CBD: l’ok del Consiglio di Stato francese per la vendita di fiori di canapa light

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Dicembre 2022: il Consiglio di Stato francese afferma che il CBD non costituisce un rischio per la salute. Dopo questa dichiarazione, dunque, non si vede più il motivo di vietare la vendita di fiori e foglie di marijuana.

Ecco che dunque la Francia fa un passo in avanti verso la legalizzazione della cannabis, imitando il nostro Paese, nel quale oggi sempre più persone scelgono di acquistare l’hashish legale online presso portali di punta come Justbob.

Ma tornando al fulcro della questione: cosa comporta questa decisione per i rivenditori francesi?

Il seguente articolo si propone di rispondere a questa domanda, cercando di sviscerare la questione e toccare i punti principali.

Francia: il Consiglio di Stato francese ha autorizzato la vendita di fiori di CBD a basso contenuto di THC: quali sono le conseguenze per il mercato della cannabis?

Dopo l’ok della CGUE, anche la Francia allenta le restrizioni verso il CBD

Nel 2020, la Corte di Giustizia Europea (CGUE) ha rilasciato una sentenza che ha cambiato totalmente il commercio dei prodotti di cannabis in Francia.

Facciamo dunque un passo indietro.

Qualche anno fa, due ex amministratori di una società francese erano stati accusati di vendere dei liquidi elettronici per svapo contenenti cannabidiolo. Questo CBD era ottenuto dalla Repubblica Ceca e poi importato in Francia.

Il problema?

Secondo la normativa francese il cannabidiolo può essere estratto solo da alcune parti della pianta, ovvero i semi e le fibre, possono essere commercializzati. E i liquidi in questione contenevano CBD ottenuto dall’intera pianta, non solo dalle parti sopracitate.

Ad ogni modo, la questione è stata esaminata dalla CGUE stessa, la quale ha preso come riferimento quanto riportato nei trattati delle Nazioni Unite sul controllo delle sostanze stupefacenti: infatti, il CBD non è presente in questo elenco.

Pertanto, la Corte ha concluso che “uno Stato membro non può vietare la commercializzazione del cannabidiolo (CBD) legalmente prodotto in un altro Stato membro, qualora sia estratto dalla pianta di Cannabis sativa nella sua interezza e non soltanto dalle sue fibre e dai suoi semi”.

Quindi, si intende, la situazione si è ribaltata completamente.

A tal proposito, il deputato Jean-Baptiste Moreau ha dichiarato la sua intenzione di voler creare una vera e propria industria del CBD, specie alla luce dell’imminente Salon de l’Agriculture 2023 che si terrà dal 25 febbraio al 5 marzo.

Infiorescenze di CBD a basso contenuto di THC: ecco cosa potrebbe cambiare per il mercato della cannabis nel 2023

Abbiamo detto che nel dicembre del 2022 il Consiglio di Stato francese ha approvato la vendita di fiori e foglie di CBD, annullando il divieto del 2020.

Questo è possibile solo se si assicura che il quantitativo di THC non ecceda il limite dello 0,3%.

Ad ogni modo, la situazione è ancora in fase embrionale, ragion per cui i sostenitori della cannabis pretendono maggiore chiarezza e, per citare le parole del deputato Moreau, “un quadro giuridico stabile“.

Egli stesso spiega che più persone desidererebbero essere coinvolte nella coltivazione di canapa, ma che preferiscono attendere che la situazione si chiarisca.

Non c’è da sorprendersi dopo tutto.

La coltivazione di marijuana è un’attività particolarmente redditizia che è destinata a crescere fino a un tasso del 31,2% e del 15,3% tra il 2023 e il 2032.

News cannabis 2023: la Francia si avvia verso un atteggiamento più tollerante?

Per un certo verso si può dire che il rapporto tra Stato francese e CBD sia stato un po’ un tira e molla, ma una cosa è certa: la visione del governo su questo tema si è chiaramente evoluta negli ultimi anni, e sembrerebbe per il meglio.

Lo stesso Moreau ha dichiarato che quando ha iniziato a occuparsi della faccenda tre anni prima, gli altri lo schernivano e non gli davano chissà quale credito.

Ma con il tempo le cose hanno cominciato a cambiare.

“A poco a poco, grazie al lavoro che abbiamo svolto e al sostegno di alcuni colleghi come il Ministro della Salute Olivier Véran, questa mentalità è cambiata. Oggi ci stiamo muovendo verso un vero mercato della cannabis. Non si sta evolvendo abbastanza velocemente per i miei gusti, ma si sta evolvendo”.

Infine, quando gli viene chiesto se al Salon de l’Agriculture di quest’anno verranno venduti anche prodotti a base di CBD, egli è ancora incerto, fermo restando che oggi è finalmente “possibile produrlo e venderlo”.

Conclusioni

Questo articolo aveva il proposito di fornire una panoramica generale in merito alla nuova decisione del Consiglio di Stato francese.

Grazie a questa manovra, ora i commercianti francesi potranno vendere liberamente i prodotti a base di CBD, comprese foglie e fiori, purché non si ecceda il limite di THC dello 0,3%.

Il che, inutile dirlo, fa ben sperare e credere che il Paese stia finalmente adottando un atteggiamento più tollerante e permissivo nei confronti della cannabis.

In Italia, invece, è possibile acquistare questi prodotti senza incorrere in alcuna sanzione presso i negozi fisici e online. Uno di questi è proprio Justbob, l’italianissimo portale che nel corso degli anni si è convertito in un vero e proprio punto di riferimento per i più del settore.

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