Il Corriere dello Sport “fissa” la sentenza SMS a martedì 24 e il Venezia, escluso in primo grado, si prenota per il secondo…

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corr sport martedì(Gabriele Majo, da www.stadiotardini.it) – Dalla lettura dei quotidiani di stamani emergono un paio di fatti nuovi in merito ai contorni del WhatsApp Gate: il Corriere dello Sport-Stadio, in un trafiletto, “fissa” la data della sentenza, attesa ieri, venerdì 20 Luglio 2018, in martedì 24 Luglio 2018. Dunque ancora ore di febbrile attesa come direbbero i radio-telecronisti per i poveri tifosi Crociati che non vedono l’ora di sapere il responso con le sorti della propria squadra del cuore. Ma 20 o 24 Luglio non erano proprio le date – indicate in quel famoso servizio televisivo del 18 Luglio, poi ripreso e amplificato da Parma Live – in cui sarebbe uscita la sentenza? Questo era quanto scrisse Parma Live quel giorno: “Secondo indiscrezioni raccolte dalla redazione di Tv Parma,il Tribunale Federale si sarebbe già espresso in materia. Secondo tali voci, i giudici si esprimeranno per una pena più morbida da scontare in serie A per la società crociata che, quindi, salverebbe la categoria conquistata sul campo ma per una serie di tecnicismi non sarebbe possibile emettere tale sentenza prima delle date stabilite tra il 20 e il 24 luglio”. Quali siano questi tecnicismi personalmente non mi è dato sapere: forse perché le notizie funeste escono di Venere e di Marte? Resta il fatto che sarebbe davvero funesto se anche il resto della notizia – ergo il quantum della sentenza – dovesse venire confermato. Una penalizzazione, sia pure lieve, sarebbe inaccettabile (anche se andrebbe ovviamente accettata perché altro non ci sarebbe da fare a parte il ricorso) per la ragione che il Parma non ha fatto nulla di male, non ha fatto match-fixing come purtroppo ormai credono in ogni parte del mondo, vista la colpevole eco data a questa storiaccia, offuscando la bella favola di pochi giorni prima quella del “come noi nessuno mAi”. Slogan, questo, che il Venezia ci potrebbe ancora “rubare”, dal momento che, secondo quanto scrive tuttosport veneziaTuttosport non si sarebbero accontentati della estromissione, quale terza parte ritenuta non interessata, prima dell’udienza dinnanzi al TFN di martedì 17 e ci riproverebbero di nuovo nel processo d’appello. Ecco quanto annota STS, ovvero Stefano Salandin, nelle due colonne dal titolo: “Venezia terzo interessato tra il Parma e il Palermo” che si apre con un assunto interessante: “<Il rischio c’è: assistere all’assurdità di un club, il Parma, penalizzato a vantaggio di un altro club, il Palermo, che poi non potrebbe avere i requisiti – in base alla circolare 54 della Figc – a usufruirne nel caso in cui fosse a sua volta penalizzato per irregolarità fiscali o mancate segnalazioni alla Covisoc. Per questo il Venezia ha ‘attenzionato’ la Procura federale e continuerà a chiedere di venire ammesso come parte interessata al procedimento>. Così Gianmaria Daminato, avvocato del Venezia, sintetizza uno dei tanti ‘cascami’ dei processi che stanno agitando questa estate calcistica italiana. Il Venezia, infatti, guarda con interesse il procedimento in corso contro il Parma (in relazione ai messaggi WhatsApp inviati da Calaiò a due giocatori dello Spezia). Nel corso del processo di primo grado il Palermo è stato ammesso come ‘terzo controinteressato’, mentre il Venezia fu escluso: <Ma se presentata in primo grado – spiega Daminato – la richiesta può essere reiterata anche nei successivi gradi>. Il Venezia, dunque, vigila su due fronti: <Attendiamo l’esito del primo grado e seguiamo l’evoluzione dell’indagine sul Palermo – spiega l’AD Andrea Rogg – Vede, noi abbiamo il massimo rispetto dei risultati sul campo, ma dobbiamo rendere conto ai nostri azionisti. Gli americani leggono i giornali, sanno che ci sono stati dei sequestri giudiziari ai danni del Palermo che però spera di essere ripescato. E non capiscono…>.” E mica solo loro… All’estero il Parma, finito sul New York Times il giorno della ripartenza della D, e ritornato ad avere cassa di risonanza internazionale due mesi fa, il giorno dopo il trionfo (immacolato) del Picco, valso la promozione e il coronamento della veloce risalita dai Dilettanti alla massima serie, è però anche noto, purtroppo, per altre due vicende che ne hanno infangato (ingiustamente) il nome, la vicenda Parma-Ancona, finita in una bolla di sapone, ma quando già il danno mediatico era stato combinato e appunto ora per il presunto tentativo di illecitein di Calaiò a suon di pippein, cazzein e claudiein. Già c’è chi non ci capisce nulla della vicenda in Italia, poiché male o per nulla spiegata o raccontata, o comunque sempre recepita con interessi di parte (vedi il Venezia o il Palermo): figurarsi fuori dai confini della Penisola, laddove basta una breve sommaria news per rovinarti la reputazione (con annessi anche gravi danni economici, ad esempio se per caso avessi uno sponsor pesante da coinvolgere e questi ti rimarcasse: Parma? Match fixing”…). Ecco perché non ci stanchiamo mai di ricordare ai colleghi giornalisti di non avere condotte superficiali o peggio poco etiche solo per avere un clic o una copia venduta in più: serve anche coscienza, ricordando sempre i danni collaterali che inconsapevolmente si possono arrecare, pur nel doveroso compimento del proprio dovere di informare. Le fonti sono fondamentali: bisognerebbe che ci ergessimo – nell’era delle fake news – a soggetti autorevoli, o per lo meno credibili, dunque non che riportano voci incontrollate, GABRIELE-MAJO-Foto-Franco-Sacc-Archimmagine-007.jpgma che verifichino appunto le notizie in possesso attraverso le fonti primarie ed ufficiali. Per esempio, tornando, all’articolo iniziale del Corriere dello Sport-Stadio: chi ha rivelato che la data X è Martedì 24 e non, ad esempio, Lunedì 23? E perché? Se la sentenza fosse già stata scritta, perché aspettare appunto il giorno 24 per comunicare agli interessati e alla fremente comunità dei tifosi l’atteso verdetto? Un involontario lapsus dell’anonimo estensore del trafiletto, datato Roma, del quotidiano romano – ma perdonatemi, questa è solo una dietrologica intuizione – porterebbe a credere che la fonte sia la solita ciarliera Procura Federale, che è stata indicata addirittura come… il soggetto che emetterà la sentenza: “Sarà un week end di fuoco per Chievo e Parma. I due club sono infatti in attesa di capire quale sarà il proprio destino. Dovranno però attendere fino a martedì prima di capire quali saranno le decisioni della Procura Federale”. Della Procura Federale? Se fossi Sgarbi sbraiterei “Capra! Capra! Capra!”, non essendolo mi limiterò a ricordare che, per fortuna (se no saremmo già morti viste le richieste…), le decisioni le prenderà il Tribunale Federale Nazionale. E, come scrivevo ieri, l’auspicio è che non si lasci condizionare dalle richieste hard – alla vu cumprà (chiedo 6 per ottenere 2) dei policemen federali – e senza delegare ai colleghi della Corte d’Appello in secondo grado, demolisca subito il teorema costruito sul nulla. Gabriele Majo (direttore responsabile di www.stadiotardini.it)

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