Sospensione illegittima: la Prof. Susanna Esposito reintegrata al Maggiore

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Tornerà a prendere servizio al Maggiore martedì 20 settembre la primaria Susanna Esposito, pediatra infettivologa ordinaria di Pediatria all’Università di Parma e Direttrice della Clinica Pediatrica all’Ospedale Pietro Barilla dell’azienda Ospedaliera-Universitaria di Parma, sospesa il 27 luglio scorso dal suo incarico per decisione del Direttore Generale dell’Ospedale di Parma Massimo Fabi, è stata riammessa da oggi nel suo ruolo su provvedimento del Tribunale di Parma.

Il  giudice del lavoro, ha accolto il ricorso presentato dalla professoressa Esposito contro il provvedimento di sospensione ai suoi danni, giudicando illegittima l’iniziativa della direzione generale di Parma, “in quanto la condotta della  direttrice della clinica pediatrica – come si legge in un comunicato inviato in redazione dall’ufficio stampa della professoressa Esposito-  non ha riscontrato mancanze ai doveri d’ufficio, presupposto necessario per motivare un provvedimento di sospensione”.

“A motivare il provvedimento di sospensione da parte della Direzione Ospedaliera di Parma, una lettera della  Esposito inviata nove mesi prima (12.11.2021) al Presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini e all’Assessore alla Salute, Raffaele Donini, in cui si segnalavano alcune gravi irregolarità assistenziali e organizzative dell’Azienda Ospedaliera-Universitaria di Parma che, a giudizio della stessa professoressa, andavano e vanno tuttora contro la tutela della salute pubblica”.

“Oltre che illegittima, la sospensione ai danni della Esposito è stata giudicata anche tardiva dal Tribunale di Parma, dato che arrivava circa nove mesi dopo l’invio della lettera”.

“Inoltre, – continua il comunicato-  il provvedimento ai danni della professoressa Esposito giungeva il 27 luglio scorso, il giorno prima del suo rientro in servizio da una prima sospensione di tre mesi avvenuta il 27 aprile scorso, che era stata causata da una sua comunicazione al Servizio Assistenza Ospedaliera della Regione Emilia-Romagna, sul numero di posti letto realmente disponibili presso l’Ospedale Maggiore di Parma per l’assistenza ai bambini ucraini nella fase iniziale della guerra”.

A questo proposito, il Tribunale di Parma ha accolto il rischio di danno alla dignità professionale a cui sarebbe esposta la primaria Esposito, a causa dell’interruzione del rapporto di lavoro per un lasso di tempo eccessivamente prolungato. Proseguono, invece, le indagini avviate dopo la denuncia per mobbing presentata dai legali dell’Esposito alla Procura di Parma”.

“L’azienda Ospedaliero-Universitaria sta valutando di proporre reclamo al Collegio del Tribunale”  – “In relazione al provvedimento cautelare emesso dal Giudice del lavoro del Tribunale di Parma l’Azienda Ospedaliero-Universitaria prende atto del contenuto dell’ordinanza alla quale darà piena e tempestiva esecuzione”, si legge in un comunicato arrivato in redazione.

“La Direzione aziendale sta valutando di proporre reclamo al Collegio del Tribunale a tutela soprattutto della dignità e dell’onore di tutti i lavoratori dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma che quotidianamente garantiscono, con impegno e dedizione,  elevati livelli di qualità delle cure verso tutti i pazienti ricoverati al Maggiore”.

 

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