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Straordinari “fantasma” crolla la difesa delle Poste: vanno pagati anche se non autorizzati

Si conclude per il rigetto del ricorso presentato da Poste Italiane SpA avverso diffida accertativa per crediti patrimoniali emessa in data 16.11.2022 da personale ispettivo dell’ITL di Prato-Pistoia dopo avere accertato 77 ore di lavoro straordinario svolte nei mesi di marzo e aprile 2022, non registrate sul libro unico del lavoro e non dichiarate all’INPS, a favore del dipendente Carmine Pascale, su propria istanza e assistito dall’esperto avvocato di diritto del lavoro Rocco Bruno del foro di Avellino.

La vicenda – Al portalettere Pascale in servizio presso il CD di Pistoia non erano stati riconosciuti straordinari per ben 77 ore di lavoro nei soli due mesi di marzo e aprile 2022 perché sprovvisti di formale autorizzazione. Immediata la protesta del lavoratore, il quale, prima di adire alle vie legali, si era rivolto alle Istituzioni nazionali, Ispettorato e Ministero del Lavoro, criticando duramente le condizioni lavorative alle quali sono sottoposti i precari alle dipendenze di Poste Italiane SpA.

Diffidato il datore di lavoro a corrispondere al lavoratore le spettanze patrimoniali entro il termine di trenta giorni dalla notifica del presente atto (Pistoia 15.03.2023), avanza un forte sospetto che possa non essere un caso isolato: “nel mio ufficio non ero certo l’unico a lavorare oltre l’orario ordinario senza ricevere alcuna retribuzione, è necessario incoraggiare le persone a tutelare i propri diritti”, afferma Pascale.

Segnalazioni informali di straordinario non pagato alle Poste si stanno diffondendo a macchia di leopardo in tutta Italia.