Antisismicità a confronto: case in legno vs case in calcestruzzo

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La Normativa Tecnica di riferimento per le costruzioni (NTC 2018) in Italia dispone che gli edifici vengano progettati, realizzati e collaudati rispettando i requisiti di anti-sismicità. Il motivo è legato al fatto che il territorio italiano è quasi totalmente ad alto rischio sismico, addirittura con zone di pericolosità elevata (quelle della dorsale appenninica), anche a causa di essere posizionata geograficamente fra la zolla africana e quella eurasiatica.

Pertanto, tutti gli edifici, indipendentemente dalla destinazione d’uso, devono obbligatoriamente essere costruiti con criteri antisismici in ogni regione d’Italia. Ciò vuol dire che una costruzione, per soddisfare i requisiti delle case antisismiche, deve essere resistente ad eventuali torsioni, flessioni, deformazioni e vibrazioni telluriche e non deve subire danni rilevanti nel caso in cui si verificasse un terremoto di intensità medio-bassa. Se il terremoto è più intenso, con scosse molte forti, la struttura non deve crollare né riportare crepe o dissesti.

Un edificio antisismico, dunque, deve essere in grado di limitare il più possibile gli effetti di una scossa intensa e resistere al terremoto. In particolare, una casa, per guadagnare il titolo di antisismica, deve essere costruita in quest’ottica fin dalla sua progettazione: se la struttura riesce a dissipare l’energia del terremoto senza deformarsi e senza lederne la sicurezza, e se i materiali non subiscono cedimenti, allora rientrerà nella NTC 2018.

In fase di progettazione, inoltre, viene eseguita la valutazione del rischio sismico per il luogo in cui verrà edificata l’abitazione. Su una scala da 1 a 4, è obbligatorio che la casa sia antisismica nelle aree sismiche più a rischio, ossia quelle da 1 a 3. Anche il numero massimo dei piani da costruire è a norma di legge: nella zona 1 altamente sismica non si possono elevare più di 2 piani.

A incidere molto sulla resa finale ai fini antisismici sono i materiali da costruzione scelti per la propria abitazione: alcuni materiali, infatti, sono più o meno performanti e indicati per soddisfare tutti i criteri di sicurezza.

Qual è la scelta migliore fra una casa in legno e una casa in calcestruzzo?

Case in legno e case tradizionali: le più antisismiche

Come accennato, alcuni materiali rendono più agevole progettare e costruire una casa antisismica, mentre altri materiali comunemente impiegati per le costruzioni presentano più difficoltà nella messa in sicurezza della struttura.

Alla prima categoria appartiene il legno, uno dei materiali da costruzione più leggero (4 volte meno del cemento armato); la seconda è quella in cui rientrano il calcestruzzo e l’acciaio. Quando si verifica un sisma, su una casa prefabbricata in legno agisce una forza di molto inferiore rispetto a una casa in cemento, poiché la massa del legno è minore.

Per spiegare meglio il concetto, bisogna fare un rapporto tra resistenza e peso, che è molto alto se si usa il legno. Nel caso di un edificio in calcestruzzo, per raggiungere un così alto livello di resistenza, si dovrebbe progettare una struttura 5 volte più pesante di una casa in legno, oppure 16 volte se l’abitazione è in acciaio.

Oltre alla leggerezza, il legno è anche molto resistente, elastico e duttile. Una struttura rigida (in calcestruzzo) riceve maggiormente la forza di un sisma rispetto a un’altra più flessibile e deformabile come quella in legno. Grazie alla duttilità, inoltre, l’energia di un terremoto viene dissipata per mezzo delle deformazioni plastiche e tramite l’utilizzo di elementi metallici, come piastre, viti e bulloni, che servono a collegare gli elementi della struttura.

La tipologia di legno utilizzato è lamellare e, sempre nel rispetto della normativa, deve avere una dimensione minima dei pilastri di 15 cm e massima di 50 cm. In questo modo, il carico sui pilastri e sulle travi è distribuito equamente e ogni ambiente è progettato con simmetria.

Da ciò si deduce che ad essere più antisismico non è il materiale utilizzato – e, in questo caso, il legno – ma è la sua capacità di rispondere a tutti i requisiti antisismici in maniera molto più efficiente degli altri materiali, come il calcestruzzo.

È questo che intendono le aziende produttrici, come www.pineca.it, quando annoverano la capacità di resistere ai terremoti nell’elenco dei pregi. La sicurezza antisismica è prerogativa certa delle strutture in legno in bioedilizia, ma non può esserlo delle costruzioni in muratura.

In definitiva, si può affermare che non esiste una casa più o meno antisismica, poiché i requisiti e le regole antisismiche in Italia seguono la stessa normativa. A fare la differenza sull’antisismicità dell’abitazione è la leggerezza del legno, che rende più semplice la messa in sicurezza di una casa in legno prefabbricata, in grado di ammortizzare efficacemente i movimenti ondulatori e sussultori di un terremoto.

Quando avviene un terremoto e la casa assorbe le onde sismiche, le verifiche sulla struttura hanno rilevato che questa si deforma, oscilla ma non cede, non crolla né le pareti si sgretolano o formano crepe.

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