La successione ereditaria: quote legittime e disponibili

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La successione ereditaria disciplina il trasferimento dei beni del de cuis e determina il trasferimento delle posizioni giuridiche, attive o passive, dal defunto al successore; è regolamentata dal Codice Civile e si apre al momento della morte della persona nel luogo del suo ultimo domicilio. La successione ereditaria può definirsi testamentaria o legittima, a seconda che il defunto abbia lasciato o meno un testamento.

La successione legittima, dunque, si verifica quando una persona muore senza lasciare testamento o quando il testamento è considerato nullo/invalido. In questo caso, i beni del defunto vengono ereditati dai parenti più stretti in base alla legge; il codice civile stabilisce un ordine preciso di eredi legittimi, che comprende il coniuge superstite, i figli, i genitori e i fratelli e sorelle per poi arrivare a parenti ed affini. Se non ci sono eredi legittimi, i beni andranno allo Stato.

La successione testamentaria, invece, si verifica quando una persona muore lasciando un testamento valido. In questo caso, i beni vengono ereditati dalle persone nominate nel testamento, anche se non sono necessariamente parenti stretti, purché non si ecceda la quota di legittima; in tal caso gli interessati possono impugnare il testamento se ritengono di essere stati lesi della propria quota.

In entrambi i casi, ovvero che si tratti di successione legittima o testamentaria, l’erede che accetta l’eredità è obbligato a presentare la dichiarazione di successione in Agenzia delle Entrate entro 12 mesi dal decesso del de cuius.

Più in particolare, si parla di quota di legittima indicando la parte del patrimonio di cui il testatore (colui che redige un testamento) non può disporre, in quanto la legge riserva detta parte ai parenti legittimari; la quota disponibile è invece quella parte di patrimonio di cui il testatore può liberamente disporre in favore di chiunque, che può essere anche una persona non legata a lui da rapporti di parentela.

Le quote riservate ai legittimari, secondo le previsioni del codice civile, prevedono i diversi casi di concorso tra eredi del de cuius che possono verificarsi all’apertura della successione in base alla quota di legittima ad essi spettante come di seguito riassunto.

Se il defunto lascia:

Solo il coniuge 1/2

Coniuge più un figlio 1/3 al coniuge e 1/3 al figlio

Coniuge più due o più figli 1/4 al coniuge e 2/4 ai figli

Solo un figlio 1/2

Solo due o più figli 2/3

Solo ascendenti 1/3

Coniuge più ascendenti 1/2 al coniuge e 1/4 agli ascendenti

La parte dell’asse ereditario che residua dalle le quote di legittima, è quella di cui il testatore può disporre con testamento secondo la sua volontà.

Nel caso in cui il defunto non abbia lasciato un testamento, come detto, si aprirà la successione legittima, e, per l’effetto, i beni dell’asse ereditario verranno assegnati per legge ai parenti di cui sopra secondo la seguente tabella.

Se il defunto lascia:

Solo il coniuge 1/1

Solo un figlio 1/1

Solo figli 1/1 ripartito in parti uguali

Solo fratelli e sorelle 1/1 ripartito in parti uguali

Coniuge più un figlio 1/2 al coniuge e 1/2 al figlio

Coniuge con due o figli 1/3 al coniuge e 2/3 ai figli

Coniuge ed ascendenti o fratelli/sorelle 2/3 al coniuge e 1/3 ad ascendenti o fratelli/sorelle

Solo ascendenti 1/2 linea paterna – 1/2 linea materna

In generale, la successione ereditaria in Italia può essere complessa e, per evitare problemi, è consigliabile consultare un professionista (notaio o avvocato), oppure rivolgersi ad un CAF (Centro Assistenza Fiscale) che procederà a tutti i necessari adempimenti per la corretta esecuzione della pratica di successione.

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