Michela Canova spiega le ragioni di esclusione della sua lista dal confronto elettorale

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“Il TAR di Parma e il Consiglio di Stato hanno respinto  il ricorso presentato da PARMA DEMOCRATICA CANOVA SINDACA poiché “i requisiti di forma sono diretti a garantire l’interesse superiore ad una trasparente e corretta competizione elettorale, sicché non ne è condivisibile una generalizzata stigmatizzazione in virtù di un invocato approccio sostanzialistico alla materia»”.

Tradotto: per legge la forma prevale sulla sostanza, quella di due candidati che anziché firmare in presenza trasmettonola firma via mail accompagnata da documento di identità. Candidati del tutto consapevoli e desiderosi di partecipare tuttavia per questo depennati dall’elenco della lista provocando con ciò  il venir meno del numero  legale e quindi la ricusazione della lista stessa.

Si badi bene, nessun broglio, nessun candidato inserito a propria insaputa, nessun altro grave motivo che possa turbare o condizionare la competizione elettorale. Errori di forma sì ma certo non di sostanza. Al punto che gli stessi candidati appena emerso il difetto di forma hanno dato piena disponibilità a fornire immediatamente la documentazione sostitutiva. Una disponibilità che pare non essere bastata ad eliminare le due uniche donne partecipanti alla competizione politica per amministrare Parma. Una, come consigliera provinciale e sindaca, in quel di Colorno per dieci anni con il PD ora candidata civica perché rifiutatasi di allearsi con il sindaco Pizzarotti come voluto da una parte del PD che  ha negato le primarie, e l’altra, Roberta Roberti, protagonista civica di opposizione in Consiglio comunale impegnata su molte tra le più significative e problematiche questioni riguardanti la città.

A chi poi si appella alle ragioni di una forma che in certe situazioni è anche sostanza andrebbero rivolte alcune domande.

1) Innanzitutto perché la Commissione elettorale, conformemente a quanto recita l’art.33 del Testo unico 570 del 1960, non si è attivata “entro il giorno successivo alla presentazione delle liste” in modo che i delegati di lista prendessero “cognizione delle contestazioni fatte dalla Commissione” al fine di “ammettere nuovi documenti e deliberare seduta stante sulle modificazioni eseguite”? …che è poi il compito di una Commissione che è chiamata a sanare le questioni formali preservando quelle sostanziali, in primis il diritto alla partecipazione democratica?

2) Perché la Segretaria del Comune, all’atto di ricevere la documentazione di lista e giustamente ponendo nel verbale un “sembra” dubitativo su alcune carenze formali, confermava ai delegati di lista la possibilità di essere chiamati dalla Commissione – “vi cercano sicuramente sul cellulare” – per fornire chiarimenti ed eventuali integrazioni, così come dal dettato di legge, cosa poi non verificatasi? A maggior ragione nel caso della mia lista che ha presentato i documenti ben venti ore prima della scadenza e che le due firma poteva sanarle con tutta comodità se chiamati dalla Commissione?

3) Perché in realtà alcuni delegati di lista sono invece stati chiamati a correggere ed integrare mentre altri (liste Canova e Roberti oltre a Generazione Parma) non sono stati chiamati? Scrive infatti Pierluigi Dallapina sulla Gazzetta di Parma di lunedì 16 che “per tutta la giornata di ieri (domenica 15 con la Commissione riunita ndr) c’è stato anche un via vai di candidati consiglieri: chi arrivava da fuori provincia chi da fuori regione per farsi identificare dai commissari o solo per consegnare un certificato elettorale in originale e non in copia”, quindi perché certe liste vengono chiamate ed altre no?

4) Perché la Commissione formata da 4 membri, preso atto dell’assenza giustificata di un membro, non lo sostituisce con altro membro supplente come in tutte le procedure concorsuali pubbliche? E decide di deliberare a formazione incompleta con soli tre membri senza che vi siano condizioni di forza maggiore?

5) Perché in una Commissione elettorale di garanzia di questo tipo, che per altro opera con soli tre membri senza ricorrere ai sostituti, è stato inserito un membro, il Sig. Faliero Zambelli, attualmente afferente con incarico a termine alla segreteria dell’Assessora Regionale Barbara Lori del Partito Democratico, spesso impegnata a Parma nella campagna a favore del candidato sindaco della lista PD-Effetto Parma?

Domande per ora senza risposta, ma una considerazione di natura politica va pur fatta: la mia lista civica si colloca in un’area di centro sinistra piuttosto trasversale, quella di Roberta Roberti più aderente alla sinistra e ai movimenti a partire da alcune rilevanti tematiche della città. Due liste differenti, pur con diversi punti in comune sui temi concreti e decisivi per la città (Aeroporto cargo, Tardini, Cittadella, ecc. ecc.) evidentemente concorrenti, all’interno del vasto campo del centro sinistra,nei confronti della lista PD-EF.

Ma aldilà di questa considerazione che consegno alla valutazione dei lettori, esiste un CASO PARMA che merita la massima attenzione da parte delle forze politiche e dell’opinione pubblica. Quando la partecipazione democratica, soprattutto quella italiana non di rado pesantemente condizionata da truffe e brogli anche molto rilevanti in fase elettorale, viene sospesa per vizi formali immediatamente sanabili e attraverso una condotta delle procedure garantite dalle istituzioni che appare non lineare se non contraddittoria, e dove emergono condizioni di inopportunità in termini di palese conflitto di interessi, ebbene la democrazia ne esce indebolita e con essa il ruolo attivo e partecipante dei cittadini, candidati ed elettori”.

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