Default del Pronto Soccorso? A rischio tutti i reparti. “Siamo stanchi”

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L’inizio delle difficoltà nella nostra Sanità ha almeno due cause : la razionalizzazione ed il blocco del turnover.

La prima ha portato al taglio dei post letto , la seconda al blocco delle assunzioni; poi c’è stata la pandemia, che oltre che rallentare questi processi ha costretto le aziende ad assunzioni impreviste.

Ora tutti si accorgono del disastro dei Pronto Soccorso, eppure era evitabile ed annunciato da tempo. Questo non deve però, far perdere di vista la situazione complessiva, mancanza di posti letto e mancanza di risorse umane hanno portato a questo risultato ( quale altro era possibile?) anche alla luce dei continui tagli imposti alla Sanità negli ultimi 10 anni , ben 37 miliardi di euro , ripartiti in 25 miliardi nel periodo 2010-2015 ed altri 12 nel periodo 2015-2019. I riflettori devono rimanere accesi sui problemi e sui turni che tutto il personale sanitario, infermieri, medici, OSS vivono ( ed allora risulterebbero palesi i doppi turni , le triple notti , i salti di riposo)operando con un carico di turni non più sopportabile , non bisogna perdere di vista i disagi con i quali devono convivere e lavorare quotidianamente nei reparti , dalla massa di ricoveri ,alla frenesia delle dimissioni per consentire altri ricoveri , con tempi di assistenza limitati e con pazienti che si ripresentano di lì a pochi giorni dalla dimissione. Occorre puntare l’attenzione sulla prevenzione della stanchezza che minaccia la sicurezza e che non viene alienata dal ricorrere alle prestazioni aggiuntive ( minimo riconoscimento per il disagio). Non meravigliamoci quindi se sempre meno giovani non sono attirati da questa professione ( sempre tra le meno pagate in Europa), se abbandonano il CdL dopo il primo anno, se infermieri, medici , OSS, si licenziano. I continui rattoppi organizzativi non trovano più un tessuto integro , ma sfibrato , logoro e attecchiscono più.

La politica, a tutti i livelli ora più che mai deve fornire risposte e soprattutto attivarsi per risolvere i problemi”

Segreteria provinciale NurSind Parma

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