Il grande cuore di Parma non basta per guidare la squadra in finale, resta solo da piangere sul latte versato all’andata. Un Tardini esaurito e una squadra che ha dato tanto non sono bastate: tante emozioni al Tardini, un gol annullato per parte, qualche occasione, tante speranze. Infrante contro il muro del Cagliari. Da domani, si ripartirà per una nuova stagione.
Il Tardini è una bolgia di colore emozione e applausi. Parma ha voglia di finale e si è riversata allo stadio con la carica dei tempi d’oro: la squadra accompagnata al Tardini, striscioni, cori, fumogeni.
E’ la gara che vale davvero una stagione, la speranza di andarsi a prendere una finale a tratti inarrivabile oggi quasi a portata.
Pecchia deve rinunciare a Buffon, al centro difesa Circati rileva Cobbaut che paga gli errori dell’ andata: con lui Delprato, Osorio e Coulibaly. A centrocampo Bernabé ed Estevez, sulla trequarti ci saranno Man, Sohm e Benedyczak alle spalle dell’unica punta Vazquez.
I primi dieci minuti sono di studio e tensione, poi il Cagliari si scioglie e inizia a collezionare occasioni e corner, con Parma che fatica a fare gioco, Vazquez troppo chiuso e la squadra schiacciata che fatica a fare giro palla e passaggi filtranti.
Al 27esimo un episodio che potrebbe cambiare la gara: contatto tra Dossena e Sohm, salta in campo tutta la panchina del Parma a protestare, ma Orsato lascia continuare. Silent check del Var, dalla Tribuna pare rigore, dal campo forse no…
Al 35esimo Lapadula gela il Tardini: palla di Makoumbou per Lapadula, che sterza su Circati e batte Chichizola. Panchina in campo ad esultare, ma il Var annulla.
Al 42esimo Vazquez conquista una punizione interessante: di testa Delprato in tuffo manca il sette di non troppo. Il primo tempo sfila via con i suoi due minuti di recupero, mentre si assottigliano tempo e speranze del Parma.
Pronti via, Ranieri cambia qualcosa e rischia anche di perdere Lapadula che prende una pallonata e fatica a tenere l’equilibrio, poi si riprende. Pecchia perde invece Circati, al suo posto, Zanimacchia.
Si rende pericoloso il Cagliari con Maloumbou prima, Luvimbo poi, ma le conclusioni sono imprecise. Al 73esimo entra Bonny, e alla prima palla toccata fa sognare il Tardini: cross dalla sinistra, Bonny di prima intenzione anticipa il difensore e calcia a rete: palla che tocca la traversa ed entra in rete.
Sembra gol, due minuti di sogno ed esultanza, ma il var annulla: la palla non è entrata.
La porta diventa stregata: Zanimacchia ha sul destro, all’84esimo, dopo una rimessa corta della difesa, una palla d’oro. Si coordina alla perfezione ma prende in pieno la traversa. E alla ripartenza tremano le gambe: Luvumbo calcia addosso a Chichizola dopo una dormita di Osorio, con la porta spalancata, e sulla respinta calcia fuori da posizione ancora più favorevole.
I minuti di recupero sono sette, che scorrono inesorabili mentre il Cagliari con un punizione di Viola dal limite sfiora il colpo del ko. Finisce 0-0, coi ducali stremati in mezzo al campo a terra, in lacrime. Il grande cuore di Parma non è bastato per guidare la squadra in finale, resta solo da piangere sul latte versato all’andata.
TABELLINO
PARMA – CAGLIARI 0 – 0
PARMA: Chichizola; Delprato (dal 73′ Cobbaut), Osorio, Circati (dal 51′ Zanimacchia), Coulibaly; Estevez, Bernabé (dal 66′ Camara); Man (dal 66′ Mihaila), Sohm /dal 73′ Bonny), Benedyczak; Vazquez. A disp: Santurro, Corvi, Balogh, Charpentier, Juric, Inglese, Zagaritis. All: Fabio Pecchia.
CAGLIARI (4-3-1-2): Radunovic; Zappa (dal 57′ Altare), Obert, Dossena (dal 46′ Goldaniga), Azzi; Nandez (dal’ 80 Viola), Makoumbou, Deiola; Kourfalidis (dal 46′ Di Pardo); Lapadula (dal 72′ Prelec), Luvumbo. A disp: Aresti, Mancosu, Rog, Millico, Lella, Barreca, Pavoletti. All: Claudio Ranieri.
Arbitro: Orsato di Schio
Ammoniti: Dossena, Radunovic, Deiola, Luvumbo(C), Osorio, Zanimacchia (P)
