Quarta dose per gli Over 60 e ai fragili maggiori di 12 anni: via alle prenotazionI

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Dal 13 luglio la quarta dose di vaccino anti covid-19 si estende a nuove fasce di popolazione anche a Parma e provincia. Dopo il via libera delle autorità sanitarie nazionali, e su indicazione della Regione Emilia-Romagna, i centri vaccinali dell’Azienda Usl accoglieranno i nuovi aventi diritto ai quali è stata ampliata la possibilità di vaccinarsi con una quarta dose (o “secondo booster”) anti-covid. Si tratta delle persone con più di 60 anni, per le quali l’accesso alla vaccinazione sarà su prenotazione, e tutti coloro dai 12 anni in su che si trovano in situazione di elevata fragilità per motivi di salute. Si ricorda che la quarta dose è somministrata per tutti dopo un intervallo minimo di almeno 120 giorni dalla prima dose di richiamo vaccinale o dall’ultima infezione successiva al richiamo (data del test diagnostico positivo). Rimangono naturalmente attive le vaccinazioni per gli over 80, aperte ormai da mesi.

Come specifica la stessa circolare ministeriale, per la somministrazione della seconda dose di richiamo deve essere trascorso un intervallo minimo di almeno 120 giorni dalla prima dose di richiamo o dall’ultima infezione successiva al richiamo (fa fede la data del test diagnostico positivo), sia nel caso degli over 60, sia per i fragili dai 12 anni in su, cioè con elevata fragilità motivata da patologie concomitanti/preesistenti, come ad esempio la disabilità grave, la sindrome di Down, la fibrosi cistica e altri tipi di condizioni, il cui elenco completo è stato definito dal ministero (v. allegato). Per i 12-17enni sarà utilizzato solo il vaccino Comirnaty (BioNTech-Pfizer), per i maggiorenni entrambi i vaccini a mRNA (Comirnaty di Pfizer-BNT e Spikevax di Moderna).

COME VACCINARSI

Gli over 60enni possono vaccinarsi con la quarta dose su prenotazione, utilizzando gli abituali servizi delle Aziende sanitarie di Parma: il numero verde 800608062 (attivo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 16), gli sportelli CUP dell’Azienda Usl (escluse le farmacie) oppure con Cupweb, tramite il Fascicolo sanitario elettronico. Le persone fragili per patologie concomitanti con più di 12 anni riceveranno con contatto attivo (chiamata o SMS) dall’Azienda Usl le indicazioni per prenotarsi, oppure possono presentarsi direttamente, quindi senza appuntamento, nei centri vaccinali Ausl nei giorni e orari di apertura indicati nel sito www.ausl.pr.it cliccando nella sezione “Vaccinazioni anti covid 19 – Info e prenotazioni”. Per le persone fragili, che accedono direttamente alla vaccinazione, quindi senza prenotazione, è necessario portare con sé il giorno del vaccino il modulo che attesti la propria condizione di fragilità (scaricabile dal sito www.ausl.pr.it) da parte del medico specialista, del pediatra o del medico di famiglia.

DOVE VACCINARSI

La somministrazioni sono assicurate nei quattro centri vaccinali dell’Azienda Usl: a Parma all’hub vaccinale dell’ex centro stampa di Gazzetta di Parma in via Mantova, a Langhirano alla Casa della Salute in via Roma, a Fidenza all’Ospedale di Vaio in via Don Tincati e a Borgotaro alla sede Avis in via Stradella. Il giorno della somministrazione è necessario portare, oltre al documento di identità, il modulo di anamnesi e il consenso informato, entrambi compilati e firmati (per i minorenni da entrambi i genitori), che sono disponibili nel sito www.ausl.pr.it nella sezione “Vaccinazioni anti-covid 19 – Info e prenotazioni”. Si ricorda di consultare il sito www.ausl.pr.it per verificare giorni e orari di apertura dei centri vaccinali.

ANCHE A DOMICILIO

Per chi non è in grado di raggiungere le sedi vaccinali, in quanto non trasportabile per motivi di salute, la vaccinazione è garantita al domicilio, quindi a casa o nella struttura sanitaria e socio-sanitaria. E’ il medico di famiglia che segnala all’Azienda Usl la condizione di non trasportabilità. Le vaccinazioni a domicilio sono garantite dai medici di famiglia che hanno rinnovato disponibilità alla collaborazione e dai medici ex USCA (Unità straordinaria di continuità assistenziale, per i quali è in fase di perfezionamento la proroga delle loro attività, compresa quella vaccinale.

