Pusher espulso dall’Italia torna a Parma. Arrestato in via Trento

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Nell’ambito dei controlli del territorio predisposti dalla Questura di Parma al fine di prevenire e contrastare il fenomeno di spaccio di sostanze stupefacenti, nella notte di martedì 13 settembre una Volante della Questura di Parma ha proceduto al controllo di due cittadini marocchini, notati mentre passeggiavano con fare sospetto lungo Via Trento, e che alla vista degli operatori tentavano, invano, di cambiare direzione al fine di sottrarsi ad eventuali accertamenti di polizia.

Poiché entrambi sono risultati essere sprovvisti di qualsiasi documento, sono stati accompagnati in Questura e sottoposti ai rilievi fotodattiloscopici per giungere alla certa identificazione.

All’esito dell’esame delle impronte digitali, uno dei due, H.K. 28enne cittadino marocchino, è risultato essere soggetto già conosciuto alle forze dell’ordine con 6 “alias” diversi, pluripregiudicato e già arrestato in passato per spaccio di stupefacenti.

Si è, quindi, proceduto ad un controllo approfondito nella banca dati dei singoli nomi forniti, all’esito del quale è emerso che era stata eseguita a suo carico un’espulsione coatta dal territorio nazionale con accompagnamento in frontiera nel 2014, violando la normativa in materia di immigrazione che vieta allo straniero irregolare, espulso dal territorio, di farvi reingresso prima del decorso di 5 anni dalla data del provvedimento, senza la prevista speciale autorizzazione rilasciata dal Ministero dell’Interno.

Alle luce di tali evidenze, in ottemperanza alle disposizioni previste dal Testo Unico sull’Immigrazione H.K. è stato tratto in arresto.

Processato per direttissima nella giornata di ieri, l’arresto è stato convalidato e H.K. è stato condannato alla pena di 2 anni di reclusione. Inoltre, essendo stato condannato nel 2013 da un diverso Tribunale alla pena di 2 anni per spaccio di stupefacenti con sospensione condizionale della pena, il Giudice ha revocato la sospensione condizionale condannandolo all’espiazione anche di quella pena. Data la pericolosità sociale ed il concreto pericolo di fuga, il Giudice ha disposto la custodia cautelare in carcere con espulsione immediata a pena ultimata.

L’arrestato è stato condotto in Via Burla.

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