Williams, la prima Crociata americana alla BBC: “C’è bisogno di presidenti come Krause che investano e sostengano il calcio femminile”

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(www.parmacalcio1913.com) – Antoinette Jewel Williams è la prima calciatrice americana nella storia del Parma Calcio, l’ultimo “gioiello”, in ordine di tempo, aggiunto dal direttore sportivo Domenico Aurelio alla rosa, pensata questa estate, per affrontare la storica stagione del debutto in Serie A fortemente voluto dal Presidente Kyle Krause. La Crociata è stata ospite della trasmissione “SportsWorld” in onda sulla BBC: la prestigiosa emittente radiofonica inglese si è a lungo intrattenuta con lei, toccando svariati argomenti, sottolineando, già in apertura, come “la prima stagione professionistica ufficiale in Italia sia una cosa magnifica anche per il Parma.”

Antoinette Jewel Williams, hai giocato a calcio in molti Paesi: Italia, Stati Uniti, Islanda, Svezia. Cosa ti ha fatto decidere di trasferirti al Parma in questo particolare momento?

“Credo che, come calciatrice, una delle domande più importanti che devo pormi sia: mi trovo in un ambiente dove sento che posso migliorarmi come calciatrice ogni giorno? Credo che per me Parma sia, appunto, il posto migliore dove posso sicuramente migliorarmi come calciatrice. E questo è il punto di partenza…”

Il Parma è un club che ha scritto pagine importanti della storia del calcio italiano maschile, basta pensare, ad esempio, a Gigi Buffon, che ora tra l’altro è anche tornato al club dopo aver vinto tantissimo: questo, immagino, ti trasmetta sensazioni speciali…

“Certamente. Per me è senza dubbio un onore essere qui: dopo essere arrivata a Parma ho imparato tanto della ricca storia di questo club. Quando osservo le sue strutture e tutte le persone che lavorano qui traspare tanta professionalità e si vede che lo hanno fatto per tanti anni. E ora è magnifico il fatto che siamo in competizione nella Serie A Femminile…”

La proprietà del Parma è americana e ha parlato delle ambizioni di crescita anche del calcio femminile in generale e nello specifico di questa squadra: deve essere una bella sensazione far parte di questo gruppo…

“Ovviamente, sì: sentire questo mi ha reso felicissima, perché soprattutto in questo periodo abbiamo bisogno di persone che sostengano in maniera entusiastica il movimento del calcio femminile e che siano disposti a investire nel calcio femminile. Credo che il risultato sarà una crescita eccezionale…”

Si è a lungo parlato del pubblico da record che si è visto al Camp Nou per il Barcellona Femminile nella scorsa stagione, poi ci sono stati gli Europei femminili e una versione allargata della Champions League. Tu che hai giocato in vari Paesi del mondo, hai la sensazione che questo sia un periodo davvero speciale per il calcio femminile in Europa?

“Certamente: anche se ho giocato in modo professionistico solo per due anni, si vedono chiaramente le differenze. Io, ad esempio, trovo molto differente il calcio femminile dal primo anno in cui ho giocato professionalmente rispetto a oggi. Credo si tratti di una crescita incredibile ed è solo un’anteprima di quello che sarà il futuro per noi calciatrici e per la nostra visibilità a livello globale. Credo che soprattutto quest’anno ci sarà una vera e propria esplosione del calcio femminile e sono felice di farne parte in questo momento e di viverlo sulla mia pelle…”

Che differenze hai notato in Europa? Dopo la Coppa del Mondo del 2019 c’è  stata la pandemia che ha un po’ frenato lo slancio del movimento, ma ora credi che si stia andando nella direzione giusta?

“Sì, credo che in termini di audience, popolarità, il rispetto nei confronti delle calciatrici stia crescendo in maniera esponenziale. Abbiamo maggiore visibilità e aumentano le partite trasmesse in televisione. Più persone ci guardano e arrivano alla conclusione che si tratta di calciatrici tra le più forti al mondo che sanno davvero giocare. Quindi penso che finché il calcio femminile sarà presente in TV, il movimento diventerà ancora più popolare, perché queste calciatrici sono fantastiche. Giocare con loro, o affrontarle, mi dà l’opportunità di vedere tanto talento ed è una cosa magnifica…”

Possiamo definire questa stagione in Italia speciale? È la prima a livello completamente professionistico, quindi un momento importante, giusto?

“Sì, è un momento fondamentale per molte calciatrici che hanno iniziato qui o che hanno anche solo trascorso qualche stagione qui. Hanno atteso con trepidazione questo momento per vedersi riconosciuto il duro lavoro fatto finora. Personalmente ritengo sia bellissimo farne parte. Ho un grande rispetto per le calciatrici che hanno giocato in questo campionato prima di me, prima che diventasse ufficialmente un campionato professionistico e che hanno lottato affinché arrivasse il professionismo. Credo che sia magnifico per me e specialmente per coloro coinvolti in prima persona nella fondazione di questo campionato”.

In ottica futura, per quanto concerne questa stagione e I prossimi due anni, che speranze e obiettivi ti poni, a livello personale e di squadra considerando che tu e il club andrete incontro a tante prime volte?

“Non vedo l’ora di iniziare: a livello personale credo che sia una grande opportunità per migliorarsi quotidianamente, per costruire qualcosa d’importante giorno dopo giorno. In questo modo non ti poni alcun limite, l’atteggiamento è quello di vedere dove possiamo arrivare, quanto possiamo migliorare. È questa la parte più stimolante: non c’è un limite prestabilito. Cercheremo di spingere costantemente per ottenere sempre di più.”

Sappiamo che la Juventus ha dominato il campionato italiano femminile a lungo, ma ora che tutte le squadre sono ufficialmente professionistiche, probabilmente l’obiettivo è quello di chiudere il gap e competere con loro, con uno sguardo attento anche alle competizioni europee e alla Champions League…

“Sì, credo che l’obiettivo per tutti, ma soprattutto per il Parma, sia quello di approcciarsi a ogni partita con l’obiettivo di vincerla e giocarsela con chiunque. Penso che le tante risorse che ci sono state messe a disposizione ci abbiano aiutato in questo e, speriamo anche gli altri club, perché per far parte di un campionato professionistico è bene ci sia per tutte le squadre la possibilità di essere competitive. Più squadre diventano competitive, più ne trae giovamento il livello di tutto il campionato. Se ad esempio ti qualifichi per la Champions League ti devi preparare ad un livello ancora più alto. Quindi speriamo davvero che il campionato sia contraddistinto da competitività che ci permetta di migliorare ulteriormente”.

Infine, che sensazione sarà per te quando scenderai in campo per la prima volta, soprattutto considerando il fatto che tu sei la prima calciatrice statunitense ad aver sposato questo ambizioso progetto del Parma femminile?

“Sono emozionatissima e grata di poter vivere questa esperienza. Sono consapevole che, in qualità di calciatrice statunitense, a volte sia difficile trovare una squadra all’estero. Sono davvero grata di aver ricevuto questa opportunità di giocare a Parma. Indossare la maglia del Parma per la prima volta sarà già di per sé un traguardo importante. Non vedo l’ora di poter aiutare la squadra in campo…”

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