LA REGIONE: “SIAMO PRONTI”

“Siamo pronti a questo nuovo step della campagna vaccinale, importante per mettere in sicurezza le persone più fragili, considerato l’aumento della circolazione virale e la ripresa della curva epidemica che si registra in Emilia-Romagna come in tutto il Paese- sottolinea l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. Raccomandiamo quindi la vaccinazione, nell’interesse dell’intera comunità. Ringrazio ancora una volta il personale del nostro servizio sanitario, impegnato per garantire il funzionamento di una macchina organizzativa molto complessa”.

COS’E’ E COME FUNZIONA

Varianti e sottovarianti del virus Sars-CoV-2 sollecitano continuamente il nostro sistema immunitario e sappiamo che i vaccini che abbiamo a disposizione sono stati progettati contro la versione originaria del virus, che adesso non c’è più. Che cosa significa perciò vaccinarsi e quale protezione si riceve? «Il vaccino è l’unica vera arma che abbiamo», dice all’ANSA l’immunologo Guido Forni, già ordinario dell’Immunologia all’Università di Torino e membro della Commissione Covid-19 dell’Accademia dei Lincei.
«I vaccini, sia quelli a mRna sia quello proteico, Novavax, funzionano molto bene e inducono una buona risposta immunitaria e che persiste nel tempo, ma il virus contro cui sono diretti non esiste più. Di conseguenza – osserva Forni – solo il 25% degli anticorpi generati da questi vaccini è in grado di combattere le varianti del virus in circolazione, ma questo 25% non basta. Se circolasse ancora il virus di Wuhan, i richiami ripetuti non sarebbero necessari».
Di qui la necessità dei richiami, ma quanti ne tollera il sistema immunitario?
«Il numero dipende dall’età. Per esempio, i giovani non hanno bisogno di richiami, mentre gli anziani devono fare i conti con l’immunosenescenza, ossia con la crescente difficoltà del sistema immunitario a ricordare le esperienze passate. I vaccini sono una sorta di ginnastica del sistema immunitario, che lo aiuta a mantenere alta la risposta».
Ci sono test che permettano di capire se e quanto l’immunità è efficiente?
«Ci sono, ma sono complessi e utilizzati a scopo di ricerca, non sono test rapidi che si possono fare in ospedale».
L’esame che permette di contare gli anticorpi può essere d’aiuto?
«Possiamo pensare agli anticorpi come missili antivirus: naturalmente più ne abbiamo e più siamo protetti, ma bisogna sapere dove si trovano le batterie. Vale a dire che possiamo valutare quanti ce ne sono, ma non possiamo determinare quanto siano precisi contro la proteina Spike del virus SarsCoV2 che circola ora». Bisogna poi considerare che esistono anticorpi di tipo diverso: «Sappiamo che ci sono anticorpi importantissimi, in grado di bloccare il contagio: sono gli anticorpi secretori che si trovano nella saliva e nelle secrezioni di naso e bronchi. Ma la maggior parte dei vaccini attuali non li induce e per questo proteggono bene dalla malattia, ma non dal contagio». Gli anticorpi generati dai vaccini attuali circolano invece nel sangue.
Che cosa signfiica vaccinarsi adesso e poi con la nuova dose in autunno?
«Non c’è un rischio particolare; l’unico è di rispondere meglio alla parte del virus che abbiamo già visto e che alla parte nuova, per esempio quella indotta dalle varianti, si risponda meno bene».
Ammalarsi e vaccinarsi è la stessa cosa?
«Sono due cose differenti. Il vaccino stimola una persona che sta bene, come una ginnastica per il sistema immunitario, ammalarsi è come risorgere dopo una guerra del nostro corpo contro virus invasore. Le risposte sono diverse. La cosa migliore è ammalarsi e vaccinarsi, in modo da acquisire una sorta di super immunità grazie a due stimoli diversi. A questo proposito – conclude Forni – è molto vantaggiosa la vaccinazione eterologa, ad esempio basata sulla combinazione di un vaccino a mRna e un vaccino proteico».

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