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Scandalo speculazione Terapia del Dolore, Fabi: “Ospedale parte lesa”. Università, sindaco Pizzarotti e Ordine dei medici si dichiarano indignati

Dopo lo scandalo delle speculazioni sulle cure palliative della Terapia del Dolore da parte della rete di interessi di case farmaceutiche e medici con a capo il dotto Guido Fanelli, il direttore generale dell’Ospedale di Parma, Massimo Fabi, ha dichiarato che se le accuse risulteranno fondate la struttura si dichiarerà parte offesa. L’Ospedale ha disposto maggiori controlli per il futuro.

Già nel 2015 l’Ospedale aveva richiesto la sospensione del dottor Guido Fanelli, sospensione che il comitato dei garanti, con una componente dell’Università di Parma, aveva rigettato la richiesta.

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COMMENTO ORDINE DEI MEDICI- L’Ordine dei medici di Parma è rammaricato e indignato. La situazione che si è configurata con i provvedimenti cautelari che vedono coinvolti medici del nostro nosocomio non può infatti che rattristare chi rappresenta la categoria nella nostra provincia.

Fatti come questi sono da condannare doppiamente: sicuramente per i reati, che se confermati sono in sé gravissimi, ma anche perché offuscano il lavoro, l’impegno e la dignità, di quella stragrande maggioranza di colleghi che ogni giorno agiscono onestamente, con spirito di sacrificio e abnegazione, in rispetto del Giuramento professionale fatto all’inizio dell’attività, dei principi del Codice deontologico, ma soprattutto dell’unico alleato possibile in terapia: il cittadino ammalato.

COMMENTO UNIVERSITA’ DI PARMA– In una nota l’Università di Parma interviene sullo scandalo medico scoperto dai Nas di Parma, operazione Pasimafi, che ha portato all’arresto, tra gli altri, dei dottori Guido Fanelli e Massimo Allegri della struttura sanitaria parmigiana. L’Ospedale di Parma ha inoltre sospeso i due medici da ogni incarico nelle strutture.

“I vertici accademici e amministrativi dell’Università di Parma collaborano con gli inquirenti e mettono a disposizione della Magistratura ogni elemento utile a chiarire le dinamiche dei fatti oggetto dell’inchiesta. L’Ateneo è quotidianamente impegnato nel garantire trasparenza, etica e controllo della propria azione scientifica, politica e amministrativa con il solo fine di mettere al centro lo studente, la ricerca e l’alta formazione a vantaggio dell’intera comunità.

L’Università di Parma rigetta derive e illeciti di singole persone che ne distorcono l’immagine e ne infangano il nome, i princìpi dello Statuto, l’attività, lo studio e la professionalità di tutti i suoi docenti, studenti e personale tecnico e amministrativo.

L’intera Comunità Accademica di Parma ringrazia la Magistratura e le Forze dell’Ordine per l’attività che stanno svolgendo e auspica un rapido esito delle indagini al fine di chiarire le responsabilità di ognuno a qualsiasi livello.

Indipendentemente da ogni esito giudiziario, l’Università di Parma ritiene inaccettabile e stigmatizza ogni speculazione a danno dei pazienti e della Sanità pubblica”.

COMMENTO SINDACO PIZZAROTTI- A lato della conferenza stampa per l’inaugurazione della sede elettorale mobile di Effetto Parma, anche il sindaco Federico Pizzarotti commenta i fatti definendoli “vergognosi”.

“L’aspetto più indegno della vicenda non è solo l’attività criminogena ma il fare queste cose sprezzanti delle persone. Si facevano esperimenti sulle persone che non erano consapevoli di quello che veniva fatto. Io credo sia questo l’aspetto più vergognoso. Di scandali economici, si speculazione purtroppo se ne vedono tanti ma speculare sulle persone e sulla salute è inammissibile. Oggi si terrà la commissione di sanità. Al tavolo Ausl e tutti i distretti, parleremo anche di questa situazione”.

Commento del sindacato CGIL Parma: “Si attivino tutti gli anticorpi per mettere in sicurezza il sistema sanitario e ospedaliero-universitario”

L’ennesima convulsa giornata di ieri, seguita alla vasta inchiesta della Procura della Repubblica che ha portato a 19 arresti, 5 dei quali parmigiani, tra medici e imprenditori dell’ambito sanitario locale, che sarebbero protagonisti di un diffuso sistema di corruzione e riciclaggio, riporta ancora una volta bruscamente Parma al centro di una dubbia attenzione.

La CGIL territoriale e la Funzione Pubblica CGIL di Parma non possono esimersi dall’esprimere sconcerto e grande preoccupazione nell’apprendere che le operazioni e gli arresti eccellenti eseguiti in Azienda Ospedaliero-Universitaria farebbero capo a focolai di corruzione sistematica, che ancora una volta investono un pezzo fondamentale del sistema pubblico, nella fattispecie quello sanitario e universitario, che in ultima istanza è un bene comune e come tale va preservato.

Data per scontata la fiducia nel sistema giudiziario, che ci si augura saprà individuare con precisione e tempestivamente le relative responsabilità, occorre capire – e da tempi non sospetti il sindacato chiede attenzioni e provvedimenti in tal senso – come attivare tutte le necessarie cautele per mettere in sicurezza il complesso di procedure che sostanziano gran parte del sistema sanitario e ospedaliero-universitario: dai concorsi alle nomine, dagli appalti alle forniture, ai rapporti con le case farmaceutiche.

Tale vicenda, insomma, evidenzia una volta di più l’imperativo di inoculare in quel sistema anticorpi capaci di inibire derive come quelle evidenziate da queste ultime inquietanti indagini. Tanto più inquietanti se sarà confermata, oltre alle ipotesi di corruzione, l’esecuzione di sperimentazioni sui pazienti a loro insaputa.

A tali considerazioni il sindacato deve poi affiancare l’attenzione nei confronti degli effetti che tali esiti investigativi hanno nei confronti dei lavoratori del settore e della difesa della loro dignità e credibilità, troppo spesso messe in discussione per le malefatte di pochi.

Il sindacato è, e sarà, in prima fila nel condannare questi comportamenti e per migliorare le condizioni di lavoro degli operatori e i servizi per le nostre comunità, che sono l’unico “datore di lavoro” di chi opera nell’ambito pubblico.