Magazzino Kamila prodotti Coop: raggiunto l’accordo per le stabilizzazioni dei lavoratori

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Un importante segnale per la lotta contro la precarietà, il lavoro povero e gli appalti nella logistica e nelle filiere dalla GDO.

Dopo settimane di scioperi e cariche, trattative e tavoli in Prefettura e nonostante il clamoroso retrofront padronale degli ultimi giorni per le pressioni dei committenti Kamila e Coop Alleanza 3.0, alla fine si chiude con un Accordo formale davanti al Prefetto questa prima fase della vertenza del principale centro logistico regionale della filiera #COOP.
I lavoratori con maggiore anzianità verranno stabilizzati per mettere fine al modello iperprecario finora imperante nel magazzino, ponendo finalmente un freno all’utilizzo illimitato di contratti precari che invece era stato legittimato da accordo siglato dalla FIT CISL all’inizio dell’anno…
Viene inoltre formalizzato il riconoscimento del sindacato con l’impegno ad affrontare al più presto le altre questioni contrattuali e retributive come il corretto inquadramento al 5° livello e i conseguenti miglioramenti economici e la regolamentazione organizzativa;
temi tra l’altro trasversali anche all’altra cooperativa coinvolta nella vertenza (che nel gioco delle “tre carte” dopo essersi dimostrata più disponibile ora tenta invece di sottrarsi al confronto….)

E’ quindi una prima ma importante conquista che dimostra che lottare – anche in condizioni di partenza difficilissime, all’interno di un sistema degli appalti concepito appositamente per dividere e frammentare i lavoratori, renderli costantemente ricattabili e spingere al ribasso le condizioni di lavoro e di vita – non solo è possibile, ma al fine paga!

Un risultato frutto innanzitutto della determinazione dei lavoratori che con grande coraggio e dignità hanno alzato la testa e hanno deciso di iniziare una lotta e organizzarsi insieme al sindacato che si è messo a disposizione a loro fianco senza riserve. Perché questo deve significare fare sindacato oggi: fare gli interessi di chi lavora e di chi rivendicare diritti e reddito per una vita degna.
Ma è frutto anche della solidarietà e della compartecipazione attive delle realtà per il diritto all’abitare, alla giustizia climatica e sociale del territorio e di tantissimx singolx che in queste settimane non hanno fatto mai mancare il proprio sostegno, incominciando a costruire un percorso di lotta che ha le potenzialità di andare oltre la singola vertenza sindacale per affrontare con uno sguardo d’insieme le sfide che le enormi trasformazioni del lavoro e sociali ci pongo davanti.

Ora è già il momento di riprendere ed estendere allargare la lotta e riorganizzarci per i prossimi passaggi…

Di seguito il comunicato stampa diffuso dall’ ADL COBAS PARMA – Ieri 5 luglio davanti al Prefetto Garufi è stato finalmente firmato un primo importante accordo per il magazzino di logistica Kamila “prodotti COOP” di Parma.

La vertenza, che alla fine di Maggio aveva visto dure giornate di sciopero e l’intervento da parte del forze dell’ordine, nasce da una serie di contestazioni relative al modello lavorativo e al sistema di appalto vigente nel centro distributivo.

Tra queste l’abuso di contratti precari, oggetto dell’accordo raggiunto, nonostante lunghe resistenze da parte datoriale , tra il sindacato Adl Cobas e una delle cooperative del consorzio Safra interne all’appalto.
L’accordo prevede oltre 40 stabilizzazioni contrattuali , con il passaggio a tempo indeterminato di 20 lavoratori al 1 Luglio e di altrettanti entro i prossimi tre mesi, oltre la ripresa del confronto sindacale sulle altre questioni di regolarità contrattuale e retributiva, temi che coinvolgono trasversalmente i lavoratori delle varie cooperative operanti nel magazzino prodotti Coop.

Soddisfatto il sindacato ADL COBAS per l’intesa con la quale “si inizia a smontare un modello finora basato sulla precarietà e a restituire sicurezza e dignità a questi lavoratori che quotidianamente fanno arrivare i prodotti sugli scaffali del più grande gruppo della GDO della regione.
Ma è solo un primo passo: ci sono da risolvere ancora numerose questioni relative alla regolarità dell’inquadramento e alla correttezza della retribuzione”.

Questa vertenza e questo primo accordo raggiunto rappresentano anche un segnale importante per l’intero settore della logistica nel territorio di Parma: non è più tollerabile un modello produttivo che deresponsabilizza i committenti (in questo caso né Kamila né COOP Alleanza 3.0 hanno mai preso ufficialmente posizione) e produce lavoro precario e sottopagato.

Tema di fondo è farla finita con il sistema degli appalti, che tramite l’affidamento a “cooperative” e appaltatori varii comprime diritti e salario oppure produce illeciti di vario tipo compresi quelli di natura fiscale (vedi le recenti inchieste su un altro importante operatore logistico della zona) a danno della collettività, con le nefaste conseguenze sulla tenuta sociale ed economica dell’intero territorio, tanto più in questo duro contesto di inflazione e carovita galoppanti.”

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