Siccità – Più che raddoppiati i costi di irrigazione del pomodoro

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Drought land against a blue sky with clouds

Dai 176 euro messi a bilancio nel 2021 ai 393 euro stimati per il 2022.

È il balzo, spaventoso, dell’aumento dei costi di irrigazione di un ettaro di terreno coltivato a pomodoro da industria, (4.500 ettari circa nel Parmense) con quattro turni di irrigazione. I numeri sono forniti dai produttori di pomodoro soci di Confagricoltura Parma e sono il frutto dell’aumento vertiginoso del prezzo del gasolio agricolo, necessario per far funzionare i sistemi irrigui, passato dagli 0,66 euro al litro di un anno fa agli attuali 1,474 euro al litro.

I costi sono più che raddoppiati – commenta Mario Marini, presidente di Confagricoltura Parma – . Una situazione davvero preoccupante per tutto il nostro settore che vanifica, di fatto, la soddisfazione che aveva accompagnato la sottoscrizione del prezzo del pomodoro per il 2022 a quota 108,5 euro a tonnellata. Già ad aprile, alla firma dell’accordo, avevamo espresso le nostre riserve in merito alla siccità che si prospettava e che, ora, si sta concretizzando in tutta la sua gravità e che rischia di non consentire di coprire i costi di produzione visto che ogni giorno si alza sempre di più l’asticella delle spese aziendali a causa del boom dei prezzi dell’energia, del gasolio, dei fertilizzanti e di tutte le materie prime in generale”.

“Siamo appena all’inizio della stagione – sottolinea Marco Piccinini, presidente dei frutticoltori di Confagricoltura Emilia Romagna – con il livello del Po al minimo storico (quindi senza scorte), il 25% di precipitazioni in meno rispetto alla media dell’ultimo ventennio e un tasso di evaporazione alle stelle, che si traduce di fatto in una perdita d’acqua fino a 8 litri per ogni metro quadro”.

Diverse sono le colture emiliano-romagnole in piena fase di crescita che necessitano d’acqua: al mais serve ancora il 74% del volume annuo richiesto; alla soia, l’84%.

Confagricoltura Parma ha accolto positivamente la dichiarazione dello stato di crisi regionale per gli effetti della siccità prolungata.

“Ora – conclude Marini – ci aspettiamo che lo stesso provvedimento venga adottato anche a livello nazionale. Questo consentirebbe di facilitare ulteriormente l’adozione di atti urgenti per fronteggiare la crisi idrica ed agevolerebbe, inoltre, l’iter procedurale di quegli interventi necessari alla realizzazione di invasi, laghetti, bacini di captazione che consentono di immagazzinare acqua nei periodi in cui è presente per poi utilizzarla nei momenti di siccità come quello attuale. L’agricoltura sta già affrontando difficoltà per l’aumento dei fattori di produzioni e dell’energia e non è in grado di fronteggiare ulteriori problematiche dovute alla scarsità idrica. Senza interventi efficaci è a rischio il futuro del Made in Italy. Per questo rinnoviamo l’invito alle istituzioni a dare il via agli interventi concreti di realizzazione delle opere necessarie. Al Governo, infine, chiediamo una proroga del credito in favore delle imprese agricole per affrontare i costi di irrigazione destinati a raddoppiare”.

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