La data di rientro della stazione cinese Tiangong-1 è stimata al 1 aprile 2018, la domenica di Pasqua, attorno alle 2.50 ora di Greenwich (in Italia saranno le 4.50). Più precisione si avrà nelle 36 ore prima.
La conferma dell’area interessata avverrà con un preavviso, sull’eventuale impatto, che potrebbe essere inferiore ai 40 minuti. Attualmente la stazione sorvola il territorio italiano tre o quattro volte al giorno con una distanza temporale di 90 minuti tra un sorvolo e l’altro e ad una quota compresa tra i 200 e 220 km di altitudine.
La Protezione Civile riferisce che l’area interessata a possibili cadute di detriti della stazione spaziale è l’Emila Romagna e a sud della regione.
“Essendo scesa alla quota di 220 chilometri, la stazione spaziale cinese è diventata visibile a occhio nudo di notte, anche se la sua luminosità è più debole rispetto a quella della Stazione Spaziale Internazionale,” spiega invece all’ANSA Paolo Volpini, dell’Unione Astrofili Italiani (Uai).
Ma, secondo Claudio Portelli, responsabile dell’ASI, Agenzia spaziale italiana sarebbero davvero basse le probabilità che i frammenti della stazione Palazzo Celeste possano cadere sull’Italia, circa lo 0,2%.