Partecipazione, ambiente e cura: Parma Città Pubblica con Roberti presenta il programma

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Parma Città Pubblica che sostiene Roberta Roberti sindaca ha presentato il suo programma elettorale in un evento aperto alla cittadinanza mercoledì 18 maggio presso l’Auditorium Toscanini, nel quartiere San Leonardo.

Sono intervenuti e hanno risposto alle domande del pubblico la candidata Roberti e alcuni dei candidati consiglieri comunali in lista: Andrea Torreggiani, Elisabetta Mora, Anna Gussoni e Lorenzo Urbanetto.

Partecipazione, ambiente e cura: questi i valori fondanti su cui Parma Città Pubblica ha delineato il suo programma.

“In un momento storico come l’attuale, in cui pace, ambiente, salute, lavoro e condizione femminile devono essere le priorità assolute, – sostengono i candidati – l’ente pubblico dovrà vigilare affinché tutte le risorse siano utilizzate nel pieno rispetto delle finalità fissate dal piano PNRR e nel conseguimento degli obiettivi indicati dalle sei missioni operative.

Valorizziamo le aree di produzione agroalimentari di alta qualità e abbandoniamo l’idea di un polo logistico come centro di stoccaggio e distribuzione di merci che porta inquinamento dell’aria, cementificazione e peggioramento delle condizioni di lavoro”.

Un futuro sostenibile, secondo Parma Città Pubblica, deve essere costruito partendo dal promuovere con tutti i mezzi possibili la partecipazione cittadina alle decisioni della città e il Comune di Parma deve avere un ruolo importante di guida e buon esempio, garantendo trasparenza e controllo.

Tra i punti del programma si legge quindi la volontà di costituire un Patto fra cittadinanza e Comune, ridefinire i Consigli dei Cittadini Volontari (CCV) e costituire tavoli tematici permanenti e forme di ‘audit’ mirate.

Inoltre “ogni quartiere ed ogni frazione della città ha bisogno di almeno uno spazio che possa essere davvero pubblico e destinato ad uso civico.

Per affrontare il disagio giovanile e restituire prospettive ai giovani occorrono spazi gratuiti e autogestiti di socialità”. Sarà inoltre necessario investire in progetti per la terza età volti a garantire il benessere inteso non solo come salute, ma come garanzia di socialità e relazione.

Parma Città Pubblica vuole privilegiare un approccio “al femminile” nella elaborazione dei programmi, nella realizzazione dei progetti e nei confronti con la cittadinanza e le istanze sociali del territorio, per il superamento degli stereotipi culturali ancora fortemente radicati e causa delle disuguaglianze di opportunità per le donne.

Il cambiamento deve poi partire dalla macchina comunale stessa: “Servono nuove politiche per il personale; garantire una maggiore efficienza nella digitalizzazione amministrativa ma allo stesso tempo prevedere sportelli di consulenza e supporto per chi ha difficoltà ad accedere ai servizi online; riformulare i bandi e le gare d’appalto riducendo le situazioni di precariato e garantendo competenza e adeguato trattamento contrattuale al personale dei soggetti appaltanti i servizi; serve costruire un pool di persone specializzate che intercettino i fondi del PNRR e più in generale i fondi UE”. 

Il programma elettorale di Parma Città Pubblica sui temi di ambiente, urbanistica e mobilità nasce dai molteplici tavoli di confronto con la cittadinanza e con il contributo di illustri professionisti dei vari settori di competenza, ed è estremamente vasto ed articolato: si parte dalla necessità di monitorare in modo costante i parametri ambientali e i livelli di inquinamento cercando di fare informazione e comunicazione per sensibilizzare la cittadinanza ed educare al risparmio energetico, alla gestione corretta dei rifiuti e all’uso alternativo dell’auto.

Parma deve chiudere la città ai mezzi inquinanti ma solo dopo aver riformato il trasporto pubblico e aver studiato una modalità di accesso non penalizzante per chi usa poco il mezzo privato sul modello Move-In utilizzato a Milano e in Piemonte”.

“Necessaria poi la ripubblicizzazione del servizio idrico; incentivare la sostituzione di impianti di riscaldamento obsoleti promuovendo le comunità energetiche; creare un piano di sviluppo del fotovoltaico pubblico”.

Parma Città Pubblica vuole anche rinegoziare il servizio con Iren e istituire una commissione permanente di controllo sulle attività.

