Fiumi di denaro e soldi riciclati, sei arresti: uno a Parma

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Coinvolge anche Parma la maxi operazione antidroga e antiriciclaggio portata avanti dalla Procura della Repubblica di Bologna che ha portato all’arresto di sei persone, una delle quali è stata fermata nella nostra città. 

Montagne di droga che venivano importate in Emilia-Romagna e nel Nord Italia e fiumi di denaro illecito portati all’estero per essere riciclati.

Sono in sostanza le ipotesi investigative alla base dell’operazione avviata che, su mandato del gip del tribunale felsineo, è sfociata in 6 misure di custodia cautelare eseguite ieri dalla squadra Mobile della Questura di Reggio Emilia.

Le indagini, finalizzate alla lotta al narcotraffico da un lato e all’antiriciclaggio dall’altro, si inseriscono infatti nel filone delle attività contro lo spaccio al minuto nella zona ex Reggiane della città del Tricolore, effettuate tra il 2014 e il gennaio dell’anno scorso. In carcere sono in particolare finiti un uomo albanese di 41 anni, ritenuto l’organizzatore dell’associazione criminale e già detenuto a Modena in seguito ad una condanna di primo grado ad 11 anni di reclusione per l’importazione di 34 chili di marijuana e altri tre sodali (un altro albanese, un magrebino e un italiano), domiciliati a Ferrara, tra Reggio e Parma e Bologna.

Con loro in manette anche due incensurati- un uomo e una donna di nazionalità albanese- accusati di concorso esterno all’associazione a delinquere e di episodi specifici di riciclaggio.

La donna, 37 anni, è stata fermata in Veneto a bordo di un’auto con 79.000 euro in contanti ritenuti provento della vendita dello stupefacente che l’arrestata si presume cercava di portare fuori confine. Ad un altro degli arrestati sono stati invece sequestrati una vettura (una costosa Bmw X6 che potrebbe essere stata usata per il trasporto della droga) e 4.000 euro in contanti. Il questore di Reggio Giuseppe Ferrari elogia gli uomini della squadra Mobile e sottolinea la “consolidata collaborazione” con la Procura di Bologna, mentre Guglielmo Battisti, capo della Mobile reggiana, spiega con riferimento alle attività antidroga compiute: “Cerchiamo di prendere le gocce, ma anche di ‘chiudere i rubinetti’ e drenare i grandi flussi in arrivo”. Che a Modena, ad esempio, “erano di 10 chili di cocaina a settimana prima della pandemia”. (Dire)

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