Giallo di Natale: trovato lungo il Po il cadavere di uno chef diplomato a Salso

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“Stiamo valutando tutte le ipotesi”. Questa l’unica dichiarazione rilasciata dal sostituto Procuratore di Mantova Michela Gregorelli al termine dell’ispezione cadaverica compiuta, con il medico legale sul corpo di Andrea Lodi Rizzini.

L’uomo, 46enne residente a Cogozzo di Viadana, è stato rinvenuto esanime la mattina di Natale in tarda mattinata, a lato della strada che collega Viadana a Boretto.

Il corpo era rovesciato dentro la scarpata, oltre il guard rail alla fine del ponte sul Po dopo una curva.

Ipotesi più probabile, fino a questo momento, quello di un investimento durante la notte da parte di un veicolo che non si è fermato per i soccorsi. Rimane da capire come mai il viadanese si trovasse in quel punto a piedi pur avendo a disposizione una bicicletta elettrica con la quale si spostava non avendo la macchina.

Una spiegazione, in parte l’ha fornita il padre della vittima, Emilio Lodi Rizzini il quale ha dichiarato di aver rinvenuto lui stesso la bici del figlio a Boretto: “La vigilia di Natale abbiamo cenato insieme io e lui nella nostra casa di Cogozzo dopodichè io sono uscito per andare alla Messa di mezzanotte al Castello. Questa mattina svegliandomi non l’ho visto e ho cominciato a cercarlo. So che frequentava un piccolo bar a Boretto paese dove sono andato a cercarlo. Passando nella zona del Lido Po ho riconosciuto subito la sua bicicletta elettrica appoggiata ad una recinzione. Aveva la ruota posteriore bucata. A quel punto l’ho caricata sulla mia vecchia 600 e l’ho portata da un amico meccanico. Ma di Andrea ancora nessuna notizia. Verso mezzogiorno i Carabinieri di Viadana sono venuti da me per comunicarmi il ritrovamento. Quando sono arrivato vicino al ponte ho subito visto una scarpa sull’asfalto e l’ho riconosciuta come appartenete a mio figlio”. La stessa scarpa dell’uomo era stata notata la vigilia di Natale da un automobilista che si era trovato a passare sul ponte verso le 00,30.

“Mio figlio aveva il cuore d’oro e non escludo che qualcuno lo abbia caricato in macchina per fargli del male per poi sbatterlo fuori come un sacco d’immondizia,una volta eliminato”.

Andrea Lodi Rizzini era un abile chef diplomatosi alla Scuola di Salsomaggiore anche se in questo periodo non lavorava presso nessun ristorante.

“Aveva perso quasi 40 chili e ultimamente si era trasformato diventando davvero un bell’uomo”, aggiunge il padre, raccontando come la sorte della sua famiglia non sia stata per nulla benevola nei suoi confronti. Dopo la perdita della moglie, l’anno scorso gli è morto un figlio quarantenne per una malattia e adesso a segnare questo Natale la perdita di Andrea, l’unico con cui condividere gli affetti e il legame famigliare.

Sul ponte di Viadana numerosi Carabinieri della Compagnia Viadanese coordinati dal Maggiore Giovanni Martufi mentre la salma è stata prelevata dall’Impresa funebre Millenium.

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