La sentenza per il processo che vede coinvolto il Parma Calcio, deferito per responsabilità oggettiva, e il suo tesserato Emanuele Calaiò, cui si contesta la violazione dell’art.7, tentato illecito sportivo, per la notissima vicenda degli sms, è prevista per l’inizio della settimana.
Secondo Alessandro Catapano, giornalista della Gazzetta dello Sport tra i primi a lanciare in anteprima sia la vicenda sia le pesanti richieste della Procura, intervenuto domenica a Radio Uno, dovrebbe essere lunedì il giorno del verdetto.
L’accusa ha chiesto martedì scorso una penalizzazione di 2 punti da scontare nel 2017-2018, o in subordine un -6 da scontare nella stagione attuale: nel primo caso vorrebbe dire per il Parma un altro anno di B. Per il giocatore pesantissima la richiesta: 4 anni e mezzo e 50.000 di ammenda.
Le prime indiscrezioni che giungono da Roma parlano di una sanzione non grave: uno o due punti da scontare nella stagione 2018/2019 con il Parma in serie A e sei mesi per Emanuele Calaiò, per cui gli avvocati, così come per il Parma, hanno chiesto il proscioglimento.
Gazzetta dello Sport di oggi: sentenza già emessa il Parma la conosce – La Gazzetta dello Sport non ha dubbi. Dopo le anticipazioni lanciate ieri tramite radio, la Rosea si espone in maniera secca, con un titolo che non lascia spazi a dubbi. E subito dopo un altro frammento di realtà: “La sentenza è stata scritta nei giorni scorsi e verrà pubblicata oggi”.Tanti i dubbi su quello che potrebbe essere il futuro, come si legge dalle prime righe dell’articolo: “Dolo, leggerezza o scherzo. Cosa avranno visto i giudici del Tribunale federale nazionale nei messaggi whatsapp che Emanuele Calaiò inviò ai colleghi dello Spezia, a tre giorni dalla sfida che avrebbe promosso il Parma in Serie A? Quell’«ehi pippein non fare il cazzein» nascondeva effettivamente un invito a non impegnarsi troppo, era la raccomandazione a non ricevere troppe botte in campo o una battuta riuscita malissimo?”.