Transizione ecologica, uno sguardo all’Europa e all’Italia: cosa si propone al privato

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Un tema caldo che sta interessando da tempo non solo il nostro Paese ma anche tutta l’Europa e il mondo intero è quello che riguarda la transizione ecologica. Con questi termini si intende un insieme di azioni che interessano la sostenibilità dell’economia, con la finalità di favorire il passaggio da un sistema che si basa sulle fonti energetiche inquinanti a un modello che si concentra sulle fonti green.

Transizione ecologica, approfondimento

Abbiamo appena fornito una definizione di transizione ecologica; possiamo, però, ulteriormente approfondire l’argomento. Difatti, la transizione ecologica può anche essere considerata un processo sia strutturale sia indispensabile per il cambiamento del modello socioeconomico.

Il passaggio menzionato nel paragrafo precedente richiede una strategia globale e si potrebbe attuare attraverso il rinnovamento delle infrastrutture per supportare, appunto, lo sviluppo delle energie rinnovabili.

Vista l’importanza della transizione e la conseguente difficoltà perché richiede un passaggio graduale dato che bisognerebbe modificare un apparato corposo, l’approccio strategico potrebbe partire proprio dagli investimenti pubblici accompagnati da quelli privati a lungo termine.

In questo modo si potrebbe essere in grado di sfruttare le energie green in modo efficiente. Nello specifico, c’è la necessità di intervenire con uno sviluppo sostenibile dell’intera società con l’obiettivo di garantire a chiunque di poter beneficiare dei vantaggi offerti da un’economia pulita e inclusiva.

È possibile, inoltre, anche stilare i 5 punti fondamentale di questa transizione:

  1. economia circolare e agricoltura sostenibile;
  2. fonti energetiche rinnovabili;
  3. mobilità green a zero emissioni;
  4. porre fine alle trivelle per l’esplorazione dei combustibili fossili;
  5. ambiente e biodiversità tutelati

Europa e transizione ecologica

L’Unione Europea ha riconosciuto il problema del declino ambientale e l’urgenza di mettere in atto la conversione energetica che, ad oggi, sta già avvenendo in tutti i paesi dell’UE. Gli obiettivi comuni sono regolati tramite il Green Deal europeo, un programma ad hoc per lo sviluppo sostenibile e per l’azzeramento delle emissioni di gas entro il 2050, contiene anche target intermedi rivolti alla riduzione dell’impronta di carbone previsti entro il 2030.

Italia e transizione ecologica

L’Italia, per accelerare la transizione ecologica, ha istituito un ministero apposito denominato proprio il Ministero della Transizione Ecologica (MiTE), che ha acquisito tutte le competenze dell’ex Ministero dell’Ambiente ma le ha anche ampliate con nuove funzioni legate al settore energetico.

Ad esempio, il nostro Paese ha previsto che entro il 2030 dovrà raggiungere il 55% di fonti rinnovabili, secondo quanto previsto per il nuovo Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC); per fare questo è stata stanziata una buona parte dei fondi previsti con il PNRR per lo sviluppo delle energie rinnovabili.

Soluzione per il privato

Osservando cosa sta subendo il nostro Pianeta, una società bresciana ha deciso di far parte della rivoluzione green. La L&L è riuscita a posizionarsi come player di riferimento nella produzione di energie alternative nel settore eolico, idroelettrico e del biometano avanzato.

Si pone come migliore alleata per tutti coloro che hanno intenzione di cambiare le modalità e i mezzi con cui producono e consumano energia. L’azienda parte dalle risorse naturali per generare energia pulita con l’obiettivo di migliorare notevolmente il presente e, di conseguenza, anche il futuro.

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