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Canile di Parma- Cavandoli (Lega): “Difficili le adozioni, Comune si impegni a campagne permanenti e incentivi”

“Il Canile di Parma è geloso dei cani e gatti che ospita?”, lo chiede Laura Cavandoli, capogruppo della Lega in Consiglio comunale depositando a nome del gruppo consiliare una interrogazione con cui chiede al Sindaco informazioni e dati sul numero delle adozioni di cani e gatti negli ultimi anni.

“Il canile ‘Lilli e il Vagabondo’ del Comune di Parma è una struttura per molti versi all’avanguardia e ben tenuta”, prosegue la capogruppo leghista ma aggiunge che alcuni cittadini hanno segnalato ai consiglieri leghisti di trovarsi di fronte a grandi difficoltà nel percorso di adozione degli animali d’affezione – in particolare alcune razze canine –  ospitati nelle strutture comunali e che solo pochi “fortunati” riescono ad adottare.

“Sicuramente i controlli devono essere scrupolosi e bisogna essere certi che un animale adottato mantenga il suo benessere – puntualizza – ma è interesse di tutti favorire le adozioni per non avere strutture costantemente piene o sovraffollate. Per questo, insieme ai consiglieri Occhi, Campari e Marù, ho chiesto di essere messa al corrente di criteri e modalità di adozione e dei numeri degli animali adottati dal 2015 ad oggi per confrontarli con quelli di altre città”.

“Non sono solo cani e gatti abbandonati a cercare una nuova famiglia da amare, ma anche tante persone che li vogliono, che si sentono sole o più semplicemente desiderano un compagno di giochi: in particolare anziani e bambini”, aggiunge la Cavandoli e lancia una proposta: “Invitiamo il Comune a lanciare una vera e propria campagna permanente per le adozioni anche con incentivi per chi, anziani soli o famiglie al di sotto di un certo reddito, cerca un nuovo amico”.

Proponiamo – spiega – che chi adotta un animale al canile o gattile di Parma e abbia un reddito basso, possa usufruire del veterinario della struttura e possa ritirare un certo quantitativo di cibo mensilmente gratuitamente o a prezzo convenzionato“.

 “Il risultato? Persone e animali felici, costi minori per le casse comunali e posti liberi in struttura. Pensiamo inoltre che, per sostenere questa iniziativa, non sarà difficile per il Comune reperire sponsor privati”, conclude la Cavandoli.