Cellule staminali: Centro trapianti di Parma promosso a pieni voti

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Il Centro Trapianti Midollo Osseo dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria (che oggi si chiama Centro staminali ematopoietiche CSE) di cui è responsabile Daniele Vallisa, è stato promosso a pieni voti per il livello e la qualità dell’attività svolta da Gitmo (valutatore scientifico) e dal Centro Nazionale Trapianti che fa riferimento al Ministero della Salute.

Le cellule staminali vengono utilizzate con crescente frequenza per trattare numerose malattie maligne e non maligne. La tecnica (o trapianto) consiste nel prelievo di cellule staminali di midollo osseo o sangue periferico, dal paziente stesso (trapianto autologo) o da un donatore compatibile (trapianto allogenico), e nella loro successiva reinfusione endovenosa previ specifici trattamenti (regimi di condizionamento). Lo scopo è quello di ristabilire la produzione di cellule del sangue sane in pazienti il cui midollo osseo e/o sistema immunitario è irrimediabilmente danneggiato.

Il Centro di Parma, che afferisce alla struttura di Ematologia diretta da Francesco Leonardi, nel 2021 ha effettuato 25 trapianti autologhi e 20 allogenici quando le prescrizioni nazionali di Gitmo e CNT ne chiedono un minimo di 5 autologhi e 10 allogenici/anno, così come ha superato la valutazione qualitativa legata al monitoraggio del paziente trapiantato (follow-up) e all’appropriatezza dell’attività.

“I trapianti di cellule staminali ematopoietiche sia da paziente che da donatore, hanno lo scopo di curare il paziente soprattutto quando affetto da patologie che non hanno altre alternative di cura come leucemie acute e mielodisplasie, linfomi o mielomi – ha dichiarato il responsabile del CSE Daniele Vallisa. – E il merito va tutto al personale che partecipa alla riuscita dell’attività perché è frutto di un continuo lavoro di squadra”. Al suo fianco i responsabili di Unità Clinica Lucia Prezioso e di Unità Aferesi Maurizio Soli (Direttore del SIMT), il responsabile manipolazione Sabrina Bonomini e la coordinatrice infermieristica Sara Spotti.

“Ma un Centro staminali può operare bene – ha aggiunto Vallisa – se alle spalle ha un ospedale in grado di affrontare le complicanze che possono insorgere dei pazienti grazie ad un’equipe di professionisti preparati quali infettivologi, rianimatori, radiologi, biologi come avviene all’Ospedale di Parma”.

Vallisa che è anche direttore del Centro cellule staminali dell’Asl di Piacenza sottolinea come questa collaborazione stia favorendo uno scambio di competenze ed esperienze “fondamentale in medicina per migliorare sempre di più la qualità di cura per i nostri pazienti”.

Un apprezzamento al riconoscimento ottenuto arriva dal direttore sanitario dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma Ettore Brianti: “E’ un orgoglio la conferma di organi nazionali come il Gitmo e il CNT dell’alto livello di attività sviluppato dai professionisti del Centro e del nostro Ospedale. Oltre ad essere un’opportunità di cura altamente qualificata che mettiamo a disposizione dei pazienti del nostro territorio”.

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