ParmaPress24

Nuovo Tardini, la delibera sulla “pubblica utilità” e le note “stringenti”. E la pazienza di Krause…

Cinque ore di consiglio comunale, cinque, anzi, sei, sostanzialmente per non dire nulla. Se non  una dichiarazione di pubblico interesse riguardo la ristrutturazione dell’impianto.

E vorremmo anche vedere, viene da aggiungere. Un privato che vuole investire fior di milioni per un’opera pubblica, che gli verrà lasciata in concessione per “X anni”, ma non in eterno… e abbiamo anche il coraggio di fare la guerra?

Ma Parma sappiamo com’è, così come il Comitato di ricchianzianipateticipocolungirmiranti residenti.

Comunque, dicevamo, ecco la mozione approvata. Prima di esaminarne i punti cardine, una riflessione sulla parola “stringente”. Stringente è un’accezione negativa, stringe cosa? Le “scatole”, anzi, i maroni, a chi vorrebbe fare qualcosa di bello, probabilmente.

La soluzione più logica e facile sarebbe stata scegliere la stessa strada di Bergamo: vendere l’area all’attuale proprietà del Parma, e poi lasciare che facesse lo stadio come meglio crede. Ma la logica, questa sconosciuta.

Quindi dobbiamo complicaregliaffarisemplici: l’Amministrazione pretenderà dunque una ristrutturazione vincolata.

Quali vincoli – La concessione: non 90 anni ma dai 50 ai 65 anni. Gli spazi commerciali dovranno essere compatibili strutturalmente e di basso impatto edilizio, oltre a contenere attività che non “disturbino” le altre già esistenti in zona.

La salvaguardia del plesso scolastico Puccini-Pezzani, in verità già garantita da mesi.

Poi, chiaramente, ma pare quasi banale, l’adeguamento alle norme Uefa (e vai a pensare che la società parma Calcio non ci avesse pensato).

Inoltre, la sostenibilità economico-finanziaria, la sostenibilità sociale, l’incremento del comfort degli spettatori e dell’accessibilità, l’adeguamento della distanza dagli edifici circostanti, la sostenibilità dell’impatto del cantiere e dei lavori per il quartiere.

Ora la palla passa al Parma Calcio, che si può pure riservare il diritto di essersi scocciato e di non accettare ricatti o obblighi.  Krause valuterà il progetto, con partenza dell’eventuale cantiere nell’estate del 2024.

Da appurare anche se i lavori possano essere svolti a stralci: siamo sicuri che sarebbe sicuro per gli spettatori e concesso dalle norme? I tifosi sopravviveranno a due anni lontano dalla loro casa, perché più lungimiranti dei residenti ricchianzianipatetici di cui sopra.

Ultima nota, per il nome: se a Cagliari hanno “sacrificato” un Santo, Elia in nome di Unipol, a Bergamo gli Azzurri d’Italia per Gewiss, per non citare Udine, Torino, altri posti… il buon avvocato Ennio non si offenderà. Lui si che era lungimirante, e per uno sponsor multimilionario, sorriderà da lassù.