Pederzoli: “Fatti gli acquisti giusti per una squadra già di buon livello. In uscita? Soddisfatto”

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“Mercato lunghissimo, infinito, estenuante, che abbiamo cercato di gestire con lucidità e razionalità. Partendo dall’idea, condivisa con Fabio e con tutta l’area tecnica, di avere una rosa iniziale di buon livello. A proposito, voglio ringraziare anche la proprietà per averci permesso di lavorare nel migliore dei modi, in una situazione di condivisione totale. Forti di questa condizione di avere giocatori di buon livello, a inizio mercato siamo stati subito incisivi, veloci e aggressivi, per mettere dentro quello che ci sembrava indispensabile dal punto di vista tecnico e di personalità, per far si che l’allenatore potesse iniziare a lavorare con un parco giocatori già definito.


Dopo una parte di valutazione, anche da parte dello staff tecnico nel periodo del ritiro, nell’ultima parte del mercato ci siamo dedicati al completamento della rosa con gli arrivi di Ansaldi e Charpentier. Sulle uscite sin dall’inizio grandissimo impegno per sistemare tutti quei giocatori che o non volevano restare con noi o non rientravano nei piani tecnici ed economici. Li abbiamo fatti uscire tutti, è una soddisfazione non piccola. Abbiamo presentato in Lega la lista che è composta da 32 giocatori, 30 più 2 giocatori del 2005 che sono Borriello e Marconi. Tutti di nostra proprietà che credo sia un caso raro e, di questi 32, 20 sono nati dal ’99 in poi. Dei 12 che rimangono sono tutti relativamente giovani, sono del ’98, del ’95, ’96, abbiamo fatto una rosa discretamente giovane. E’ roster che consideriamo congruo per affrontare un campionato lungo, difficile e pieno di insidie.Una considerazione finale che è un orgoglio che ho condiviso con il Presidente: abbiamo avuto molte richieste internazionali per i nostri giovani, ma abbiamo resistito nella convinzione che, oltre al loro valore, Fabio e il nostro staff tecnico possano farli crescere ancora nelle migliori condizioni”.

Così il diesse del Parma Mauro Pederzoli.

 

“Pecchia e Pederzoli seduti insieme in conferenza? A Parma siamo abituati a lavorare di squadra, il nostro sforzo più grande è di costruire una squadra. Oltre ai giocatori in campo che vedete tutti i giorni, c’è un’altra squadra che è sempre più compatta che lavora con unità d’intenti. Credo che anche il mister sia d’accordo.

Il mercato? Abbiamo cercato di essere molto razionali. All’inizio abbiamo cercato di mettere dentro subito cosa mancava e poi integrarla a seconda della squadra che stava nascendo. Siamo soddisfatti di cosa abbiamo fatto. Vendere è sempre più complicato, dove tutti hanno gli stessi problemi con rose molto ampie, mercato lunghissimo che da spazio alle insoddisfazioni dei calciatori che vanno poco in campo in questo periodo, tante situazioni. Togliere giocatori è molto complicato. Non ci sono state rinunce, ogni situazione va analizzata una per una. C’erano giocatori che non rientravano nei nostri piani, altri che avevano altre ambizioni di carriera e quindi non consideravano Parma come la soluzione giusta per loro. Abbiamo cercato di accontentare tutti, perché l’interesse era comune. Abbiamo preso i calciatori che volevamo. Avevamo idee e un programma preciso, abbiamo raggiunto tanti obiettivi. Ogni obiettivo è stato condiviso con lo staff tecnico, comandato da Fabio, e l’area tecnica, c’è uno scambio continuo e una condivisione totale. Con l’arrivo di Ansaldi credo che abbiamo completato la batteria degli esterni. 

Karamoh? Ci sono delle regole chiare, quando un giocatore professionista, tesserato, non condivide con la società un’idea di allenarsi a parte ha diritto di allenarsi con la Prima Squadra. E noi abbiamo il dovere di farglielo fare. Yann è venuto, si è comportato benissimo, io ho parlato tante volte con lui e il suo agente, ma l’idea sua che non ha mai cambiato era di andare a giocare in Serie A, in Francia o in Italia. Quando è arrivata l’offerta del Torino, l’abbiamo ritenuta congrua ed è stato ceduto.

Obiettivo? Creare una squadra competitiva, che abbia un’identità forte, che sappia competere, una squadra nella quale i tifosi si possano riconoscere ed essere orgogliosi. Questo è l’obiettivo che ci ha mosso su questo mercato e l’obiettivo che ci muove da domani, a Genova.Oggi, alla vigilia della quarta partita di campionato, sia serio e onesto creare una squadra forte e competitiva e con un’identità ben preciso. Il lavoro è tanto e il cammino è lunghissimo”.

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