In questa logica si vuole quindi “bloccare l’ampliamento della pista dell’aeroporto Verdi e la sua trasformazione in terminal cargo.

Si vuole invece curare l’esistente e abbandonare progetti faraonici e insostenibili come la demolizione e ricostruzione dello Stadio Tardini.

Creare un sistema di mobilità sostenibile su rotaia con i comuni della provincia e una rete di piste ciclabili in continuità e sicure, in città e nelle frazioni.

Promuovere piccoli bus elettrici in centro storico e parcheggi scambiatori con servizi di sharing.

Dedicare adeguata manutenzione a strade, marciapiedi, fossi e canali.

E’ urgente una riqualificazione di San Leonardo, Oltretorrente e Pablo, ma anche del quartiere SPIP sia per i tempi del lavoro che del tempo libero. Stop a nuove strade e al consumo di suolo”.

Per la lista a sostegno di Roberta Roberti sindaca, serve ripensare al Piano del Verde insieme alle associazioni ambientaliste, “perché vogliamo una città che curi i propri parchi come luoghi in cui l’unico spettacolo sia la natura; salvaguardare il greto del Torrente Parma come corridoio naturalistico e valorizzarlo come oasi protetta.

Sempre nell’accezione di cura serve quindi ripensare totalmente il Polo integrato animali d’affezione del Comune di Parma: dai bandi ai servizi, dalla manutenzione all’assistenza veterinaria.

Dobbiamo ridare valore alle associazioni di volontariato coinvolgendo anche la cittadinanza per costruire insieme una rete di aiuto e dare a tutti gli animali una vera casa”.

Parma deve avviare “una riflessione sui luoghi dimenticati da anni (come l’area Romanini Stuard, l’ex Mercato Bestiame, l’ex deposito Tep) per progettare alloggi economicamente sostenibili per studenti e giovani coppie, servizi socio-assistenziali per anziani soli, luoghi di abitazione comuni (cohousing), luoghi di lavoro comune (coworking), orti urbani, spazi di fruizione e produzione di culture digitali e di quelle espressioni artistiche tralasciate dalla politica culturale cittadina di questi anni”.

Parma Città Pubblica vuole anche ripensare alla destinazione del complesso museale San Paolo rispetto all’attuale scelta di farne un Gastronomy Hub. 

Parma Città Pubblica crede in una cultura su misura, diffusa e partecipata, che coinvolga tutti i quartieri, le scuole e l’università.

E vuole dedicare un’area ai concerti e sostenere la musica dal vivo nei locali cittadini.

Da non dimenticare i momenti di socialità e cultura per la terza età.

Per coniugare welfare e cultura, “le Case della Salute devono diventare di Comunità, per coniugare l’aspetto sanitario con quello sociale, culturale e relazionale. Serve favorire accessi personalizzati rapidi e adeguati ai diversi percorsi  di cura”.

“Servono reti sociali e vigili di quartiere per favorire il presidio, il controllo e la segnalazione di criticità e urgenze. – spiegano i candidati in lista –

Il commercio di vicinato ha un ruolo fondamentale per la sicurezza e va sostenuto con incentivi e semplificazioni delle pratiche burocratiche.

Parma ha bisogno di ripensare al servizio di raccolta differenziata, soprattutto nel centro storico, garantire bagni pubblici e decoro urbano”.

Anche lo sport ha un ruolo importante per migliorare la qualità della vita dei cittadini. “Immaginiamo un distretto sportivo allo SPIP e riqualifichiamo l’area rugby di Moletolo.

Aumentiamo l’offerta sportiva per diversamente abili e anziani. Incentiviamo i rapporti con le associazioni sportive e sosteniamo le attività di gioco e sano sport tra i giovani, soprattutto nella fascia 11 – 18 anni”.

Parma Città Pubblica promuove anche la produzione di Cannabis medica e industriale come risorsa per la salute, la sicurezza e l’ambiente.

La cannabis può anche essere uno strumento per la bonifica dell’aria: recentemente ha fatto notizia l’apertura di un’area di circa 23 ettari per l’assorbimento di 13 tonnellate di CO2 l’anno.

“La reintroduzione della canapa nel territorio parmense potrebbe permettere la rivalorizzazione di una pianta in grado di assorbire 13 tonnellate di CO2 per ettaro, una resa 23 volte superiore al bosco recentemente avviato in città” concludono.

Il programma di Parma Città Pubblica nel dettaglio è consultabile sul sito a questo link: https://www.parmacittapubblica.it/programma-completo-2/

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