Ripresa dell’attività illecita: a Franco Gigliotti sequestrate tre società, valore 500 mila euro

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Martedì personale della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza di Parma in esecuzione di provvedimento emesso dal Tribunale di Bologna – Sezione Misure di Prevenzione a carico di Franco Gigliotti, ha sottoposto a sequestro propedeutico alla confisca ex art. 20 D.Lgs. 159/2011 la Ditta Individuale di Gigliotti, la totalità delle quote della società Euroweld S.r.l. e il 51% delle quote della società L.C. Impianti S.r.l.

Il provvedimento – che ha colpito tre imprese ritenute nella disponibilità di Franco Gigliotti ed il cui valore complessivo si attesta intorno ai 500.000 euro – rappresenta un’estensione del sequestro d’urgenza di tutti i beni mobili, immobili e finanziari risultati nella disponibilità diretta ed indiretta dello stesso, disposto in data 01/02/2021 dal medesimo Tribunale di Bologna, su richiesta congiunta del Procuratore Capo della Repubblica presso il Tribunale di Bologna Dott. Giuseppe amato e del Questore della provincia di Parma Massimo Macera, all’esito degli accertamenti effettuati dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di Finanza di Parma.

Il destinatario del provvedimento, nei cui confronti è attualmente pendente la procedura di prevenzione personale e patrimoniale sopra indicata, è stato condannato, nell’ambito della cosiddetta Operazione Stige condotta dalla Procura Distrettuale Antimafia di Catanzaro, alla pena di anni 8 di reclusione per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa (sentenza della Corte d’Appello di Catanzaro, non ancora definitiva) e nella cosiddetta Operazione Work in Progress condotta dalla Procura Ordinaria di Parma, alla pena di anni 6 e mesi 4 per i reati di associazione a delinquere finalizzata all’emissione di f.o.i. (Sentenza del G.U.P. di Parma non ancora definitiva).

Le attività investigative sinora svolte nei confronti del proposto hanno consentito di ricostruire il profilo soggettivo di Franco Gigliotti, caratterizzato da una spiccata pericolosità sociale e fatto emergere una notevole sproporzione tra il patrimonio nella disponibilità dello stesso – di circa 13.000.000 di €uro – ed i suoi redditi lecitamente prodotti, consentendo di ipotizzare che tale patrimonio fosse anche, solo in parte, provento delle medesime attività criminali di cui, allo stato, in assenza di un giudicato, è stato ritenuto responsabile.

La recente attività investigativa, condotta dalla Squadra Mobile di Parma e dal Nucleo di P.E.F. della G.d.F. di Parma, ha consentito di accertare che Gigliotti, non appena ritornato in libertà, aveva immediatamente riallacciato i contatti con alcuni suoi fedeli collaboratori, già coinvolti nella Operazione Work in progress, e che la ditta individuale “d.i. Gigliotti Franco”, la società L.C. Impianti S.r.l. e la società “Euroweld S.r.l.” erano strumentali alla ripresa occulta dell’attività già in precedenza svolta dalle compagini societarie sequestrate a Gigliotti, così consentendogli di eludere la procedura di prevenzione patrimoniale in atto.

Le indagini hanno infatti rivelato che Gigliotti, da un lato, era subentrato come socio occulto di maggioranza entro la L.C. Impianti S.r.l., sfruttando la complicità del gestore della stessa, e, dall’altro, aveva diretto tutte le operazioni prodromiche alla costituzione della Euroweld S.r.l., scegliendo personalmente i singoli soci formali e versando di tasca propria l’intero capitale sociale pari ad 30 mila euro.

Il Tribunale di Bologna, sulla scorta degli esiti della complessiva attività investigativa, accogliendo la proposta di estensione del sequestro della Direzione Distrettuale Antimafia di Bologna e ritenendo ancora sussistente la pericolosità sociale di Gigliotti Franco, ha disposto il sequestro delle società.

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