Via Burla, detenuto incendia la cella: sei poliziotti intossicati

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“Tra ieri sera e stamattina due celle sono state incendiate dallo stesso detenuto di origini magrebine. Solo grazie al tempestivo intervento della Polizia Penitenziaria è stato scongiurato il peggio e a mettere in sicurezza tutti i detenuti presenti nel reparto.

L’intervento sarebbe stato ancora più difficoltoso a causa del malfunzionamento dell’impianto idrico che serve gli idranti presenti in reparto, che ha costretto il personale in divisa a spegnere le fiamme con le mani, con i piedi e abbondanti secchiate d’acqua. I sei poliziotti penitenziari intossicati (5 ieri sera e uno oggi) sarebbero stati costretti a raggiungere il nosocomio cittadino, per sottoporsi agli accertamenti diagnostici ed alle cure del caso (i 5 agenti dell’evento di ieri sarebbero stati dimessi con 5 gg di prognosi a testa, mentre l’agente dei fatti di oggi sarebbe ancora in ospedale).

Tali eventi seguirebbero a due gravi aggressioni subite da altrettanti poliziotti intorno alla metà del mese in corso.

La situazione presso gli II.PP. di Parma è ormai al collasso: tra aggressioni, incendi, proteste di tutti i tipi, il personale in divisa raggiunge, ogni giorno, la propria postazione di servizio con la consapevolezza di essere completamente disarmato dinanzi alle intemperanze dei reclusi, per  l’assoluta carenza di organizzazione e strumenti (se confermato, il perdurante malfunzionamento degli idranti rappresenterebbe, ad esempio, l’ennesimo limite posto alle capacità d’intervento della Polizia Penitenziaria in caso di evento critico grave, che si aggiungerebbe al divieto di far ricorso all’armamento difensivo di reparto, quali casco, scudi e manganelli o al semplice uso della forza previsto per contenere gravi disordini e atti aggressivi)”.

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