Fidenza, espulso simpatizzante dell’ISIS. Massari: “Era abusivo in casa ACER. Sfrattati i famigliari”

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Un uomo di origine marocchina, residente a Parma, ha ricevuto l’ordine di espulsione dallo Stato perché si ritiene che la sua permanenza sul territorio italiano possa agevolare organizzazioni terroristiche internazionali. Il 30enne era residente in città con regolare permesso di soggiorno.

Il marocchino è accusato di essere un simpatizzante dell’Isis. Secondo le indagini avrebbe pubblicato sui social network la sua adesione ideologica all’Isis e promosso la jihad. Lo scorso 2 agosto quindi il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha firmato il decreto di allontanamento per motivi di sicurezza. Oggi l’espulsione è stata decretata dal questore di Parma.

Il giovane era arrivato in Italia nel 2007 grazie a un visto per lavoro e si era ricongiunto con il fratello residente in città con la moglie e tre figli. Successivamente aveva ottenuto il soggiorno per motivi famigliari in scadenza per il dicembre 2015. Aveva poi richiesto il rinnovo del permesso di soggiorno ma la Questura di Parma aveva trattenuto la richiesta perché nel frattempo era partita un’approfondita e riservata attività investigativa nei confronti dell”interessato.

Numerosissimi sono risultati i suoi contatti telematici che evidenziano legami strutturati con altri attivisti islamici radicali e sostenitori della Stato Islamico, sempre attraverso il Web ove navigava utilizzando uno pseudonimo o “nome di battaglia”.

Nell’insieme è emersa un’ossessiva avversione nutrita dallo straniero oggetto di accertamenti verso i “miscredenti” così come per i mussulmani che combattono il Jihad per i quali egli non immagina altro futuro se non quello della punizione inflitta da Allah per mano dei Mujahiddin. Su questa linea il Marocchino allontanato non vede, per i “veri combattenti” altra via che quella di “raggiungere la vita attraverso la morte”, mentre a tutti i miscredenti non resterebbe che “raggiungere la morte dopo la vita”.

Il Questore della Provincia di Parma ha pertanto espulso il marocchino che, nel pomeriggio del 4 agosto, sotto scorta, è stato ricondotto in Marocco con volo partito dall’aeroporto di Bologna.

Ulteriori dettagli sulla vicenda li rende noti il sindaco di Fidenza, Andrea Massari:“Lo Stato ha funzionato ed è giusto ringraziare tutte le sue strutture, a cominciare da quelle intervenute e che ci sono territorialmente più vicine: la Digos e il Questore Piovesana – scrive il sindaco in un post pubblicato su Facebook  – Ringraziare non basta, però. Adesso tocca a noi fare tutto quello che è di nostra competenza. Il marocchino era ospitato abusivamente dal fratello in una casa Acer di Fidenza. Non residente ed ospitato abusivamente, perché la sua presenza non era stata segnalata nei termini previsti dal regolamento di Acer. Bene. Abbiamo avviamo subito l’iter per sfrattare dalla casa pubblica il fratello dell’espulso, reo di aver violato gravemente le regole di utilizzo. I vertici di Acer hanno confermato pochi minuti fa all’assessore al Welfare che stanno procedendo in questa direzione”.

Tuttavia questo non è un episodio isolato, come ricorda Massari, ogni mese vengono scoperte irregolarità come queste:”Le regole ci sono e vanno rispettate da tutti, italiani e non italiani. Avevamo pizzicato diversi furbetti delle case popolari qualche mese fa, ne abbiamo beccati altri nell’ultimo mese e per tutti vale la stessa sorte: fuori dalla casa pubblica. Lo dico per la cittadina italianissima che ha nascosto un tesoretto da quasi 400.000 euro di patrimonio così come per la cittadina nigeriana che andandosene a Londra senza darne comunicazione, non troverà più una comoda casa popolare ad aspettarla. Sempre in chiave anti furbetti, il primo agosto scorso Acer ha disposto l’acquisto di materiale informatico che le permetterà di controllare a tappeto tutte le case popolari di Fidenza e del parmense, più volte l’anno”

 

 

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