Pecchia: “A Brescia per dare una risposta sul campo”

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Le dichiarazioni dell’allenatore crociato Fabio Pecchia, durante la conferenza stampa di presentazione della partita contro il Brescia.

L’AVVERSARIO: IL BRESCIA
“Il Brescia? Al di là di tutto, dobbiamo dare una risposta a noi stessi. Non siamo quelli di giovedì, siamo noi i primi a volere le risposte sul campo. Poche parole, ma fatti sul campo. Abbiamo avuto il tempo sufficiente per preparare la gara e dovremo farlo vedere solo sul campo. Il Brescia con Moreo che è un grande colpitore, cercheranno di sfruttarlo. E’ un uomo molto forte di testa, ma quando avremo la palla noi dovremo giocare palla a terra. 

LA PRESTAZIONE SOTTOTONO CON IL BENEVENTO
“Certamente non ci aspettavamo una prestazione di quel tipo, fatta in quel modo. Con il Benevento una partita sottotono. Quando ci sono partite di alto livello, bisogna portarle a casa. Questa prestazione, dalla Coppa Italia di Salerno fino ad oggi, è quella al di sotto il nostro modo di essere. Mi spiace, ce la teniamo stretta, ma ci siamo fatti del male e anche questo ci servirà”. 

IL CAMBIO DEL MODULO
“Sistema di gioco? Per me la squadra deve mantenere la sua identità. Poi si può cambiare anche modulo, ma mantenendo la propria identità. La cosa più preoccupante sarebbe non avere identità, ma la squadra ha un’identità ben precisa. A vederla e per la continuità che ha dato. Cambiare il modulo giusto per cambiare, io non la vedo una soluzione ma un’opportunità da tenere conto”. 

LA FILOSOFIA DEI GIOVANI
“I giovani? E’ un lavoro che mi affascina amalgamare, costruire una squadra, formare i giocatori. Perché noi abbiamo in rosa giocatori che vanno formati come uomini, come atleti e come calciatori. Ce ne sono tanti, tutto l’ambiente e il Club lavora in quella direzione. Bisogna passare anche da questi momenti per farlo, momenti della gioventù, però l’entusiasmo e l’energia che hanno i giovani la dobbiamo far vedere. Giovedì non c’è stata, ce n’è stata meno rispetto al solito, però poi sono stili di gioco. Di solito fra noi e gli avversari ci sono 40-50 anni di differenza, contro una squadra addirittura 100 anni. E allora? Che cosa dovremmo fare? Non giocare? Dobbiamo giocare in un altro modo, in una situazione diversa credendo fortemente nel gioco, in quello che facciamo. Non cambio nessuno dei miei calciatori con gli altri, ho grandissima fiducia nel gruppo ancor di più dopo la partita di giovedì. Noi abbiamo bisogno del tempo giusto e della formazione, il percorso è in crescita. Se poi uno perde, pensa che con un 35enne o un 37enne, per me è riduttivo. Camara e Delprato? Erano usciti malconci dalla gara di Cagliari, abbiamo ancora lunedì una rifinitura e valuteremo le condizioni di entrambi”.

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