Maxi frode fiscale, 23 indagati: anche imprenditori residenti nel Parmense

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Sette persone sono state arrestate dalla Gdf in provincia di Varese con accuse a vario titolo per corruzione, rivelazione di segreto d'ufficio, abuso d'ufficio, detenzione di armi da guerra, furti e ricettazione. Tra loro anche detenuti e un dipendente del carcere di Busto Arsizio (Varese), accusati di corruzione in concorso. Le indagini hanno rivelato un presunto giro di favori interno al carcere, con permessi premio e lavori in esterno ottenuti grazie a denaro o beni. Cinque arrestati sono in carcere, gli altri ai domiciliari, 14 dicembre 2020. ANSA / us Gdf +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++

La Procura di Busto Arsizio (Varese) ha depositato la chiusura indagini su una maxi frode fiscale da 34 milioni di euro, che vede coinvolte diverse società lombarde e piemontesi, tra cui la M.a.b.s. di Castellanza (Varese), utilizzate come cartiere per false fatturazioni a beneficio di altre società usate come cartiere per ripulire denaro contante.

Ventitrè le persone iscritte a vario titolo nel registro degli indagati, a partire dal 2017, tra imprenditori, prestanome e una «faccendiera» svizzera (arrestata insieme ad altri due imprenditori nel 2021), residenti tra le province di Milano, Monza, Bologna, Bergamo, Brescia, Venezia e Parma, a seguito di un’indagine della Guardia di Finanza di Busto Arsizio.

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