Cosa si intende per medicina difensiva?

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Ci troviamo nell’ambito della medicina difensiva nel momento in cui, un medico, nella cura del paziente, si preoccupa di evitare il rischio di azioni giudiziarie prima che della tutela del paziente stesso. Vediamo insieme cosa sta succedendo sul fronte delle cause legali per malasanità legate a queste vicende.

Cos’è la medicina difensiva

In ambito medico si preferisce parlare di medicina dell’osservanza giurisprudenziale anziché di medicina difensiva, per ovviare alla connotazione che racchiude la colpevolezza.

Mentre attua la medicina difensiva, quindi, il medico si tutela da possibili azioni giudiziarie a discapito della salute del paziente. Nonostante l’applicazione di questa strategia difensiva non causi alcuna conseguenza al paziente, è chiaro che il medico venga meno al suo dovere di diligenza e, per questo motivo, si esponga al rischio di conseguenze perseguibili a livello legale.

Sono note due tipologie di medicina difensiva contrapposte tra loro: la medicina difensiva attiva o commissiva e la medicina difensiva passiva o omissiva.

Medicina difensiva attiva o commissiva

Quando il medico agisce con massima cautela e abusa di esami o accertamenti che possono essere clinicamente superflui, siamo di fronte a medicina difensiva attiva o commissiva.

Il paziente ha la sensazione di essere rassicurato dalle cure del medico seppur eccessive, nonostante non si riscontrino evidenti miglioramenti sul suo effettivo stato di salute.

Solo un occhio esperto con profonde conoscenze in ambito medico può riconoscere la condotta inadeguata del professionista, che è rivolta alla sua tutela personale anziché allo stato di salute del paziente.

La medicina difensiva attiva è più rara rispetto a quella passiva e, difficilmente, può dar seguito ad azioni giudiziarie per malasanità. Le conseguenze a livello globale, tuttavia, possono risultare molto gravi:

  • il grado di stress dei pazienti trattati può crescere a causa delle eccessive premure da parte del medico;
  • per evitare di ricorrere al consulto medico i pazienti tendono a non fare prevenzione;
  • i costi a carico della sanità pubblica, di conseguenza a carico dei cittadini, aumentano a causa delle sovrabbondanti prescrizioni.

Medicina difensiva passiva o omissiva

Opposta alla medicina difensiva attiva, c’è quella passiva o omissiva. In questo caso il medico può rifiutare di eseguire un intervento ad alto rischio o si può sottrarre dal seguire un paziente ostico. In sostanza evita di assumersi direttamente la responsabilità di agire.

Al contrario della medicina difensiva attiva, quella passiva è più comune, così come lo sono le azioni legali per malasanità intraprese per questa causa. In casi di sospetta malasanità è sempre opportuno verificare se si è in presenza di responsabilità professionale del medico.

Se da un lato si assiste a una condotta omissiva del medico con conseguenze anche drammatiche a carico dei pazienti trattati, dall’altro si assiste a un’evoluzione del rapporto medico-paziente che si ripercuote sul Sistema Sanitario Nazionale e, in particolar modo, sui costi assistenziali.

Cause ed effetti della medicina difensiva

In modo paradossale la medicina difensiva è sia causa che conseguenza di azioni legali per malasanità.

Negli ultimi anni è emerso un incremento dei ricorsi in tribunale per errore medico con effetti negativi su tutti i soggetti coinvolti nella causa. Vediamo quali sono questi effetti:

  • i medici ricorrono alla medicina difensiva perché sottoposti a maggiore pressione;
  • i pazienti perdono fiducia nella sanità perché non ricevono cure adeguate e, di conseguenza, tendono a non fare prevenzione (e la fiducia verso i medici crolla);
  • i costi della malasanità e delle numerose analisi e cure effettuate per eccesso di zelo aumentano;
  • aumento dei costi delle assicurazioni professionali medici (per risparmiare, meglio rivolgersi a siti specializzati per le assicurazioni professionali dei medici).

Le cause dell’incremento di casi di malasanità sono da ricondurre alla riduzione degli investimenti e ai tagli della spesa sanitaria in Italia.

Tagli e riduzioni che favoriscono progressivo peggioramento sulla qualità del Sistema Sanitario Nazionale sia a livello di servizi al cittadino che di condizioni e carichi di lavoro del personale sanitario.

Il medico, già sottoposto a stress fisiologico insito nella sua professione, si trova a dover fare i conti anche con il timore di essere sottoposto a cause giudiziali per il suo operato.

Di conseguenza potrebbe ricorrere alla medicina difensiva, dando origine a un circolo vizioso causa-effetto con pesanti ripercussioni anche sul diritto alla salute del paziente, tutelato dalla Costituzione e dal Servizio Sanitario Nazionale.

Modi per arginare il fenomeno della medicina difensiva

Con l’approvazione della Legge Gelli entrata in vigore nel 2017, si è cercato un modo per ridurre il fenomeno della medicina difensiva.

Questa legge, infatti, da un lato tenta di ridurre e alleggerire la responsabilità del sanitario e, dall’altro, di garantire al paziente maggiore tutela attraverso un fondo per le vittime di malasanità.

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