5 buoni motivi per frequentare corsi di studio all’estero

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La vita da universitari regala degli attimi indelebili per ciascun individuo, specie quando si alloggia in dei campus o ci si sposta da una città all’altra. Si tratta di periodi di crescita dove le difficoltà e le soddisfazioni incidono pari merito nella formazione professionale e personale degli studenti, dando loro l’opportunità di limare i dettagli e perfezionarsi per affrontare il futuro. Ma se si ama anche viaggiare nel mondo scoprendo nuove località, e allo stesso tempo però non si vuole rinunciare ad un percorso di studi già avviato con il conseguimento di un diploma, si potrebbe optare per frequentare dei corsi di studio all’estero.

Sono sempre più gli studenti che, una volta terminate le scuole superiori, ambiscono a proseguire gli studi all’estero e grazie al supporto dei consulenti per l’orientamento universitario come l’agenzia Lae-Edu, tra le più note del settore, è piuttosto facile ottenere informazioni dettagliate sui corsi proposti dagli atenei di tutto il mondo. Prima di partire è sicuramente utile approfondire le proprie conoscenze di inglese, e bisogna selezionare con cura gli studi universitari da portare avanti, poiché ciò è decisivo per il futuro. Dato che studiare in un paese straniero è un’azione davvero vantaggiosa, ecco 5 buoni motivi per frequentare corsi di studi all’estero.

Crescita personale: autonomia e indipendenza

Il primo fattore vantaggioso nel recarsi lontano da casa per poter studiare in un’università straniera, è sicuramente la graduale crescita personale. Non avendo più quei comfort ai quali si è abituati vivendo nella stessa casa dei propri genitori, si comprenderanno meglio le responsabilità burocratiche, di cura domestica e individuale, così da sviluppare pian piano un’autonomia e un’indipendenza. 

Infatti, anche cominciare a vivere in un’altra nazione può accelerare il processo appena descritto, perché si è obbligati (pur di vivere bene) a farsi le ossa sia sul piano accademico sia nella sfera privata. Per ottenere un buon voto, è necessario sforzarsi a imparare la lingua locale, che dovrà inevitabilmente essere utilizzata. Parlare in un’altra lingua davanti a diversi studenti permette di fare un’ottima impressione a tutti, soprattutto agli insegnanti. 

Attività pratiche

Tra i tanti vantaggi da poter trarre studiando all’estero, c’è il poter avere un approccio maggiormente pratico e tecnico alla sfera di studio d’appartenenza. Siccome ci si prepara al meglio per entrare nel mondo del lavoro, fare quanta più pratica possibile è l’ideale; in Italia le università sono decisamente più teoriche, e ciò non giova agli studenti. Infatti, all’estero sarà possibile svolgere diverse attività laboratoriali o dei veri e propri stage lavorativi.

Entrare in una vera e propria comunità

Per vivere al meglio l’esperienza universitaria all’estero, l’ingresso in una vera e propria comunità renderà il tutto più semplice. La vita sociale è importante quanto lo studio, e si potrebbe anche unire entrambe tramite l’università stessa: team sportivi, club di scacchi e di teatro, volontariato, e tante altre attività da poter svolgere in cooperativa per diventare parte integrante del corpo universitario.  

Amicizie multietniche 

Una volta che ci si è allontanati da casa, coltivare e alimentare nuove amicizie diventa fondamentale. Conoscere delle persone provenienti da ogni angolo del mondo, non solo permette di apprendere culture e lingue diverse dalla propria, ma anche di vivere la quotidianità col sorriso. Le amicizie multietniche sono tra i fattori migliori da poter scoprire studiando all’estero. 

Facilità nel trovare lavoro

In media all’estero ci si riesce a laureare prima, verso i 22 anni, rispetto all’Italia dove anche verso i 30 anni ciò accade. Inoltre, una volta conseguito il titolo di studio presso un’università estera, si ottiene un maggior prestigio personale da poter sfoggiare in qualunque parte del mondo, e restare disoccupati non è di certo una preoccupazione reale. Non bisogna nemmeno sottovalutare la possibilità di riuscire a trovare immediatamente un lavoro, processo che in Italia avviene decisamente più lentamente. 

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