ParmaPress24

Morsa al volto da un compagno d’asilo. I genitori: “Questa la sorveglianza negli asili comunali?”


Alice ha 17 mesi, un piccolo deficit dell’ormone della crescita che la rende minuta minuta. All’asilo si diverte tantissimo ma l’altro giorno è stata morsicata sul volto da un altro bambino.

Solo per qualche centimetro l’occhio è salvo, mentre non è chiaro se rimarranno cicatrici evidenti. Chiarissima invece la stanchezza dei genitori: “I bambini sono sorvegliati poco e male, e mangiano cous cous anziché pastasciutta”.

Alice era già stata colpita in testa dal lancio di un “Lego” poco più di un mese fa: ora i genitori dicono basta, e in giornata presenteranno denuncia. Chiederanno che la bimba, assegnata all’asilo dal Comune venga spostata in un altro e che la cooperativa che ha in gestione la struttura sollevi dal servizio le educatrici.

Kelly è la mamma di Alice, ed è una furia. Vincenzo, il padre, è più pacato ma chiede “più sorveglianza sui bambini. Qualcuno rischia di farsi davvero male”.

“In quell’asilo, in zona P.le Pablo, Via Olivieri per la precisione, ci sono due classi da venti, in tutto ci saranno due bambini italiani, Alice e un altro. Sono classi miste, con bimbi di ogni età e provenienza, molti nigeriani, qualcuno arabo. Non parlano nemmeno l’italiano….” – spiegano i genitori di Alice.

Alice ci è finita “assegnata dal Comune. Sapevamo che erano tutti stranieri, ma ci hanno detto che era un’opportunità per lei di entrare in contatto con nuove culture..”.

Il contatto però, più che culturale, pare fisico. “Un mese fa, circa, un bimbo di tre anni arabo, che non parla l’italiano, ha tirato un Lego in testa ad Alice, causandole un buco. Lei è minutina, piccolina, è stato come se l’avesse pestata un gigante. L’abbiamo saputo dalla maestra, perché la bimba piangeva. Ma ci siamo passati sopra” spiegano. L’altro giorno, la telefonata: “Sua figlia è stata morsa, corra”.

E su questo non si passa sopra. “Poteva perdere l’occhio – attacca mamma Kelly-. Ancora non sappiamo come è successo. La maestra per privacy non ce lo dice. Sta di fatto che il morso è evidente (e documentato da foto), la maestra dice che si stavano contendendo un giochino, non sapremo mai se sia vero o meno, ma perché non è intervenuta prima che le cose degenerassero?”. E soprattutto, di che privacy si sta parlando quando la vittima è una bambina di pochi anni e a chiedere risposte sono i genitori preoccupati?

L’ultimo appunto di mamma Kelly, sul cibo: “Possibile che il martedì mangino cous cous? Anche se la maestra e’ araba siamo in Italia, io voglio mangi pastasciutta e pizza”.

Il padre di Alice, Vincenzo, è moderato, ma fermo: “Non ne faccio una questione razziale ma di metodi di educazione. Spesso quando vado a prendere mia figlia ha le mani ghiacciate, è tutta sporca…io credo venga seguita troppo poco. Probabilmente ci sono troppi bambini e troppe poche educatrici, anche distratte, la bambina è tranquilla e viene lasciata sola. Io non ci sto“.