla tratta Albinea-Reggio Emilia, che potrà essere utilizzato per i suoi spostamenti da casa a scuola e viceversa.

badalotti_mikkel

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here