“Aggredito dai secondini nel carcere di Parma” – la denuncia di Cesare Battisti

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Cesare Battisti ha presentato un reclamo al Tribunale di sorveglianza di Reggio Emilia lamentando “un’aggressione fisica e verbale” da parte di agenti della Penitenziaria nel carcere di Parma. La notizia è stata riferita dall’agenzia Agi.

Si tratta di un “foglio manoscritto di tre pagine letto dall’AGI e datato 7 marzo”. Nella sua denuncia alla magistratura, l’ex terrorista estradato in Italia dopo 37 anni di latitanza, avrebbe riferito che suoi oggetti personali, tra cui il suo computer, sarebbero stati danneggiati in quell’occasione.

La UilPa Polizia Penitenziaria: “Nessuna aggressione, solo una perquisizione ordinaria”
“Riteniamo che il reclamo al Tribunale di Sorveglianza di Reggio Emilia presentato da Cesare Battisti, detenuto presso il carcere di Parma, il quale lamenterebbe ‘un’aggressione fisica e verbale’ e il danneggiamento del computer e altri oggetti personali, riportato da alcune fonti di stampa, sia frutto di un’iniziativa meramente strumentale e correlata all’insofferenza alle regole penitenziarie, le quali prevedono anche le perquisizioni ordinarie. Da quanto apprendiamo, non risultano violenze di nessun genere né danneggiamenti agli oggetti personali o al pc”. Lo dichiara Gennarino De Fazio, segretario generale della UilPa Polizia Penitenziaria.

“Naturalmente – continua – confidiamo che l’autorità giudiziaria possa fare chiarezza sull’accaduto e assumere gli eventuali provvedimenti di competenza anche per fermare quella che ormai sembra una sorta di tiro al piccione nei confronti del Corpo di polizia penitenziaria. Specie in occasione di eventi avversi e a seguito di rimostranze e persino aggressioni da parte di reclusi a operatori, è prassi ormai comune che i primi presentino le più disparate e fantasiose denunce alla magistratura anche per precostituirsi un alibi”.

“Pure per questo ribadiamo l’urgenza di mettere in sicurezza il sistema carcerario, a partire dalla revisione del modello custodiale e dal potenziamento reale degli organici della Polizia penitenziaria, mancanti di 18mila unità. Il concorso appena bandito per il reclutamento di 1.713 agenti, difatti, non basterà neppure a rimpiazzare i cessati dal servizio negli anni precedenti”, conclude De Fazio.

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